Terni, il teatro ‘Verdi’ usato come bivacco

Intervento della polizia Locale su richiesta dei cittadini. Porta e finestra aperte sul retro. Dentro bottiglie, cartoni e tanto degrado

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All’interno del derelitto teatro Verdi – uno dei simboli più tristi della Terni di oggi, a vedere com’è ridotto – ci bivaccano senza fissa dimora e disperati. Il fatto è stato accertato dalla polizia Locale di Terni nel pomeriggio di domenica 18 marzo, quando a seguito della segnalazione di alcuni cittadini, gli agenti si sono portati sul posto per verificare la situazione.

LE IMMAGINI DEL DEGRADO ALL’INTERNO, FOTOGALLERY

Le verifiche E infatti, dopo aver riscontrato come una porta e una finestra poste sul retro del povero teatro – in via Sant’Agape – fossero aperte, gli operanti, dopo aver rintracciato il dirigente comunale Renato Pierdonati, sono entrati all’interno dell’edificio.

Decoro e sicurezza Lì hanno trovatio i classici segni di bivacco – bottiglie di vetro, cartoni, cicche di sigarette – lasciati da ignoti soggetti che oggi utilizzano, e chissà da quanto, utilizzano gli spazi del teatro per trovare un riparo, lontani da occhi indiscreti. Un problema che attiene al decoro di Terni, alla sua storia ma anche alla sicurezza visto che casi del genere non è raro che vengano accompagnati da episodi illeciti.

La lettera Dopo aver chiuso la porta e la finestra con del filo di ferro, gli agenti hanno verbalizzato l’accaduto ed ora è in partenza una missiva, diretta all’ufficio Patrimonio del Comune di Terni, per affrontare di petto la problematica ed evitare che si presenti di nuovo.

Terni Valley «Una città senza teatro. Solo a scriverlo passano i brividi. Una città senza teatro non è una città. Una comunità senza un teatro è una comunità povera, senza uno spazio fondamentale per infondere cultura», scrive Matteo Romanelli, responsabile del gruppo di lavoro ‘urbanistica’ di Terni Valley. «La scorsa settimana, mentre parlavamo di civitas e polis, abbiamo affermato che a Terni mancano gli spazi identitari, luoghi nei quali incontrarsi, socializzare e dialogare. Se uno spazio urbano come l’intera zona del teatro Verdi viene dimenticata, dobbiamo fermarci e riflettere sul futuro della nostra città». Per Terni Valley, «la Terni del 2024 non potrà fare a meno del teatro che ha segnato la storia della nostra comunità. Per farlo dobbiamo avere chiaro l’iter da seguire, cosa che ad oggi non abbiamo mai avuto». Qual è la strada da percorrere? «Serve prima di tutto un progetto. È inutile cercare finanziamenti senza avere qualcosa di concreto, di valore e realizzabile. Non vogliamo un progetto qualsiasi, ma il miglior progetto, il vincitore di un apposito concorso di progettazione, aperto ad architetti ed ingegneri. Solo grazie ad una proposta di valore saremo poi in grado di recuperare dei fondi per finanziare l’intervento di restauro».

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