Terni, mense e servizi: «Ora vogliamo fatti»

Terminata la prima fase di partecipazione. Il Comitato Commissari Mense: «Non basta, altri confronti prima del bando»

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di S.F.

Dodici ore di dibattito e scambio di idee. ‘Pensa che mensa’ si è concluso mercoledì sera con il terzo tavolo riguardante la nuova carta dei servizi ed educazione ambientale: riorganizzazione, menù, scaglioni Isee, capitolato d’appalto, servizi educativi e costi al centro della discussione. Tutto bene? No. Il Comitato Commissari Mense, seppur a differenza del CoSec abbia ‘aperto’ all’amministrazione comunale, ora chiede altro. Ok parlare, adesso i fatti, altrimenti «siamo pronti a passare dall’altro lato, con i fischietti».

Tavolo tecnico mense67678768Incontro proficuo A mettere le cose in chiaro è Marta Frittella: «È stato impegnativo e interessante, ci sono stati contributi di rilievo anche dai presidi e dal sindacato in un confronto di idee e proposte proficua. Però è solo la prima fase della partecipazione: non deve esistere che, dopo un giorno e mezzo di tavoli tecnici, esce la delibera di giunta con il ‘pacchetto’ finito. Ora PuntoDock farà una sintesi per poi metterla a disposizione del Comune. Ci attendiamo che l’amministrazione costruisca ora una proposta sull’appalto, per poi sottoporcela prima di dare l’ok definitivo».

Scetticismo Discussione sì, ma approfondimento sui temi ‘caldi’ no: «Ci devono spiegare – spiega la Frittella – i motivi di certe scelte che sicuramente faranno, sappiamo che tutto non si potrà ottenere. Abbiamo chiesto altri momenti di partecipazione per discutere in maniera più approfondita di ciò che è presente nella ‘famosa’ delibera: vogliamo capire bene il discorso della concessione visto che non ci è stata chiarito, il tavolo non ha dato parere favorevole su questo. Siamo scettici sul fatto che sia la strada migliore per la gestione».

Il tavolo tecnico in attesa degli ultimi arriviTempo di accelerare Il Comitato Commissari Mense vuole dunque altri momenti di confronto: «Abbiamo discusso marginalmente degli scaglioni Isee. Senza un’idea di costo che verrà messo a base di gara non si può ragionare con efficacia sull’argomento: resta il fatto che in altre città ci sono molte più fasce e a nostro parere ci deve essere una diversificazione più condivisa e abbiamo chiesto un nuovo tavolo generale sulla proposta del Comune, ma non solo. Come genitori e Comitato in particolare vogliamo un approfondimento sulla ‘costruzione’ del menù e appunto sull’Isee».

La ‘minaccia’ Il CoSec ha già iniziato – da mesi – un’aspra ‘battaglia’ con il Comune e l’altro comitato autocostituito. Tuttavia la rappresentante del CCM non esclude una sorta di ‘alleanza’ con il CoSec in caso di sviluppi e azioni negative da parte del Comune: «Non sarà possibile ripristinare le cucine a gestione comunale, la Farinelli è stata chiara. Oltretutto c’è un minimo di ‘trasportato’ e, dopo che loro hanno insistito sul fatto che sia poco, abbiamo chiesto della possibilità di abbassarlo ulteriormente, magari utilizzando le cucine del Grillo Parlante (chiusa a settembre) e Maratta. Uno sforzo si può fare su quel frangente. Su certi aspetti siamo concordi con chi protesta, le tempistiche sono state tutt’altro che perfette. Che non facciano peggio però: se daranno ragione al CoSec, dimostrando di averci tenuto lì per poi far uscire tutta un’altra cosa, siamo pronti a metterci dall’altro lato e fischiare come hanno fatto loro. Noi gli abbiamo dato fiducia, ora vogliamo i fatti: il Comune deve recepire bene. L’unica data certa – conclude la Frittella – che c’è al momento è quella dell’assessore Piacenti D’Ubaldi, entro aprile vogliono chiudere. Già hanno rinviato tanto, vediamo come si evolve la situazione. Per ora siamo guardinghi».

Lucci con Monti e Malafoglia

Lucci con Monti e Malafoglia

Stessa veduta per il segretario generale Cgil-Fp Terni Giorgio Lucci, presente ai tavoli tecnici: «Rimane prioritario per tutti il mantenimento delle cucine in loco, la riduzione o eliminazione del trasportato, una rimodulazione delle tariffe anche in considerazione della nuova formulazione dell’Isee. Particolare attenzione è stata posta anche nella nuova stesura della carta dei servizi una carta sempre più trasparente ricca anche di informazioni inerenti i controlli e relazioni degli organismi preposti alla tutela della salute dei bambini. L’ esperienze acquisite consigliano anche un ampliamento del ruolo e delle competenze delle Commissioni Mensa, della loro regolamentazione in termini di rappresentatività ed eleggibilità».

Piena occupazione Lucci poi sottolinea che «sul piano sindacale abbiamo proposto l’inserimento nei bandi (abbiamo chiesto un bando per la refezione scolastica ed uno per il socio educativo) della clausola sociale, che obblighi il vincitore della gara ad assumere le operatrici già impiegate, l’adozione del Ccnl di settore, fatte salve condizioni di miglior favore, l’individuazione di profili orari misurabili e verificabili che siano rapportati ai carichi di lavoro, ai pasti da produrre e alle superfici da riordinare, come enunciato nelle linee di indirizzo per la ristorazione scolastica del Ministero della salute del 2010. Rimane prioritario per la nostra organizzazione individuare modalità e percorsi all’interno del bando di gara che garantiscano la piena occupazione del personale attualmente impegnato, il quale con il proprio impegno e professionalità ha consentito negli anni la costruzione di una refezione scolastica fiore all’occhiello delle Amministrazioni che si sono succedute. Per questo oggi questo personale merita un impegno straordinario da parte di tutti i soggetti in campo volto al mantenimento del proprio posto di lavoro».

La protesta del CoSec

La protesta del CoSec

Niente privatizzazione Infine il tema concessione: « Giova ricordare che il consumo del pasto è parte integrante dell’attività didattica e come tale si annovera tra i servizi pubblici essenziali a domanda individuale, per questo è fondamentale e pregiudiziale che gli indirizzi, il controllo e gli obiettivi di questa attività rimangano sotto l‘egida del pubblico. Concessioni o forme similari che preludano ad una privatizzazione del servizio troveranno l’assoluta indisponibilità della Cgil-Fp. In conclusione, questa organizzazione e tutti i soggetti che anche in situazioni complicate hanno contribuito e valorizzato il tavolo di confronto, attendono che il percorso si completi con un ulteriore e prioritario confronto con l’organo politico per capire quante e quali proposte saranno recepite, elemento determinante per tutti noi per articolare una definitiva e seria valutazione dell’iniziativa».

Leopoldo Di Girolamo e Francesca Malafoglia

Leopoldo Di Girolamo e Francesca Malafoglia

Il CoSec e Di Girolamo L’altro comitato autocostituito, appoggiandosi sulla proposta di Gino Venturi della Uil e sull’attacco della Cgil-Fp regionale in merito alla riorganizzazione di Perugia e Terni, precisa in sette punti che «il nostro comitato è pragmatico ma, pur nel pragmatismo, non possiamo ignorare il diritto pubblico secondo il quale le istituzioni parlano per atti formali/concreti. Noi ci troviamo di fronte a delibere e quelle dobbiamo giudicare. Noi richiediamo atti concreti in quanto gli unici con valore politico – amministrativo. Se vogliamo, invece, rifarci al vecchio istituto della ‘parola d’onore’ (‘inequivocabili prese di posizioni pubbliche’) le possiamo accettare solo se espresse direttamente sindaco, l’unico garante di tutti i cittadini in quanto direttamente eletto; il Sindaco con ‘inequivocabili prese di posizioni pubbliche’ risponderebbe anche ad un vulnus presente nelle sue dichiarazioni programmatiche, mandato amministrativo 2014-2019, approvate dal consiglio comunale: l’assenza totale di ogni riferimento ai servizi educativi comunali; se il sindaco con ‘inequivocabili prese di posizioni pubbliche’ dichiara la non volontà di procedere alla privatizzazione dei servizi di refezione scolastica e dei servizi educativi comunali e da l’avvio a due percorsi seri di discussione e approfondimento senza pregiudiziali, il CoSec è disponibile a far cadere le sue pregiudiziali e a partecipare ai tavoli di confronto; il CoSec sulle vertenze aperte (refezione e servizi educativi comunali) è stato serio e pragmatico fin dall’inizio mettendo sempre nero su bianco le proprie analisi e proposte. Siamo disposti al dialogo e alla discussione purché questa avvenga in un clima di serietà e rispetto reciproco. Il CoSec non si presta a fare la controfigura, ad avallare scelte già prese; Il CoSec ritiene, e la Uil converrà, che superata questa fase iniziale si passi immediatamente dall’istituto della parola d’onore allo stato di diritto è vengano prodotte atti ad hoc che sanciscano, definitivamente, le inequivocabili prese di posizioni pubbliche’ e per questo il CoSec, anche se si rende disponibile al confronto, resterà in stato di preallerta e vigilerà fino in fondo sulla corretta applicazione delle procedure e dei reali fini perseguiti; infine richiediamo, per l’ennesima volta, che l’assessore al bilancio fornisca tutta la documentazione richiesta sui costi di gestione e nelle modalità richiesta. Questo sarebbe già un bel segnale per l’inizio di un nuovo e vero percorso partecipativo».

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