Terni, sistema ‘cinese’ per truccare la slot

Con una chiave scoprivano le vincite totali già pagate dalla macchina. Poi decidevano se scommettere. Processo per due

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Un sistema semplice e redditizio per ‘truccare’ la slot, controllando le vincite già erogate – che per legge devono essere almeno il 75% dei soldi scommessi in un certo numero di partite -, e quindi decidere se giocare o meno, in base alla convenienza. Ad utilizzarlo, due cinesi – un uomo e una donna di 52 e 50 anni – ora a processo per furto.

All’opera A segnalare l’episodio, datato estate 2008, era stata la barista di un locale del centro che aveva notato i due armeggiare con fare strano attorno al macchinario, dopo fra l’altro aver già vinto una bella somma in monete. A un certo punto, durante la curiosa operazione, sullo schermo della macchina era comparso anche un messaggio di allarme. Da lì, nel timore che stessero compiendo qualcosa di losco, era partita la chiamata alla polizia.

L’ammissione Giunti sul posto, gli agenti erano riusciti a ricostruire l’accaduto con un tecnico addetto e i due diretti interessati. Quest’ultimi, di fronte all’evidenza, avevano consegnato due piccole chiavi tubolari alterate: quelle utilizzate per ‘manomettere’ il macchinario e scoprire il numero delle vincite.

Processo Dopo la denuncia, i due erano finiti a processo per truffa, reato in seguito riqualificato dall’accusa in furto. L’ultima udienza del procedimento, di fronte al giudice Rossana Taverna e alla presenza del vpo Cinzia Casciani e del legale difensore dei due – l’avvocato Leonardo Capri – si è tenuta lunedì mattina.

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