Terni, sul Briccialdi l’altolà dei sindacati

Cgil e CIsl insorgono: l’ipotesi è che la giunta ‘presti’ per un mese all’istituto due dei 5 dipendenti richiamati pochi giorni fa. Cavicchioli (Pd): «Fondamentale piano finanziario-gestionale»

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Dopo la sospensione della ‘storica’ convenzione con l’istituto Briccialdi, seguita da polemiche velenose e tentativi di riavvicinamento fra le parti, il Comune di Terni aveva ‘riportato a casa’ i suoi cinque dipendenti amministrativi in forza all’istituto musicale. Ora due di loro, anche in ragione di esigenze pratiche legate alle iscrizioni per il prossimo anno didattico, potrebbero essere ‘prestati’ per un altro mese al Briccialdi. Questo almeno l’orientamento della giunta comunale che incontra però una decisa resistenza di due sindacati – Fp Cgil e Cisl Fp – consci di un possibile blitz ferragostano e pronti a diffidare l’amministrazione dal compiere passi in tal senso.

BRICCIALDI: «PROGETTO PRONTO»

La missiva In una dura lettera inviata al sindaco, alla giunta e a tutto il personale comunale, le due sigle confederali si dicono stupite «della rapidità del tutto inusuale con cui la giunta comunale o parte di essa sarebbe pronta a riunirsi per rivedere parzialmente la determinazione di revocare il ‘comando’ a parte del personale impiegato presso l’istituto Briccialdi».

Dietrofront? «Giova ricordare – scrivono i sindacati – che non più tardi di due settimane fa la stessa giunta aveva deliberato il rientro in Comune di tutto il personale, con una delibera a cui aveva fatto seguito un’apposita determina dirigenziale (la numero 2534 del 5 agosto) con successivo ordine di servizio del dirigente delle risorse umane». Per Cgil e Cisl un eventuale ‘dietrofront’ «sarebbe del tutto ingiustificabile e determinerebbe le giuste rimostranze di quel personale che non comprenderebbe i motivi di tale scelta».

L’altolà è chiaro: «L’eventuale decisione, inaccettabile, determinerebbe una sicura interruzione delle relazioni sindacali. Sul piano amministrativo – precisano i sindacati – l’informativa trasmessa parlava della revoca del ‘comando’ di tutto il personale ed eventuali modifiche debbono essere comunque oggetto di una nuova informativa». Da qui la ‘diffida’ «a modificare scelte già comunicate formalmente con apposita informativa». Unico destinatario, l’amministrazione comunale.

Andrea Cavicchioli (Pd) Nel pomeriggio di venerdì è intervenuto anche il capogruppo del Pd, Andrea Cavicchioli: «È fondamentale per tutti i soggetti interessati affrontare le problematiche del Briccialdi con la presentazione formale da parte degli organismi preposti dell’Istituto di un dettagliato e specifico piano finanziario-gestionale, che sulla base delle risorse risultanti dal bilancio del Comune, degli annunciati impegni di Regione e fondazione Carit e del finanziamento statale, indichi l’equilibrio tra le ‘entrate’ e i costi complessivi delle attività, con le conseguenti scelte operative da adottare». Secondo il capogruppo «è evidente che un piano finanziario-gestionale puntuale, credibile e verificabile è il presupposto per affrontare con determinazione l’attuale situazione del Briccialdi, per chiedere alla Regione che nelle politiche del settore l’Istituto assuma il ruolo e la valenza corrispondente alla qualità espressa, per consentire alla fondazione Carit di intervenire con un sostegno adeguato e per coltivare, attivando tutti i canali istituzionali, la statizzazione, che deve essere l’obiettivo da perseguire con ogni azione da intraprendere in sede parlamentare e nel confronto con il Governo».

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