Terni: «Umbria Energy, tracollo annunciato»

Enrico Melasecche (I love Terni) spara a palle incatenate: «Il sindaco deve effettuare un urgente ed energico ricambio ai vertici»

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Enrico Melasecche

Enrico Melasecche

di Enrico Melasecche
Lista Civica “I love Terni’

Umbria Energy, società partecipata dal Comune di Terni al 50% tramite l’ASM, vede il sindaco (rappresentante del 100% della proprietà del Comune nell’assemblea soci ASM) corresponsabile dal punto di vista politico ed economico dell’andamento anche di quella società, sia in conseguenza della nomina degli amministratori di ASM che indirettamente di quelli di Umbria Energy per la parte relativa al 50% di competenza ASM.

Lo stesso sindaco ha mantenuto le attribuzioni inerenti lo Sviluppo Economico non delegandole ad alcun assessore; che la stessa società di commercializzazione dell’energia, costituita dodici anni fa, doveva avere, nelle intenzioni dell’epoca, un ruolo importante e risultati brillanti, contribuendo in modo significativo ad incrementare l’utile dell’ASM, da riversare al Comune per conseguire le finalità sociali, culturali, riorganizzative, eccetera.

L'Asm di Terni

L’Asm di Terni

Non sembra viceversa aver conseguito negli anni i risultati sperati, nè in termini di una significativa espansione territoriale nell’ambito della regione Umbria, né in termini economici come conseguimento di utili minimamente significativi da riassegnare al 50% alla proprietaria ASM e quindi al Comune.

La campagna di fidelizzazione in corso, legata allo slogan “Non risparmiare così”, con un potenziale cliente che in pigiama gira per casa con una candela accesa, forse si rivolge al Comune che, nonostante la comproprieta al 50% di tale società sembra, quale importante consumatore per i propri edifici, acquisti energia da altre società a prezzi evidentemente migliori di quelli praticati dalla stessa Umbria Energy.

Il Comune di Terni acquisì dall’ENEL una quota importante delle utenze nell’ambito del territorio comunale pagando all’epoca una somma rilevante, nella logica poi di coprire l’intero territorio comunale, con economie di scala ed introiti proporzionati a tale investimento.

La liberalizzazione successiva del mercato ha comportato la possibilità da parte di tutti gli operatori ad impegnarsi professionalmente per acquisire nuove utenze non perdendo quelle già nel proprio portafoglio.

Il consiglio comunale di Terni

Il consiglio comunale di Terni

I risultati fin qui conseguiti da Umbria Energy sembrano però tutt’alto che brillanti, in considerazione del fatto che l’utile ridicolo conseguito nel 2014, ultimo bilancio fornito dal Comune ai consiglieri della III Commissione, pari a circa 15.000 € è stato utilizzato per una quota minima a fondo di riserva e per oltre 14.000 € a copertura di perdite precedenti.

Il fatturato sembra in notevole calo.

Il consiglio di amministrazione, a differenza ad esempio di Terni Reti è composto di tre membri, mentre il Collegio sindacale è costituto di ben cinque membri ed il costo totale di entrambi gli organi è pari a circa il decuplo dell’utile conseguito nel bilancio citato.

Tenutoconto che la situazione drammatica in cui versa oggi il bilancio del Comune, frutto di anni di politiche basate su una spesa drogata per ragioni di consenso elettorale, abbinate ad incapacità amministrativa nel riscuotere i propri crediti porta, per la prima volta nella storia della città, ad un disavanzo nel 2015 di ben 56.000.000 di euro, con decisioni drammatiche che vedono la giunta avviarsi verso la cessione di quote significative di società partecipate, nel caso di Umbria Energy la vendita dell’intera partecipazione; e che in questa fase di risultati fortemente deludenti, porterà nei fatti ad una svendita con un introito da parte dell’ASM di ben poco giovamento rispetto ai problemi della multiutility più importante e dello stesso Comune di Terni;

Sarebbe bene che il sindaco fornisse, appena disponibile, il bilancio consuntivo 2015, considerato che la trasparenza e l’efficienza di una società, a maggior ragione se a parziale capitale pubblico, si apprezza anche nella sollecitudine con cui gli amministratori presentano i risultati di esercizio, considerato che ad oggi sono trascorsi quasi cinque mesi dalla conclusione dello stesso;

Il sindaco dovrebbe poi informare il consiglio comunale sulle ragioni che vedono una forte delusione in merito alle aspettative ed agli investimenti del Comune su Umbria Energy, partecipata tramite l’ASM, il cui fatturato ed i cui risultati di esercizio, valutati fino all’ultimo bilancio di cui si dispone, quello 2014, appaiono fallimentari; ma anche da chi si rifornisce il Comune di energia, elettrica e gas, per i molti edifici pubblici, uffici, scuole, musei, teatri e per la pubblica illuminazione ed a quali condizioni e se corrisponde al vero che l’Ente stesso non utilizza la propria società partecipata ma altri fornitori, si presume a costi inferiori, dal che deriva o una penalizzazione della propria partecipata Umbria Energy, oppure, l’ammissione di una inefficienza di tale società.

Si chiede inoltre di conoscere il dettaglio degli investimenti effettuati, dall’acquisto delle utenze Enel a quelle più recenti Cesap e gli utili fin qui prodotti nei vari anni e riversati all’ASM; quanti clienti, in gran parte ternani, dalla costituzione di Umbria Energy ad oggi hanno abbandonato questo fornitore e quanti contratti nuovi sono viceversa stati acquisiti dalla partecipata ASM considerato che il tracollo delle vendite di elettricità rispetto all’anno precedente pari al 34% nel mercato libero e di circa il 15% nel servizio di maggior tutela, oltre ad un crollo altrettanto drammatico del 31% nelle vendite del gas, denotano una società amministrata in modo statico in una fase storica in cui solo e soltanto i soggetti più efficienti ed attivi mantengono o aumentano le quote di mercato.

Il Comune deve anche chiarire se l’energia per la pubblica illuminazione viene fornita da Umbria Energy o da altra società; a chi fanno capo le responsabilità di tale situazione pluriennale, anche perché non sfugge ad alcuno che parte dei vertici di tale società sono stati scelti dallo stesso sindaco, provenendo da incarichi ultra decennali prima in ASM poi in Terni Reti, anche in quei casi con risultati non proprio splendidi.

Il sindaco deve effettuare un urgente ed energico ricambio ai vertici di Umbria Energy in modo da poterla rilanciare non tanto e non solo con manifesti pubblicitari, ben poco convincenti, quanto praticando tariffe realmente concorrenziali da offrire ai ternani ed agli altri clienti umbri; ma anche impegnare l’ASM ad operare in modo molto più attivo ed efficace, ricorrendo anche ad una una riduzione dei costi di amministrazione propri e di Umbria Energy, a cominciare da quelli relativi ai consigli di amministrazione ed ai pletorici collegi sindacali, il cui costo complessivo per Umbria Energy risulta circa il decuplo del risultato di esercizio 2014; oltre che spiegare se questi risultati drammatici non facciano parte di una strategia politica che, debilitando Umbria Energy (come in fondo avvenuto con l’ASM dalla costituzione del SII in poi) la voglia svendere ad altre società in fase di espansione e particolarmente interessate ad acquisire maggiori quote di mercato.

 

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