Terni, ‘Parco legalità’ Le Grazie con detenuti

Approvato il progetto proposto dal ministero della Giustizia: doppia convenzione con tribunale e carcere per lavori di pubblica utilità

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Il progetto è stato proposto dal ministero della Giustizia – tramite l’ufficio di esecuzione penale esterna di Terni – e l’esecutivo Latini ha dato il via libera venerdì. Si tratta della realizzazione del ‘Parco della legalità’, azione che coinvolge anche il tribunale e il carcere di vocabolo Sabbione: doppio ‘sì’ per lo schema di convenzione per l’impiego di detenuti in lavori di pubblica utilità. L’area coinvolta è quella dell’area verde delle Grazie.

Il tribunale di Terni

Il meccanismo

«L’istituto della messa alla prova, intervenendo nella fase processuale precedente alla sentenza, consente all’imputato – la spiegazione – di richiedere ed ottenere l’estinzione del reato (nel caso di un esito positivo della prova), attraverso lo svolgimento di un programma di trattamento elaborato d’intesa con l’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) e recepito dal giudice nell’ordinanza di sospensione del processo. Avendo aderito alle convenzioni il Comune di Terni impiegherà questa tipologia di detenuti attraverso lo svolgimento di un programma di trattamento elaborato d’intesa con l’Uepe e recepito dal giudice nell’ordinanza di sospensione del processo, consistente nello svolgimento di attività socialmente utili alla collettività nelle aree verdi del parco delle Grazie basso».

Il carcere di Sabbione

Partecipazione e rieducazione

L’assessore al welfare Cristiano Ceccotti sottolinea che «dalla stipula delle due convenzioni e dalla proficua collaborazione con l’Uepe è inoltre nata la volontà di aderire al progetto ‘Communitas: un orto, un sentiero, un giardino’ proposto dall’Uepe stesso con l’obiettivo di realizzare nell’ambito del parco Le Grazie basso, il ‘Parco della legalità’ con lo scopo di stimolare la partecipazione attiva della comunità e dei soggetti in esecuzione, favorendo altresì il buon esito sia delle misure alternative che rieducative. Ci siamo mossi come sempre nell’ambito di un grande spirito di collaborazione con le altre istituzioni e con il mondo dell’associazionismo con un vero e proprio gioco di squadra, ben consapevoli dell’importanza di questo tipo di azioni per la condivisione dei principi della legalità, per la reintegrazione nella comunità di persone che dimostrino buona volontà e che siano messe in grado di recuperare il senso civico. Ricordo anche che su questo tema qualche mese – chiude – fa c’era stato un atto d’indirizzo presentato dal gruppo consiliare della Lega che chiedeva appunto di verificare soluzioni per “impiegare detenuti, selezionati e non pericolosi per la società, per lavori socialmente utili».

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