Terni, il dopo elezioni: la sinistra alza il tiro

La presidente Marini sollecitata a «giocare all’attacco nei prossimi anni»

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In casa Pd, dopo le elezioni regionali, è tutto un inno al ‘rinnovamento’. Con il segretario regionale, Giacomo Leonelli, che parla di necessità di «giocare all’attacco nei prossimi anni, abbandonando i vecchi schemi consolidati che ormai appartengono al passato». A cominciare, tanto per farsi un po’ di amici tra coloro che hanno fatto parte del vechio esecutivo, dalla «composizione della giunta».

LO SPECIALE ELEZIONI

Bocci Sui ‘segnali di cambiamento’ che dovrà dare la presidente Marini, è interessante anche il parere del sottosegretario Gianpiero Bocci – che ha fatto l’en plein, piazzando in consiglio regionale tutti e quattro i candidati (Porzi, Barberini, Brega e Smacchi) a lui vicini – e che chiede «riforme radicali e scelte nette».

PARLA GIAMPIERO BOCCI

La sinistra Poi, però, c’è anche chi – da sinistra e da Terni in particolare – chiede a sua volta un segnale: «I risultati ottenuti da Umbria più Uguale – spiega Silvano Ricci, coordinatore di Sinistra per Terni – rappresentano un risultato importante sia come numeri assoluti sia se inseriti nel contesto attuale in cui si è andati a votare. Il fortissimo tasso di astensionismo deve infatti far riflettere il Partito democratico, che alla fine dei conti deve ringraziare proprio Umbria più Uguale per il contributo portato alla presidente Marini. Contributo che ha in parte determinato il successo del Partito democratico. A questo punto è doveroso per la presidente dare seguito a questo risultato elettorale attraverso un riscontro politico adeguato all’importanza dei risultati ottenuti, in particolare dalla zona di Terni».

Le donne penalizzate Un grido di dolore, invece, arriva – da sinistra come da destra – dalle donne: «Il risultato delle ultime elezioni regionali ci consegna, purtroppo per l’Umbria, un quadro tutt’altro che incoraggiante per quanto riguarda l’obiettivo di una equa rappresentanza di donne e uomini». A dirlo è la presidente del Centro per le pari opportunità della Regione Umbria, Daniela Albanesi, commentando l’esito del voto del 31 maggio scorso.

«Strada lunga e faticosa» Nonostante la legge elettorale prevedesse la possibilità di esprimere una doppia preferenza di genere, «dobbiamo infatti registrare in Umbria una diminuzione di donne elette, rispetto alla precedente legislatura: sono infatti solo due le donne elette su 20 consiglieri, una percentuale del 10%, a fronte delle quattro su 30 del 2010, percentuale del 13,3%. Questo dato ci invita a riflettere su quanto ancora appaia lunga e faticosa la strada che porta ad un effettivo riequilibrio della rappresentanza di genere, nonostante la messa in campo di strumenti che dovrebbero agevolare questo processo, come quello, appunto, della doppia preferenza».

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