Terni, mense a scuola: petizione in Comune

Raccolte oltre 2.500 firme: il documento sarà presentato in consiglio comunale lunedì. Giovedì nuovo incontro partecipativo

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Sono 2.517 le firme che accompagnano la ‘Petizione popolare in difesa delle cucine preposte alla preparazione dei pasti in loco aventi sede all’interno delle scuole statali e comunali’ e che è stata presentata nella giornata di giovedì al Comune di Terni.

La protesta del CoSec prima dell'avvio del 1° tavolo tecnico

La protesta del CoSec prima dell’avvio del 1° tavolo tecnico

In consiglio comunale La racolta delle firma sulla petizione, «alla quale abbiamo fin da subito aderito – spiega il Comitato servizi educativi comunali (CoSec) – continuerà per il mese di Aprile e considerata la rilevanza e l’attualità del problema trattato, nonché il significativo numero di firme già raccolte, abbiamo chiesto l’iscrizione del testo della petizione all’ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale. La conferenza dei capigruppo ha deciso che la presentazione al consiglio comunale della petizione sia calendarizzata per lunedì 11 aprile. Noi ci saremo per seguire la discussione e chiediamo che, oltre alla presentazione, il consiglio comunale sia messo nelle condizioni di poter discutere e votare il testo della petizione in tempo utile, cioè prima dell’avvio della discussione del bilancio».

Stefano Romani e Chiara Dottori del CoSec

Stefano Romani e Chiara Dottori del CoSec

Salute prima di tutto Il CoSec, poi, ricorda che «come già più volte affermato, esprimiamo forte preoccupazione per l’approccio dell’attuale amministrazione, basato solo sul principio del massimo risparmio. Crediamo che un efficace e moderno servizio di refezione scolastica debba realizzare una convergenza delle logiche economiche con quelle prioritarie della salute, dell’educazione alimentare dei bambini e della tutela ambientale. Per questo è essenziale non solo che le cucine rimangano in loco, ma che il cibo in esse preparato, sia cibo di qualità, sottoposto a controlli rigorosi in ogni fase della filiera produttiva».

Seconda commissione consiliare in arrivo sulla questione

Seconda commissione consiliare in arrivo sulla questione

No alla dismissione Quello che loro propongno è «l’abbandono di ogni ipotesi di dismissione delle cucine in loco sia nelle scuole statali che comunali, annunciata pubblicamente ma ancora non sancita da atti pubblici di qualsivoglia natura e grado; la sospensione di ogni iter in corso per la predisposizione di un nuovo Capitolato d’appalto, in funzione del recepimento dei principi ispiratori e procedurali espressi dalle parti coinvolte; l’immediata apertura di un tavolo paritetico permanente: amministratori – autorità competenti e genitori – che studi le problematiche in oggetto e definisca le linee guida per la riorganizzazione dei servizi di refezione scolastica e del nuovo Capitolato».

Commissione in arrivo Intanto è in vista un nuova opportunità di confronto sulla questione. Giovedì 21 aprile – la convocazione ufficiale è attesa per la prossima settimana – la seconda commissione consiliare presieduta dal consigliere Pd Francesco Filipponi dovrebbe ‘ospitare’ tutte le parti coinvolte. Chi – e soprattutto come – parteciperà è tutto da vedere.

Piacenti D'Ubaldi, Malafoglia e Farinelli

Piacenti D’Ubaldi, Malafoglia e Farinelli

Convocato per giovedì invece l’incontro per l’avvio della ‘restituzione’ dei lavori svolti durante la prima fase partecipativa per la ridefinizione della refezione scolastica. Sarà rivolto esclusivamente a coloro che hanno preso parte ai tre tavoli tecnici, quindi successivamente ci sarà via a una fase di divulgazione più ampia per allargare la partecipazione della città. «Il percorso di partecipazione – le parole del vice sindaco Francesca Malafoglia – intrapreso è, e resta, uno strumento fondamentale per la riorganizzazione del servizio mense. E’ stato avviato dall’amministrazione con convinzione e impegno, persuasi dell’importanza e delle potenzialità di una modalità, di ascolto attivo e di dibattito proficuo di tipo partecipativo nel quale sono state valorizzate le competenze, gli apporti e i contributi di chi, realmente interessato, ha partecipato con il solo scopo di arrivare alla presentazione di un modello funzionale e di qualità della refezione scolastica. Il percorso non è stato di certo una modalità, avviata per una pura formalità, ma un metodo che ha visto coinvolti esperti, professionisti della mediazione e portatori di concreti interessi».

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