Terni, il Pd è rosso: soprattutto nei conti

Il bilancio del 2014, approvato martedì sera, si è chiuso con un passivo superiore ai 70 mila euro: tutta colpa dell’ultima ‘Festa de l’Unità’

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di M.T.

La faccenda era venuta fuori a primavera, quando si cominciò a parlare della possibilità che la ‘Festa de l’Unità’, questanno, non ci sarebbe stata. Perché quella del 2014 aveva sconquassato i conti del Partito Democratico ternano.

I 'conti' del Pd-1

I ‘conti’ del Pd-1

Le polemiche Prima di dimettersi da segretario comunale, Andrea Delli Guanti aveva dato la sua versione, ma poi se ne tornò a parlare durante la ‘sfida’ per la successione, poi vinta da Jonathan Monti su Fabio Narciso: i conti del Pd ternano, si era nuovamente detto, erano in rosso.

I 'conti' del Pd-2

I ‘conti’ del Pd-2

Il bilancio E adesso eccole qui, le cifre. Nero su bianco e con tanto di spiegazione: «L’esercizio 2014  – spiega la relazione che accompagnava la presentazione del bilancio 2014, approvato non senza mugugni martedì sera – si è chiuso con una perdita di 70.794,25 euro, interamente dovuta all’esito negativo, da un punto di vista economico e finanziario, della ‘Festa Pd’ (155 mila euro di spese e 87 mila di ricavi; ndr). Si rende ineludibile una analisi puntuale dell’evento al fine di evitare, in futuro, l’enorme squilibrio tra il dato ‘politico’ e quello economico. Ciò anche in considerazione dei riflessi negativi indotti nella gestione dei partiti dalla legge che ha abolito il finanziamento pubblico degli stessi».

I 'conti' del Pd - 3

I ‘conti’ del Pd – 3

Il futuro Tanto che, sempre nella relazione, si legge che «al fine di ridimensionare il rilevante debito nei confronti dei fornitori si renderà necessario un oculato contenimento dei costi di gestione ed un incentivo all’aumento dei ricavi ordinari (tesseramento, amministratori, ecc.) e straordinari (sottoscrizioni). Al fine di rendere sempre più realistico e trasparente lo schema di bilancio, in particolare lo stato patrimoniale, anche in questo esercizio si è provveduto ad un accantonamento di 2.000 euro al fondo rischi, in considerazione dei vari crediti indicati tra le attività, ma da considerare praticamente inesigibili». E di conseguenza il bilancio preventivo del 2015 è decisamente più spartano di quello precedente. Ma per rimettere le cosa a posto ci vorrà un po’. E niente feste.

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