Terni, Parkour: «Sport merita attenzione»

Art Du Déplacement Academy Umbria lancia un appello: «Rischiamo di prendere delle multe solo perché ci alleniamo all’aperto. Cambiate il regolamento comunale»

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«Chiediamo una rielaborazione condivisa del regolamento, oramai superato, che limita l’aggregazione e le attività di vario genere, e una minore repressione, perché di questo si tratta, da parte di chi è addetto a far rispettare le normative in questione. In gioco c’è la rivitalizzazione di uno spazio pubblico, che come tale dovrebbe essere condiviso». Attività all’aperto, vitalità cittadina e impegno sociale legato allo sport, il gruppo parkour Art Du Déplacement Academy Umbria lancia l’invito e invoca un cambio di passo a Terni dopo i recenti ‘intoppi’ con la polizia locale.

Le speranze Dopo un incontro con l’amministrazione positivo – «l’assessore Emilio Giacchetti ha detto che avrà un incontro con la polizia locale per capire meglio la situazione e cercare di far qualcosa per il regolamento comunale» – i ragazzi si sentono più tranquilli: «Noi continueremo  rispettare regole e persone come abbiamo sempre fatto – dicono – e speriamo che ci sia permesso di praticare questa attività che amiamo».

L’INTERVISTA CON SIMONE BICORGNA – IL VIDEO

Problemi e segnalazioni La richiesta del gruppo parkour Art Du Déplacement – arte del movimento nell’ambiente urbano e naturale – Academy Umbria prende forma dal 27 maggio quando, durante un’iniziativa pubblica a largo Frankl, uno dei ragazzi coinvolti ha divelto in maniera accidentale una ringhiera: danni subito riparati e problema risolto, «nonostante – specificano – sembrerebbe che il sito in questione non rispetti gli standard minimi di qualità». Salto di tre settimane e si arriva a martedì 20 giugno, stessa zona: due agenti della polizia locale interrompono gli allenamenti dell’Add per far rispettare due articoli – l’11 e il 52, «con minaccia di sanzioni» – del regolamento di polizia urbana comunale. ‘Sulle vie e piazze è proibito di giuocare alla palla, alla fionda, alle bocce, alla trottola e di eseguire giuochi consimili che possano arrecare disturbi e pericoli ai passanti. È parimenti proibito di lanciare sassi, palle di neve e di fare sdruccioli sul ghiaccio’: così recitano dei punti dell’articolo 11, mentre per quel che concerne il 52 ‘è vietato arrampicarsi sui pali delle pubbliche condutture, della pubblica illuminazione non chè sui pubblici manufatti». L’Add, ricordando che il regolamento risale a oltre 50 anni fa (1965), lamenta il fatto che «a causa di un regolamento volutamente vago e confuso, ogni segnalazione di ogni privato cittadino, può essere soddisfatta andando a sanzionare giovani, o chiunque altro, viva gli spazi pubblici in modo differente dalla maniera ‘classica’». Sì, perché l’Add spiega che gli agenti della polizia locale sono arrivati dopo una segnalazione di un cittadino: «La nostra disciplina si fonda sul rispetto delle persone, dell’ambiente e di sé stessi, non lasciamo mai un posto dove ci siamo allenati in condizioni peggiori di quelle in cui lo abbiamo trovato».

Iniziative, privazioni e degrado L’Add sottolinea che «siamo una delle pochissime realtà che sta riportando ragazze e ragazzi all’aperto a prendersi cura di sé e del proprio benessere psicofisico, nessun passante è stato mai disturbato né messo in pericolo. In gioco c’è molto di più di un sempre più disgregante concetto di decoro urbano: c’è la componente sociale, il cuore pulsante di una città, ciò che la rende viva e vivibile; una città chiusa ai suoi stessi abitanti è una città morta, incapace di offrire opportunità, ma anche svago e divertimento. Queste privazioni conducono allo svuotamento e all’annullamento della vitalità del centro cittadino e creano non-luoghi, zone di degrado: per noi il degrado non è solo un luogo abbandonato a sé stesso, ma anche uno spazio ordinato e pulito, ma privo di relazioni, svaghi e culture metropolitane. Questi divieti frantumano e rendono ostile lo spazio sociale».

 

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