Terni, mensa ‘povera’: gli agenti digiunano

Protesta del sindacato autonomo Sappe: «La polizia penitenziaria viene lasciata con cibo scarso e ‘rimediato’. Ora basta»

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Cibo scarso e insufficiente nella mensa degli agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Terni. E proprio per questo, dal prossimo 29 giugno, i baschi azzurri si asterranno dal consumare il vitto fornito dall’amministrazione. A denunciare la situazione è il sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe.

La denuncia «Ci si dovrebbe vergognare per come viene lasciato allo sbando il personale di polizia penitenziaria – afferma il segretario regionale del Sappe, Fabrizio Bonino – senza neppure il cibo sufficiente a ristorarlo. Non sembra fregare a nessuno come vengono maltrattati gli agenti del carcere ternano. Dal nostro delegato in commissione è emerso che i generi alimentari non vengono consegnati nei tempi stabiliti, lasciando interi turni di colleghi con cibo scarso e ‘rimediato’. Il 15 giugno scorso, alle ore 13.40 circa, presso la mensa agenti mancavano già posate ed acqua che abbiamo acquistato personalmente presso il bar agenti. Poi alle 14.00 circa è stato detto ai colleghi che non c’era più niente da mangiare. E la mensa chiude il servizio alle 14.30. Non è possibile continuare ad elemosinare per uno dei pochi diritti che ancora ci rimangono». Anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece, sostiene la protesta dei poliziotti di Terni: «Le istituzioni – afferma – si dovrebbero vergognare per come vengono trattati i poliziotti in carcere».

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