Terni, Pnrr d’Aloja Piediluco: «Si poteva e doveva osare di più»

Le critiche del segretario Pd della frazione ternana. L’appalto integrato è in mano alla Tecton Group. L’assessore Maggi dà delucidazioni

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di Sandro Piccinini
segretario reggente Pd Piediluco

È stato presentato alcuni giorni fa il progetto finanziato con i fondi del Pnrr riguardante il centro nazionale di canottaggio a Piediluco, curato e gestito dalla precedente giunta comunale ternana a guida Latini.

L’AGGIUDICAZIONE DELL’APPALTO INTEGRATO ALLA TECTON GROUP

Nel ringraziare l’assessore competente del Comune di Terni, i tecnici ed i progettisti registriamo che ormai questa partecipazione è avvenuta in ritardo per una moltitudine di problemi legati ai tempi stretti ed al pericolo di perdere il finanziamento. Notiamo, inoltre che questo progetto ha già avuto una serie di approvazioni vincolanti e che quindi ormai si è giunti ad un punto di non ritorno. Tuttavia questo non ci può purtroppo esimere dal rappresentare una valutazione negativa.

LA RELAZIONE TECNICA GENERALE – DOCUMENTO
LA RELAZIONE DI SOSTENIBILITÀ DELL’OPERA – DOCUMENTO

Infatti, se abbiamo capito bene, il centro nazionale ‘Paolo D’Aloja’ subirà solo un intervento limitato alle sole strutture esistenti. Verranno presumibilmente sistemate le reti dei servizi ma non si apriranno nuovi spazi e orizzonti verso ciò che poteva invece rap- presentare una sorta di rivoluzione a favore del canottaggio, a favore del territorio, a favore degli atleti stessi e dei loro accompagnatori.

Non si può certo esprimere un parere favorevole ad esempio rispetto alla scelta di realizzare la struttura della canottieri con il legno. In assenza di manutenzione, e questo è ciò che inevitabilmente accadrà, da qui a pochi anni ci ritroveremo a dover affrontare una situazione di degrado che sarà ormai imperante, di esempi purtroppo lampanti ne abbiamo tanti (vedi il pontile sul lungo-lago, il percorso pedonale del parco della piscina e il lun- golago di via Noceta ad esempio).

Osserviamo inoltre che non sono stati previsti nel progetto dei locali da adibire alla vendita di prodotti per lo sport, che i locali che ospitano l’attuale Circolo Canottieri e che verranno abbattuti subiranno un ridimensionamento. Il bar sarà inoltre parte integrante del nuovo edificio, con una ulteriore diminuzione degli spazi a disposizione. Altra mancanza a nostro avviso importante è l’assenza di aree dedicate alla carpenteria federale. A tal proposito, ricordiamo che da sempre la Fic chiede di realizzare un rimes- saggio per le imbarcazioni del circolo, ma a tutt’oggi non è stato dato luogo a procedere alla richiesta in questione.

La messa a dimora di nuovi pioppi inoltre per noi non è un buon segnale, anche in considerazione dei numerosi problemi verificatisi in passato quando gli stessi sono purtroppo crollati a terra, fortunatamente senza conseguenze gravi per l’incolumità dei fruitori del centro nautico. Per non parlare, poi, di ciò che riguarda gli spazi per l’accoglienza, con la mancata previsione di nuove aree per la sosta dei carrelli per le imbarcazioni e dei furgoni e delle auto degli equipaggi. Insomma, a nostro avviso il progetto certamente riqualifica gli spazi esterni, i pontili e la tribuna, ma purtroppo offre ben poco allo sviluppo vero e proprio del canottaggio.

Abbiamo più volte dimostrato di non essere contrari a questo sport, che a nostro avviso è un volano per l’economia e andiamo anche oltre, ribadendo come il nostro sogno rimanga quello di ospitare a Piediluco gare internazionali di assoluto livello. Per questo siamo fortemente dispiaciuti e delusi per l’occasione persa. Non sarebbe forse stato il caso di prendere spunto da altre realtà importanti nel mondo che ospitano da sempre gli equipaggi coinvolti in gare internazionali?

Pur consapevoli delle norme e dei vincoli attualmente presenti sul bacino piedilucano (Sic, Zps, Zsc), richiamiamo nuovamente l’attenzione sulla necessità di un loro declas- samento in quanto a nostro avviso non hanno prodotto effetti positivi, non hanno tutelato e migliorato come da regolamento dei siti l’ambiente circostante. Ricordiamo, infatti, che non sono arrivate risorse anche a causa dell’assenza di progettualità da parte delle amministrazioni competenti, cosa invece avvenuta sul lago Trasimeno, dove in presenza degli stessi vincoli sono stati messi in campo diversi progetti.

Crediamo che con questo progetto e questi finanziamenti si poteva e si doveva osare di più, per arrivare ad avere un centro sportivo internazionale innovativo. Purtroppo quello at- tuale sembra solamente un progettino di restauro dell’esistente, magari guidato e definito da enti sovraordinati dall’amministrazione comunale, la quale, a nostro avviso, avrebbe dovuto avere l’interesse nel realizzare un grande impianto, un centro definito in tutte le sue componenti necessari.
A tal proposito facciamo notare che numerosi campi di gara per lo svolgimento di competizioni internazionali per il canottaggio sono realizzati in aree tutelate e protette, a dimostrazione che i vincoli non sono alla fine insuperabili.

Insomma, una occasione che ci sta sempre più sfuggendo e che non può lasciarci indifferenti, ma ci lascia fortemente dispiaciuti e indignati.Chi gestirà tutto ciò,  chi metterà a disposizione le risorse per le manutenzioni necessarie del centro? Auspichiamo che il piano di manutenzione del progetto realizzato preveda impegni di spesa e modalità attuative ben definite per gli interventi e che queste siano pie- namente rispettate da tutte le parti coinvolte.

Auspichiamo che per porre rimedio ad alcune mancanze, che il Comune di Terni con la disponibilità della Regione, utilizzi come fatto in passato una annualità dei canoni idrici per migliorare il migliorabile. Ci auguriamo inoltre che la nuova amministrazione riesca, a be-neficio dell’intera collettività a rivedere e modificare laddove necessario il progetto, anche alla luce delle osservazioni fatte, per ottimizzarlo e renderlo più confacente agli obiettivi previsti.


di Giovanni Maggi
assessore ai lavori pubblici Comune Terni

Sul centro di canottaggio di Piediluco siamo al lavoro, in un clima positivo e costruttivo. Martedì 8 agosto,  nella sede del centro remiero, a seguito della richiesta avanzata da cittadini ed associazioni di Piediluco l’Amministrazione Comunale ha illustrato il contenuto del progetto dei lavori, finanziato con i fondi del Pnrr, che interessa l’impianto di canottaggio.

Per garantire la massima informazione possibile ho partecipato come assessore ai lavori pubblici, insieme al collega allo sport quello allo sport Marco Schenardi, i tecnici comunali, nonchè i progettisti, ivi compreso il consulente della Federazione Canottaggio, e la ditta aggiudicataria dell’appalto integrato, la Tecton Group Srl. Prima dell’inizio dell’illustrazione tecnica ho ribadito l’importanza dell’intervento che, pur nei limiti volumetrici, urbanistici e ambientali che gravano sul sito, tende a riqualificare e modernizzare non solo gli edifici ma anche l’intero sito interessato. Inoltre è stato precisato che, stante lo stato del progetto, non era possibile effettuare uno stravolgimento dello stesso ma che comunque l’amministrazione era  disponibile a valutare tutte le proposte migliorative che comunque non comportassero ritardi nella realizzazione del progetto, ritardi che comporterebbero la perdita del finanziamento.

L’illustrazione è stata particolarmente dettagliata ed al termine in un clima cordiale e collaborativo sono state avanzate qualificate proposte di miglioria che l’Ente si è riservata di valutare ed inserire  nel progetto nei limiti imposti dai vincoli esistenti. In particolare i progettisti dovranno predisporre un cronoprogramma dei lavori che, nel rispetto del termine finale dei lavori imposto per i progetti finanziati dal Pnrr, consenta l’effettuazione della stagione agonistica di canottaggio. I cittadini durante il dibattito hanno evidenziato alcune problematiche non risolte dalle giunte precedenti che, pur non risolvibili direttamente con il lavori previsti, limitano fortemente lo sviluppo turistico del lago.

Tali problematiche che la nuova giunta dovrà affrontare e risolvere si possono così sintetizzare:
– redazione di una nuova convenzione per la gestione del centro che finalmente specifichi le competenze, gli obblighi ed i diritti di tutte le parti coinvolte, (l’attuale scade dicembre 2024)
– rivalutazione con gli enti preposti dei vincoli gravanti sul territorio
– valutazione e riqualificazione degli spazi esterni al centro al fine di garantire il parcheggio delle barche, degli atleti e dei visitatori in particolare durante le gare di livello nazionale e internazionale
– realizzazione di sistemi di attracco per i privati possessori di imbarcazioni.

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