Terni: ‘spia’ il superiore e i suoi procedimenti penali. Ispettore condannato in appello

I fatti risalgono al 2016 quando l’uomo era in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria della procura di Terni

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In primo grado – di fronte al tribunale di Terni, nel 2021 – era stato assolto ma la Corte d’appello di Perugia ha ribaltato quella sentenza, condannando l’uomo – un pubblico ufficiale 55enne della polizia Stradale di Terni che al tempo dei fatti, era il 2016, era in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria della procura della Repubblica di Terni – a sei mesi di reclusione, pena sospesa, per accesso abusivo nel sistema informatico Sicp. L’uomo è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali oltre al risarcimento dei danni alla parte civile. «La vicenda – spiega la procura generale presso la Corte d’appello di Perugia in una nota – inizia quando l’uomo pubblica un post su Facebook, riportando notizie riservate riguardanti un altro appartenente alla polizia di Stato, un superiore dell’imputato (l’allora dirigente della polizia Stradale di Terni, ndR). Dalle indagini è emerso che il pubblico ufficiale, per motivi di risentimento nei confronti della parte civile, senza alcuna autorizzazione, approfittando della sua posizione e utilizzando le proprie credenziali, aveva fatto accesso al Sistema informativo della cognizione penale, protetto da misure di sicurezza, per carpire dati e informazioni contenuti nel sistema e riguardanti un particolare procedimento penale (poi archiviato, ndR). Dai controlli sono risultati una quindicina di accessi in quattro diverse giornate nell’arco di una dozzina di giorni. Da evidenziare – conclude la nota – che il sistema Sicp serve per gestire i dati relativi a procedimenti penali iscritti nel registro delle notizie di reato e coperti dal segreto istruttorio».

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