Pagamenti Comune Terni: torna il segno meno per l’indice di tempestività

Non accadeva da inizio 2020: riguarda il secondo trimestre 2023. Si paga in anticipo rispetto alla scadenza delle fatture

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di S.F.

L’indicatore di tempestività dei pagamenti, vale a dire il valore – le pubbliche amministrazioni devono pubblicarlo come imposto dall’articolo 33 del decreto legislativo 33 del 2013 – che indica i tempi medi di un ente per pagare beni, servizi e forniture. Se ne parla perché c’è un dato curioso che riguarda il Comune di Terni.

La funzionaria al bilancio Almadori e la dirigente Marcucci

Il dato con segno meno

Il calcolo si basa sul Dpcm del settembre 2014 ed in questo caso si parla dell’indice per il secondo trimestre del 2023, da aprile a giugno. La novità? Per la prima volta – quantomeno in tempi recenti, non abbiamo a disposizione lo storico – si registra il segno meno. Vuol dire in estrema sintesi che non solo è stato ‘azzerato’ tutto il ritardo degli anni passati, ma ora c’e anche un anticipo medio di pagamento di 3,62 giorni rispetto alla scadenza delle fatture (fissata a 30 giorni dal ricevimento).

Il balzo

Senza un metro di paragone è difficile comprendere il cambio di passo. Ci vuole poco, basta tornare ad esempio al 2018 nel periodo di massimo affanno: nel primo trimestre i giorni erano 103,3 (in ritardo rispetto alla scadenza delle fatture), poi man mano il miglioramento – con oscillazioni costanti nei dati – costante fino al dato record attuale. In realtà una situazione simile si era già verificata in avvio di 2020, seppur con un dato più contenuto (-2,13 gg., poi nei mesi successivi si registrò un +72). A livello di calcolo annuale, nel 2022 il Comune aveva chiuso a quota +12,30 giorni.

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