Terni, nuove tensioni sulla ‘Trebisonda’

Statalizzazione della scuola per l’infanzia di borgo Bovio, l’assessore De Angelis spiega e replica ai genitori: «Non vogliamo discriminazioni». Ma c’è un ricorso al Tar

Condividi questo articolo su

di S.F.

«I bambini del ‘Borgo Trebisonda’ sono uguali agli altri, fanno tutti parte della comunità. Non voglio discriminazioni. E per farla funzionare serve l’integrazione con la statale, altrimenti si perde l’eccellenza della struttura». Ricorso al Tar depositato dai genitori della scuola dell’infanzia di via del Cadore, spiegazioni e toni alti – con tanto di attacchi – dal lato dell’amministrazione comunale: con in mano il ‘jolly’ della statalizzazione, più volte tirata in ballo nei mesi scorsi, l’assessore Tiziana De Angelis ha messo in fila la questione della scuola di borgo Bovio.

L’ASSESSORE DE ANGELIS: «NO DISCRIMINAZIONI, PERCORSO SEMPRE TRASPARENTE», VIDEO

Il passaggio L’annuncio della domanda accettata per la statalizzazione era arrivata martedì, ma De Angelis – la bagarre sul tema persiste da mesi, con botta e risposta costanti tra l’amministrazione comunale, genitori e CoSec – ha deciso di chiarire ulteriormente la questione e raccontare la propria versione. Mancate iscrizioni, trasferimento, passaggio alla ‘Oberdan’ e atteggiamenti che non sono piaciuti, l’assessore mette in fila e riferisce: «Il processo di statalizzazione permette – ha esordito – al Comune di Terni di fare una vera e propria riorganizzazione scolastica, che non è stata inventata da noi. In quest’ottica rientra l’ottimizzazione delle risorse: per quel che concerne il ‘Borgo Trebisonda’ non cambia nome e mi dispiace della mancata fiducia dei genitori, visto che abbiamo dato a loro la priorità per l’iscrizione dei 10 bambini coinvolti, lasciando in attesa gli altri. Ha acquisito una sezione in più nonostante la mancata iscrizione dei 10 alunni che avrebbero dovuto frequentare la scuola, che ora passa sotto lo Stato e non a capo di un dirigente scolastico comunale. A febbraio chiedevamo di procedere con l’iscrizione, garantendo che ‘Borgo Trebisonda’ sarebbe rimasto così com’è: presidio integro e stessi compagni di scuola, era soltanto un passaggio da un dirigente scolastico all’altro. La cucina non cambia, in un istituto dove era già presente l’istituto ‘Oberdan’ con tre classi elementari». La novità – già esposta – riguarda invece gli insegnanti, che cambieranno.

LA ‘PLENARIA’ DEL 4 APRILE

La lettera sulle iscrizioni

«No discriminazioni» e la fiducia negata Accusa di smantellamento dei Sec da parte dei genitori, da mesi. La De Angelis allora affonda: «La cosa – ha ribadito – che dispiace è che si è fatto un processo molto trasparente e chiaro. Questa è la miglior cosa possibile e voglio sottolineare che le scuole statali sono del territorio e pubbliche: le comunali sono un’eccellenza e il discorso non cambia per le statali, le scuole vanno integrate e devono lavorare insieme. Fosse andata diversamente ci sarebbe stata una discriminazione per tutti i bambini che frequentano le statali e non si poteva mantenere il servizio comunale per appena 10 bambini, sarebbe stato un dispendio di risorse e basta. Il ‘Borgo Trebisonda’ va integrato con le risorse del territorio, altrimenti perde la sua eccellenza. Materna, elementari e medie tutte nella stessa zona, ripeto: è stata una brutta cosa la non fiducia dei genitori».

AGOSTO 2016, DI GIROLAMO CHIUDE I CONTI: «CHIUSURA PROGRESSIVA»

La continuità e la strumentalizzazione La sfida tra le parti si è giocata anche sulla continuità didattica. Paura per i genitori, rassicurazioni dal Comune e altro attacco: «Il problema legato – la critica – ai bambini con necessità di sostegno è stato strumentalizzato e non certo da parte nostra, ho sempre fatto la ‘guerra’ a favore dei più deboli. La continuità didattica la ottengono dentro un istituto comprensivo statale e, anzi, se la scuola fosse rimasta comunale non ci sarebbe stata: in questo modo invece si assicura la giusta assistenza a chi ne ha bisogno. Nella scuola statale ci sono maggiori garanzie, loro non sanno come funziona. Tutto ciò è stato inaccettabile ed è discriminatorio. Sono davvero stanca delle illazioni e delle cose non vere».

Patrizia Fioretti (a destra)

La ricezione e le iscrizioni A dire la sua a palazzo Spada anche il dirigente scolastico della ‘Oberdan’, Patrizia Fioretti: «Ho ricevuto la comunicazione – ha sottolineato in merito al tentativo di statalizzazione – lo scorso anno in merito alla possibilità di ricevere i piccoli della scuola dell’infanzia, dando disponibilità per 20 bambini. Non c’è nessun problema perché c’è l’annessione a Prisciano-Rocca e le sezioni salgono a otto, autorizzate, con tanto di insegnanti in più. Noi ci siamo posti una domanda durante il percorso: perché non vogliono stare con noi?». Rientra in gioco la De Angelis: «Già. Perché? Per le iscrizioni noi abbiamo atteso fino a febbraio, dando massime garanzie e al confronto con noi si è presentato un solo genitore». In tal caso, dall’altra sponda, avevano lamentato la tarda comunicazione. A chiudere il cerchio è Danila Virili, dirigente del dipartimento promozione sistema formativo e sociale: «La statalizzazione rientra nella riorganizzazione dei Sec, già in moto da tempo e che riguarda anche l’implementazione di laboratori didattici e la riconversione del ‘Grillo parlante’».

LA BAGARRE DEI MESI SCORSI: «IL COMUNE MENTE»

Ricorso al Tar Una battaglia che non terminerà certo qui. Il CoSec procede con il ricorso al Tar – iscrizioni bloccate e mancanza di chiarezza le accuse principali – per il comportamento dell’amministrazione comunale: «I genitori della scuola “Borgo Trebisonda” – la nota del CoSec – hanno depositato ricorso al Tar, notificato alla pubblica amministrazione in data 23 Giugno, affinché venga fatto valere il loro diritto di continuità didattica presso la stessa scuola comunale sino ad oggi frequentata e con le stesse insegnanti. Questa amministrazione ha deciso di far pagare i propri buchi di bilancio ai bambini, ma non ci riuscirà tanto facilmente». Lapidario il commento della De Angelis al termine della conferenza: «Dispiace che alcuni di loro lo abbiano presentato».

LE GRADUATORIE

Il presidio del 9 giugno

Le discordanze Il CoSec ricorda inoltre la loro visione dei fatti: « Nella plenaria del 4 aprile – spiegano – svoltasi al Gazzoli, sul processo di riorganizzazione dei Sec, l’assessore De Angelis, rispetto al processo di statalizzazione, dichiarava: ‘Siamo ottimisti in merito ed entro fine aprile sapremo come andrà in maniera certa’. Una patetica bugia che già allora fummo costretti a smentire e che ancora una volta viene riproposta in tutta la sua falsità. Doveroso dunque cercare di fare ancora una volta chiarezza su quelli che siano, ormai da molto tempo, i reali intenti di questa amministrazione nei confronti dei Sec e in particolare sul destino della scuola materna ‘Trebisonda’. Già a suo tempo, la delibera del 3 agosto 2016, aveva rivelato come questa amministrazione intendesse procedere verso lo smantellamento dei Sec, appaltando la sua funzione educatrice a favore del privato e sottraendo le risorse economiche e umane funzionali alla prosecuzione del servizio, in nome delle esigenze di cassa. L’annuncio della chiusura delle scuole di Campitello e ‘Grillo Parlante’ era stato il preludio a ciò che si sarebbe messo in atto successivamente, con l’apertura delle nuove iscrizioni di gennaio per l’anno scolastico 2017-2018. Infatti i genitori si videro negare la possibilità di riconferma per l’ultimo anno scolastico dei propri bambini, semplicemente depennando la stessa dalle possibilità di iscrizione. Una vera e propria bufala quella del processo di statalizzazione che, nonostante lo stesso sindaco avesse assicurato all’interno della delibera comunale dell’8 settembre 2016, che in caso di mancata risposta da parte del Miur si sarebbe comunque provveduto al mantenimento del presidio scolastico, è servita esclusivamente come specchietto per allodole al fine di silenziare la protesta dei genitori. Oltretutto è impensabile che un’amministrazione voglia equiparare la qualità del servizio scolastico comunale, fino a ieri sostenuto e finanziato dalla stessa, con quello statale: un minor numero di bambini previsti per ogni classe, un’ampia possibilità di attività educative e laboratoriali, sia all’interno che all’esterno della scuola anche nelle ore pomeridiane e la compresenza dei docenti di sostegno e degli educatori all’interno delle singole classi, per ben 30 ore sulle 35 settimanali, a fronte delle 25 previste nelle scuole statali; cosa di non poco conto per genitori di bambini con disabilità, come all’interno della scuola Trebisonda. Una metodica quella dei tagli che si abbatte anche sui nidi dell’infanzia, dove a fronte degli oltre 85 mila euro stanziati a favore dei servizi privati non convenzionati, non si riescono invece a trovare le risorse necessarie al fine di garantire un’adeguata e dignitosa continuità per il periodo estivo nei nidi comunali aperti che, con la calura estiva, diventano invivibili sia per i bambini e le bambine, sia per il personale che vi opera. In questa folle corsa al taglio, anche il procedimento di svendita del servizio di refezione scolastica continua testardamente ad essere portato avanti: un appalto di oltre 20 milioni che fa gola ad imprese note e a chi, come il Comune, punta a disporre delle risorse economiche necessarie a poter ripianare quei debiti, da lui stesso creati. Eppure ci sarebbero ben 137 mila euro di cauzione a favore del Comune di Terni, quali garanzia degli obblighi contrattuali inerenti all’appalto tutt’ora in corso, di cui lo stesso potrebbe disporre ampiamente viste le reiterate e gravi irregolarità certificate nella gestione di 8 anni di servizio. Una scelta che non si vuole mettere in atto, forse esclusivamente a causa della morosità a carico del Comune nei confronti dell’attuale gestore e che cela numerose ombre sulla futura assegnazione del servizio; anche dinanzi a tale vergogna, risponderemo – conclude il CoSec – con tutti i provvedimenti necessari».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli