Terni, la Uilm su Ast: «Basta col buonismo»

Terni, si allarga lo strappo tra sindacati mentre è convocato per il 7 ottobre l’ennesimo vertice al Mise

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Nella giornata in cui arriva una nuova convocazione al Mise – per il 7 ottobre – per discutere della situazione relativa alla ThyssenKrupp Ast di Terni, la Uilm prende nuovamente posizione e lo fa con una nota decisamente fuori dagli schemi.

della Uilm-Uil di Terni

Il 21 Settembre si è riunito il Direttivo Provinciale della UILM-UIL, dove si è dibattuto approfonditamente delle questioni inerenti lo status di AST e com’era prevedibile, dall’analisi sono emerse diverse valutazioni sia di contrarietà che di preoccupazione.

Il Direttivo Provinciale UILM infatti, ritiene intollerabile questo alone di “Buonismo” e ipocrita “Politically Correct” che avvolge l’azione di informazione distorsiva e “deviante” che la Direzione Aziendale sta perpetuando a fronte di evidenti contraddizioni che quotidianamente nei diversi posti di lavoro gli Operatori rilevano, sia sotto il profilo produttivo, che organizzativo e manutentivo.

Appare inoltre evidente, che anche il coinvolgimento “teoricamente obbligatorio” dei Lavoratori e dei loro Rappresentanti sui vari temi, risulta asfittico e provocatorio, rispetto a questioni intorno alle quali dal nostro punto di vista, andrebbe sviluppato un confronto serio e di merito.

Le tesi sostenute il 5 Agosto al M.I.S.E. dall’Ingegner Burelli, rischiano pertanto di assumere una valenza minimale se non corroborate da oggettivi riscontri, che si possono ottenere a nostro avviso, soltanto attraverso un corretto sistema di relazioni Industriali che nonostante l’impegno assunto in quella sede dallo stesso Amministratore Delegato, di voler ripristinare in tempi brevi, confermando sostanzialmente di essere cosciente dell’esigenza, tuttavia ad oggi continuano a far registrare una sostanziale mancanza di volontà, di concretezza e soprattutto trasparenza.

Azioni unilaterali da parte dell’Azienda inoltre, continuano a provocare e alimentare tra i Lavoratori tensione e allarmismo. Il prossimo imminente ventilato arrivo di treni carichi di bramme dal Belgio provenienti da Aperam, ne sono piena testimonianza. Nessuna comunicazione ufficiale, nessuna motivazione, solo mistero e qualche “YES MAN” interno, che incomprensibilmente e vergognosamente si presta ancora a svolgere attività di portavoce ufficioso.

Risulta altrettanto chiaro purtroppo, alla luce degli attuali luttuosi fatti Nazionali, che non era affatto infondata la nostra recente legittima richiesta, di poter ottenere informazioni lecite sul sistema degli Appalti, anche al fine di dare nuova dignità al Protocollo sulla Sicurezza e ai suoi Firmatari, che in vista di un possibile rinnovo previsto per Marzo 2017 possono contribuire a diradare quella “opacità” che in questi ultimi anni ha sempre contraddistinto tutte le discussioni concernenti questo delicato argomento.

Lo stato confusionale che si sta consolidando in Azienda, se non viene adeguatamente contrastato, espone la Forza Lavoro a possibili e pericolosi rischi dal punto di vista della sicurezza e dell’incolumità sia personale che degli altri, occorre dunque un’importante cambio comportamentale da parte dei Lavoratori, molto più ferreo e ligio al rispetto di tutte le regole vigenti e molto più audace e puntuale nel denunciare alle Commissioni Sindacali di riferimento, tutte le anomalie che si evidenziano e si riscontrano.

Per il Direttivo Provinciale della UILM, non può essere sicuramente questa, la condizione generale che consenta all’Azienda di poter perseguire il rispetto degli impegni assunti al M.I.S.E.. Delle due, l’una, o si cambia rapidamente e visibilmente direzione e atteggiamento facendo chiarezza su regole, norme procedurali, contrattuali e di legge, oppure l’Azienda scopra le carte e dica realmente a tutti i suoi Interlocutori quali sono le reali strategie e prospettive che si presenteranno.

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