Terni, la lente di Rai Uno su inquinamento e tumori

Venerdì Uno Mattina si è occupata del Sin di Papigno. Romagnoli (Isde): «Eccesso di malattie sempre preoccupante»

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di F.L.

Rai Uno torna ad occuparsi dell’inquinamento della Conca ternana: venerdì Uno Mattina ha dedicato un ampio spazio al Sito di interesse nazionale Terni-Papigno, nell’ambito del ‘viaggio’ che il programma sta compiendo tra i siti inquinati che attendono ancora una bonifica.

Allarme sostanze inquinanti

In studio è intervenuto il dottor Carlo Romagnoli, rappresentante dell’Umbria dell’Isde-Medici per l’ambiente, che è ribadito la preoccupazione per la «tonnellata, tonnellata e mezza, di sostanze cancerogene riversate in aria ogni anno in città tra cromo, nichel, arsenico, piombo e diossine, che inevitabilmente hanno effetto sui cittadini». «Un dato molto forte – ha detto -, Terni è un caso da studiare». Un servizio girato sul posto, a Papigno, ha poi testimoniato come l’area rossa del Sin, nonostante sia interdetta, sia di facile accesso ai cittadini. «Questi non sono mai stati informati adeguatamente sui rischi che corrono» ha denunciato in un’intervista Maria Cristina Garofalo, dell’Associazione Papigno pesche, sottolineando poi come la bonifica del sito sia ancora un miraggio. L’ultima richiesta di integrazione da parte del ministero risale al 2014 – ha detto -, nel frattempo è tutto fermo, non sono stati fatti i carotaggi né installati i piezometri necessari a rivelare il reale stato di inquinamento.

Modello Ruhr

Poi l’attenzione si è spostata sullo studio epidemiologico Sentieri, che rivela un eccesso di mortalità sia per le donne che per gli uomini. «È uno studio descrittivo dunque non spiega la fonte di ogni singola patologia – ha sottolineato, sempre nel servizio, Fabio Neri di No Inceneritori -. Però se ragioniamo sull’esposizione agli inquinanti emessi sappiamo già il loro livello di tossicità. Dunque bisogna agire in termini di riduzioni delle emissioni più che cercare un nesso di casualità difficilmente individuabile». A detta di Romagnoli «a Terni c’è un eccesso di morti per tutte le cause: leucemie, linfomi, tumori al cervello, melanomi, tumori al polmone. Ma l’eccesso – ha continuato – vale anche per le demenze, mentre è aumentata l’incidenza dei ricoveri per diabete. Il complesso delle sostanze tossiche emesse ha effetti negativi generali sulla salute umana, quindi anche sulle malattie che contribuiscono a peggiorare stato salute». La parola magica, sempre per Romagnoli, è allora «programmazione e applicazione, come avvenuto in Germania nel distretto della Rurh, bonificato grazie ad un intervento dello Stato. Il modello chiara da seguire è quello dell’ecodistretto, bisogna inserirlo nel prossimo piano nazionale per la prevenzione 2020/2025».

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