Terni «mediocre» e «grigia»: è polemica sulla guida turistica Lonely Planet

Fanno discutere alcuni passaggi dedicati alla città. «Ma i dintorni fanno ricredere i detrattori»

Condividi questo articolo su

«Secondo una lettura pop dell’agiografia, san Valentino, protettore degli innamorati, andrebbe festeggiato in luoghi romantici, dove rispecchiare nella bellezza esteriore l’incanto dei propri sentimenti. In questo senso, risulterebbe beffardo il legame con una città non esattamente ammaliante come Terni». Sta facendo discutere, sui social, questo passaggio tratto dalla guida turistica dell’Umbria della Lonely Planet (QUI IL LINK PER SCARICARLA), contenuto all’interno del capitolo dedicato alla città di Terni e al suo santo patrono. Parole dirette e pungenti, quelle rivolte alla città dell’acciaio, che non fanno sconti, accentuate addirittura nel passaggio successivo del contestato paragrafo. «Si dice, però – si legge ancora -, che il santo, fatto decapitare nel 273 o nel 347 d.C., avesse l’abitudine di regalare una rosa rossa del suo giardino a chiunque gli confessasse le sofferenze del suo cuore, cercando di trasmettere il messaggio che l’amore non è sempre un’esperienza semplice e appagante, e che proprio nel dolore esso trova il proprio compimento. In questa prospettiva, nessuna città più di Terni, con i tormenti della sua storia e le mediocrità architettoniche, è adatta a celebrarne lo spirito».

Il dibattuto

Tanto è bastato a far scatenare il dibattito sui social, dopo che qualcuno ha fatto notare le frasi incriminate postando l’estratto. «Parole grevi e deprimenti» commenta un utente, «aberrante» scrive un’altra. «È una descrizione davvero raccapricciante. Non solo per quello che è scritto su Terni che è in sé irrispettoso e brutto da leggere per chiunque, anche se fosse vero. Ma soprattutto perché testimonia una pochezza anche solo semplicemente nozionistica e di conoscenza della storia non solo della cultura e dell’architettura della città, ma anche della fede e della vicenda del santo martire Valentino» si legge ancora in un altro commento. Ma c’è anche chi non trova nulla di scandaloso nelle righe pubblicate dalla Lonely Planet, che fa normalmente proprio dei toni schietti e mordenti la sua cifra stilistica. «Beh, se vogliamo essere onesti non è che la descrizione sia del tutto errata o satirica» scrive un altro utente. «Mettiamoci nei panni del turista che arriva e cerca la Basilica ove riposano le spoglie del famoso Santo patrono degli innamorati. Cosa trova? Che Terni abbia anche scorci interessanti e millenni di storia è innegabile ma che tutte queste eccellenze siano state abilmente nascoste, maltrattate, umiliate in quasi tutto il ‘900 è altrettanto innegabile. Le critiche dovrebbero servire per migliorarsi e non per arroccarsi».

Ma c’è anche del bello

Leggendo altri passaggi della stessa guida dedicati a Terni, c’è da dire che quella degli autori della Lonely Planet non sembra essere una bocciatura senza appello. Pur sottolineando «l’anomalia» della città rispetto ai tipici borghi medievali umbri, «il grigiore diffuso» e «un andamento urbano severo e spesso poco gradevole», per gli autori «proprio tale discontinuità costituisce una ragione di interesse per i viaggiatori alla ricerca di atmosfere contemporanee». «Insomma – è la conclusione -, tenete da parte i pregiudizi e datele fiducia: forse la città non si imprimerà nei vostri ricordi come altre tappe del vostro viaggio umbro, ma saprà rivelarsi tra quelle dalla personalità più spiccata». E poi, c’è sempre da ‘giocare’ la carta delle bellezze dei dintorni: «Dalle meraviglie naturali ai borghi medievali» si legge nell’apposita sezione, «faranno ravvedere anche i più feroci detrattori del capoluogo». Basterà per fermare la polemica?

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli