Terni, opposizione vs Latini e Melasecche

Orsini (Pd): «L’assessore inauguratore dei lavori altrui. Fermo sul Verdi, male su fontana piazza Tacito». Gentiletti (Sc): «Grave mancanzza di rispetto su linee programmatiche»

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Opposizione scatenata a Terni. E nel mirino, in particolar modo, ci vanno il sindaco Leonardo Latini e l’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche, definito un «inauguratore di lavori altrui»: ad attaccare l’amministrazione sono i consiglieri Alessandro Gentiletti (Senso Civico) e Valdimiro Orsini (Pd), scatenato sulla fontana di piazza Tacito e sul teatro Verdi.

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Il consigliere del Pd si prende di petto – non una novità, di siparietti tra i due ce ne sono stati diversi durante il periodo con Leopoldo Di Girolamo sindaco – Melasecche: «C’è voluto qualche mese. Ma ora, finalmente, abbiamo capito quale sia il ruolo dell’assessore ai lavori pubblici della giunta Latini. Enrico Melasecche si è dedicato a tempo pieno ad inaugurare i lavori predisposti e avviati dalla amministrazione Di Girolamo. Così è successo per largo Villa Glori, così per l’illuminazione artistica di alcuni monumenti cittadini, così avverrà, leggendo i post dell’assessore, per la Maratta-Gabelletta».

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Piazza Tacito e Verdi: «Corradi era riuscito a creare quadro di finanziamenti»

Valdimiro Orsini

Critico Orsini sul resto: «Le cose vanno molto a rilento o addirittura sono ferme nei cantieri che richiederebbero il lavoro e l’azione dell’assessore ai lavori pubblici. Dopo mesi di campagna elettorale martellante nei quali Melasecche ha strillato che la fontana di piazza Tacito andava riattivata subito, ora il Melasecche assessore ha annunciato che bisognerà attendere almeno sino al 2020 in quanto l’operazione di restauro dei mosaici è complessa e per l’intervento complessivo l’assessore, finora, non ha saputo che inviare lettere ad alcune aziende ternane per cercare sponsor. Sul Verdi, l’assessore Melasecche è completamente fermo. Ha smantellato il lavoro paziente e pragmatico messo in campo dal suo predecessore Sandro Corradi che era riuscito a creare un quadro di finanziamenti e a decidere che in base ai finanziamenti acquisiti si sarebbe proceduto a un concorso di progettazione europeo. L’assessore Melasecche ha invece messo nel cassetto tutte le procedure e i progetti ed è tornato al dibattito teatro all’italiana si o no. Il rischio è che si perdano mesi e che gli stessi finanziamenti individuati e la disponibilità della fondazione Carit vadano persi, almeno in parte».

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Strade, Telfer e Lungonera: «Era il consigliere aggiunto dei grillini»

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Melasecche ‘bocciato’ anche su un altro frangente: «Neanche sulla manutenzione ordinaria delle strade e della segnaletica l’assessore è riuscito a mantenere gli impegni presi. Si sono perse le tracce anche del progetto Strade Sicure, così come si è voluto far credere che le strade cittadine potessero essere tutte bitumate dalle aziende che effettuano gli scavi per le reti tecnologiche, cosa che naturalmente non è avvenuta». Passaggio a parte per la Telfer: «Registriamo che l’unica questione sulla quale l’assessore taglia nastri è stato rapido è stata la Telfer, uno smantellamento a tambur battente preceduto dalla nomina di consulenti e da una procedura pubblica che di fatto ha consentito la partecipazione di pochissime ditte, anzi una. Melasecche rapidissimo nel mozzare i pini del Lungonera, indossando con tantissima disinvoltura i panni del boscaiolo scatenato dopo che per anni aveva inveito contro le precedenti amministrazioni. Ma quello era un altro Melasecche, all’epoca flirtava gli ambientalisti ed era il consigliere aggiunto dei grillini. L’onda della Lega, infatti, era ancora lontana. Speriamo, per il bene della città, che l’assessore Melasecche torni al suo ruolo istituzionale, lasciando al sindaco di guidare la compagine amministrativa, iniziando dalla presentazione delle linee programatiche e di governo, occasione nella quale guarderemo alla sostanza dei problemi di Terni lasciando un passo indietro personalismi e ricerche di visibilità».

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Gentiletti e le linee programmatiche: «Venga in aula e le renda note»

Il rappresentante di Senso Civico punta il dito contro Latini: «Il fatto che il sindaco non abbia ancora presentato al consiglio comunale le proprie linee programmatiche è un fatto senza precedenti. Ciò si pone, non solo contro l’art. 46 comma 3 del Tuel e contro l’art. 33 dello statuto del Comune di Terni, ma rappresenta una grave mancanza di rispetto verso tutto il consiglio comunale. Inoltre, la scelta conferma quelle indiscrezioni che vorrebbero una giunta fragile, divisa e contraddittoria, dalla quale molti consiglieri – a distanza di poche settimane – già fuggono. Ritengo che il sindaco debba venire in aula e rendere note le linee che la sua amministrazione intende seguire sulle tante questioni fondamentali per lo sviluppo ed il rilancio della città. Ciò si rende ancor più necessario visti i mutamenti in essere nella compagine di maggioranza. Ciò è doveroso verso ciascun consigliere, sia di maggioranza che di opposizione. Infatti, tutti siamo stati eletti direttamente dal corpo elettorale e non possiamo accettare che il nostro ruolo sia ridotto ad una mera presenza numerica. Per svolgere in pieno il nostro mandato, ovvero indirizzare, realizzare – conclude – e concretizzare le politiche capaci di rimettere in moto la città, dobbiamo conoscere le linee programmatiche della giunta e di chi la guida».

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