Terni, via degli Arroni: l’sos degli sfollati

Diverse persone, tra cui un anziano di 88 anni, dall’8 gennaio non avranno più un tetto e dovranno cercare una sistemazione di fortuna

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Sì, una giovane coppia – Francesco e Francesca – è riuscita a trovare una sistemazione a Terni. Ma non tutti, tra coloro che si sono dovuti allontanare giocoforza da via degli Arroni in seguito all’esplosione del 28 dicembre, hanno la stessa certezza al momento: quattro persone dall’8 gennaio dovranno trovare una sistemazione di fortuna perché scadrà la proroga concessa per l’alloggio temporaneo in un albergo cittadino. Tra di loro c’è anche un anziano di 88 anni.

UNA CASA PER FRANCESCA E FRANCESCO

Le difficoltà e i primi giorni

Ritrovarsi di punto in bianco senza un appoggio in un periodo di festività ha messo a dura prova tutti. «Premesso che esprimiamo – il mesaggio lanciato da chi, al 5 gennaio, non sa dove andare a partire mercoledì in avanti – soddisfazione per l’alloggio messo a disposizione dall’Associazione Luce per Terni per i nostri vicini di casa Francesco e Francesca e il loro piccolo in gestazione. Vorremmo però porre attenzione alla nostra situazione e la precarietà nella quale stiamo vivendo in questi giorni di dolore e sgomento. Siamo fuori casa dal 28 sera e inizialmente abbiamo trovato ospitalità presso parenti e amici; successivamente siamo stati ospitati da un albergo a Terni a carico del Comune: dapprima con scadenza 30 dicembre, quindi fino al 3 gennaio e ora fino al martedì». Nel mezzo è scattata la ricerca per una nuova sistemazione: «A fine anno un funzionario del Comune ci aveva detto che dal 3 avremmo avuto un alloggio con affitto concordato. Si è rivelata una notizia infondata visto che non è successo nulla». Nei giorni scorsi sul tema c’è stato anche un incontro col sindaco Leonardo Latini ed il vice Andrea Giuli.

L’ESPLOSIONE DEL 28 DICEMBRE

L’sos e la preoccupazione per Giulio

Un paio di giorni e le quattro persone dovranno lasciare l’albergo: «La mattina di mercoledì saremo costretti a lasciare l”albergo e trovare sistemazioni di fortuna. Non ci sono al momento le condizioni per avere una sistemazione stabile nonostante tutti i nostri sforzi – c’è anche chi ha problemi di salute o economici – per trovare un appartamento in affitto arredato visto che al momento non ci è permesso di recuperare quel po’ che resta del mobilio delle nostre abitazioni: siamo andati nelle agenzie per cercare di trovare qualcosa ma niente. Ci preoccupa particolarmente la situazione di un nostro vicino che oramai chiamiamo affettuosamente ‘nonno Giulio’: un anziano di 88 anni che non ha figli che possono ospitarlo e che vive quindi nell’incertezza più totale». Le loro case – erano in affitto – erano oltretutto senza agibilità.

La richiesta e la lettera al sindaco

«La concomitanza – chiudono – con le festività non ci ha certo favoriti nella ricerca di un abitazione che continua incessantemente dal giorno del disastro. Chiediamo quindi all’amministrazione comunale di prorogare i termini della nostra permanenza in albergo e darci così la possibilità di avere il tempo necessario per trovare una sistemazione alternativa». Per chi volesse contattare il gruppo di sfollati è possibile chiamare la signora Patrizia al numero 320 4624597. «Da quel tragico pomeriggio – la lettera inviata al sindaco Latini – del 28 dicembre la ns vita  è stata sconvolta, ma subito dopo, superato lo stordimento iniziale, ci siamo rimboccati le maniche per salvare il salvabile e ricomporre pian pianino la nostra esistenza. L’obiettivo principale, nelle ore successive, è stato quello di recuperare oggetti cari, accessori, utensili, capi di abbigliamento e ovviamente di trovarci il più velocemente possibile una nuova sistemazione: tutto ciò accadeva mentre fervevano i preparativi del capodanno e l’aria di festa intorno a noi ci rendeva profondamente tristi. Comunque abbiamo reagito grazie anche alla solidarietà di amici e parenti che si sono stretti intorno a noi. La protezione civile, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine hanno fatto si che lo stabile fosse sotto controllo per evitare episodi di sciacallaggio che in queste situazioni sono frequenti; poi il vostro appoggio, l’ospitalità negli alberghi nonostante la difficoltà a reperire camere libere in questo periodo. La nostra ricerca per un nuovo alloggio è continuata spasmodicamente e incessantemente in questi giorni, ma ad  oggi nessuno di noi ha ancora trovato un alloggio consono  e compatibile con le proprie possibilità economiche: tra di noi c’è anche una persona di 88 anni che non ha figli e al momento nessuno che si occupa di lui. Ci risulta che la ns permanenza nell’Hotel Class sia stata da voi autorizzata fino alla notte fra il 7 e l’8 gennaio e che quindi, viste le situazioni ‘aperte’ compresa quella della giovane coppia di nostri vicini che ha avuto in comodato d’uso un alloggio messo a disposizione dall’associazione, che avranno bisogno ancora di quanche giorno prima di entrare in possesso della casa , chiediamo a lei e agli organi istituzionali competenti di prorogare la nostra permanenza in albergo almeno di una settimana».

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