Terni, Verini: «Il nostro Pd, senza padroni»

Il candidato alla segreteria regionale si è presentato in via Mazzini insieme a De Rebotti e Pensi: «Stop correntismo esasperato»

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«Proviamo a ‘resettare’ le ferite per creare un partito senza padroni»: parola di Walter Verini che sabato mattina a Terni ha presentato la propria candidatura alla segreteria regionale del Pd dell’Umbria, alternativa a quella dell’ex sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci. Insieme a lui il sindaco di Gualdo Cattaneo Andrea Pensi – che dopo il ‘passo indietro’ (ma lui preferisce definirlo ‘di lato’, ndR) ha dato il via al ticket con Verini (sarà vice segretario in caso di elezione del parlamentare tifernate, ndR) – e quello di Narni Francesco De Rebotti, ritenuto colui che ha costruito l’alleanza con Pensi-Meloni e una parte ‘giovane’ del partito.

De Rebotti, Verini, Pensi

«Senza padroni»

«Se le ambizioni personali non sono inserite in un progetto più grande – ha detto Verini alla platea – producono danni enormi. Ho accettato perché stiamo mettendo in piedi un progetto politico generoso. I partigiani, come Enrico Angelini o mio padre, non condussero la propria battaglia per diventare assessori o fare carriera. Questa è la politica, che non si fa per sé ma per gli altri. Come Pd abbiamo sottovalutato il ‘lato oscuro’ della globalizzazione, le incertezze e le paure dei cittadini che oggi ci vedono come un partito dove ci si ammazza a vicenda per le poltrone. Ora dobbiamo voltare pagina, costruire un percorso tutti insieme, senza padroni, per ridare una speranza ai tanti che non vedono nel disastroso governo Lega-M5s l’unica prospettiva possibile».

«Fusione ‘a freddo’»

Prima di Verini, De Rebotti ha evidenziato come «la conflittualità del partito in Umbria si sia risolta in una candidatura (quella di Bocci, ndR) caratterizzata da una ‘fusione a freddo’. Secondo noi serve invece uno scatto in avanti per superare il correntismo esasperato, ad ogni livello. Le elezioni regionali del 2020, se non invertiamo la rotta, sono pregiudicate. Il nostro orizzonte deve essere comunque più ampio: i primi con cui confrontarci sono i cittadini perché le primarie saranno aperte e ci serviranno anche a recuperare un po’ di umiltà. Perché il Pd non deve porre condizioni né obbligare gli altri ad accettare le proprie candidature. In questo senso apprezzo molto il percorso tracciato dalla segreteria del partito a Perugia».

L’alleanza

«In tanti ci hanno chiesto di unire le ‘forze del cambiamento’ per aprire una stagione nuova del Pd – ha detto Andrea Pensi -. Per questo unirci è stato facile. I coordinamenti comunali hanno un ruolo di grande importanza nel nostro progetto. I fatto che non assisteremo al voto degli iscritti è importante anche perché ci consentirà di discutere di più e di fare più iniziativa politica».

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