Terni, i pendolari chiedono certezze

Il comitato chiede che venga chiarito il contenuto del nuovo contratto di servizi tra Trenitalia e Regione

Condividi questo articolo su

Sono in molti e vogliono delucidazioni sul nuovo contratto di servizio – CdS – per il trasporto pubblico ferroviario di interesse locale e regionale tra Trenitalia e Regione Umbria. A richiederlo è il Comitato Pendolari Ternani, che lamenta mancanza di certezze sull’accordo.

Il precedente infatti è scaduto il 31 dicembre 2014: «Non si è ancora a conoscenza – spiegano – se il nuovo sia stato siglato o meno ed inoltre non si è a conoscenza del testo finale dell’accordo. Si ricorda che il Comitato, insieme al coordinamento dei Comitati Pendolari Umbri, aveva posto la questione con largo anticipo, essendo, infatti, il trasporto ferroviario un cardine non solo per la mobilità locale, ma ancor di più per la media distanza (interregionale). Migliaia di cittadini umbri, quotidianamente, partendo dalle varie stazioni della Regione, se ne servono per raggiungere il posto di lavoro nelle regioni confinanti».

Incongruenze e non ammissione Il Comitato specifica poi che «in sede di consulta del 20 ottobre 2015, il coordinamento venne convocato come semplice uditore nell’incontro di ottobre ed in tale sede, tramite le associazioni, erano state evidenziate solite incongruenze (quali il controllo degli standard qualitativi demandati a Trenitalia stessa, con quelli sulla puntualità addirittura ridotti di circa un punto percentuale nella bozza del nuovo CdS; metodo di rilevamento dei ritardi) e richieste migliorie al testo suddetto. Purtroppo – prosegue la nota – nessun rappresentante dei comitati è stato ammesso al tavolo tecnico di dicembre, nel quale risulterebbe che le varie associazioni consumatori siano state chiamate ad approvare il nuovo CdS, con una che avrebbe votato no ed un’altra che si sarebbe astenuta, forse perché già in sede di incontro di ottobre sembravano non esserci rendicontazioni economiche per ratificare l’accordo».

La richiesta del Comitato è chiara: «Riteniamo pertanto necessario che la parti sedute al tavolo, assessorato ai trasporti ed associazioni, rendano pubblico il testo definitivo del CdS approvato e se siano state forniti i dati contabili; questo perché sembra che il contributo del fondo nazionale dei trasporti garantirebbe solo il minimo dei servizi su rotaia. Ciò, in caso di mancata integrazione economica da parte della Regione, comporterebbe un aggravio dei costi a carico degli utenti, eventualità che nemmeno vorremmo prendere in considerazione. Auspichiamo, quindi, che da parte dell’Assessore competente venga quanto prima chiarito – chiude il Comitato – il contenuto del CdS e che siano forniti i dati contabili non prodotti finora, come pure l’entità delle penalità erogate a Trenitalia negli anni 2013- 2014 e come queste siano state riutilizzate».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli