Terni, Nicola Cosentino resta a Sabbione

La Corte di cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai legali dell’ex sottosegretario

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L’ex sottosegretario Nicola Cosentino dovrà restare ospite del carcere di vocabolo Sabbione, a Terni. La Corte di cassazione ha infatti rigettato il ricorso presentato dagli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro, contro la decisione del tribunale del Riesame che aveva confermato le ordinanze di custodia cautelare emesse il 29 aprile scorso in merito all’inchiesta della Dda di Napoli sui favori che l’ex sottosegretario avrebbe ricevuto da un agente penitenziario nel carcere di Secondigliano.

I ricorsi Nella vicenda furono coinvolti, oltre all’agente penitenziario, la moglie di Cosentino e il cognato. Cosentino, dunque, resta in carcere a Terni. Rigettato il ricorso anche per l’agente penitenziario Umberto Vitale, detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, per il cognato di Cosentino, Giuseppe Esposito, attualmente con obbligo di dimora nel comune di residenza.

Le accuse Rigettato il ricorso anche per la moglie dell’ex sottosegretario, Marisa Esposito, che resterà, a sua volta, con l’obbligo di dimora a Caserta. Le accuse per i quattro sono di concorso in corruzione per atti contrari ai
doveri d’ufficio, cioè in violazione di disposizioni dell’ordinamento penitenziario.

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