Terni: imprenditore in fin di vita. Resta in carcere l’aggressore

Questo l’esito dell’udienza di convalida che si è tenuta lunedì mattina di fronte al giudice Chiara Mastracchio

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Un’udienza andata avanti per circa un’ora in cui Osiel Mancha Pereira, 47enne di origini cubane residente da anni a Terni, si è nuovamente assunto le responsabilità della brutale aggressione di venerdì sera ai danni dell’imprenditore 40enne Luca Bruschini, fuori dalla sua azienda – la Ternicolor – in via Natta. Lunedì mattina in carcere, dove è stato ristretto dopo il fermo di persona indiziata scattato all’alba di sabato a seguito delle indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Terni, l’uomo è stato sentito dal giudice Chiara Mastracchio. Che nel corso dell’udienza ha acquisito le dichiarazioni del 47enne, interrogato nuovamente dopo quanto reso al pm Barbara Mazzullo poche ore dopo il grave fatto di sangue. La decisione del giudice è stata quella di convalidare il fermo, disponendo nei confronti del Pereira la misura della custodia cautelare in carcere. Nel corso dell’udienza avrebbe spiegato nuovamente le motivazioni – almeno dal proprio punto di vista, sulla cui attendibilità è naturale interrogarsi – del ferimento messo in atto con un coltello simile ad un machete che non è stato ancora ritrovato. Dissapori che, secondo il 47enne, risalirebbero a fatti di qualche anno fa, tutti da vagliare. A parlare per l’uomo, indagato per tentato omicidio e porto d’arma – le condizioni di Luca Bruschini, ricoverato all’ospedale di Terni, restano gravissime – è il suo legale, l’avvocato Andrea Petrucci del Foro di Terni: «Il mio assistito – afferma – si è messo a disposizione, così come aveva fatto la sera di venerdì, costituendosi spontaneamente presso la caserma dei carabinieri di Terni. Il testimone presente al fatto, peraltro, non lo aveva riconosciuto, così come non era stato ancora individuato dagli inquirenti. Ciò che ha riferito al giudice nel corso dell’udienza di convalida del fermo – prosegue l’avvocato Petrucci – dovrà essere approfondito. Al di là di ciò, la vicenda resta di grande dolore per tutti, a partire dai familiari dell’aggredito. Per quel che riguarda Osiel, c’è una chiara sofferenza psicologica che credo dovrà essere vagliata nel corso del procedimento giudiziario».


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