Terremoto: «A Terni scuole in regola»

L’assessore Bucari a sei giorni dal sisma: «Nessun edificio inagibile, non esasperare tutto». Lunedì riapertura. In arrivo 100 sfollati

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di S.F.

«Non ci sono lesioni derivanti dal terremoto, lunedì le scuole riaprono. I controlli su Terni riguardano 500 edifici, 350 dei quali privati, e bisogna evitare di esasperare tutto». A fare il punto della situazione a sei giorni dal sisma di magnitudo 6.5, con tanto di appelli alla calma e al rispetto, è l’assessore alla protezione civile Stefano Bucari, che annuncia anche l’arrivo in città di circa 100 sfollati provenienti dalla zona di Norcia.

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Pierdonati, Bucari e Giammari

Pierdonati, Bucari e Giammari

L’emergenza e il sostegno La paura a Terni non è mancata. D’altronde, in linea d’aria, la distanza da Norcia è di appena 45 chilometri: «Siamo ancora in una fase di emergenza, fronteggiata in maniera rapida e seria con la nostra protezione civile e i tecnici del Comune. Ci siamo – ha ricordato Bucari – subiti attivati con il Coc, in primis, per registrare che non ci siano stati danni alle strutture pubbliche, a partire dalle scuole. Sono stati svolte nuove verifiche a distanza di pochi giorni dalle precedenti e abbiamo potuto appurare che non ci sono lesioni derivanti dal terremoto. Bisogna far passare il messaggio corretto, di buon senso: comprensibile che ci siano delle situazioni di fibrillazione, ma bisogna evitare di esasperare tutto. Occorre calma e rispetto. Massimo sostegno ai territori e ai cittadini colpiti dal sisma. La palestra della ‘Oberdan’? Già presentava – a rispondere è Pierdonati – alcune criticità derivanti da alcuni cedimenti fondali legati al terreno. Ci sono delle falde acquifere abbastanza profonde e provocano dei piccoli assestamenti. Con il sisma abbiamo visto che ci sono delle modifiche e abbiamo pensato di accelerare l’intervento che era già previsto, ma non si tratta di un adeguamento». Gli studenti della scuola, per svolgere educazione fisica, «dovranno per ora spostarsi in un’altra struttura – stesso plesso – distante circa 40 metri».

GLI ESITI DEI SOPRALLUOGHI

L'elenco dei sopralluoghi

L’elenco dei sopralluoghi

Tecnici e controlli Lieve fessurazioni, cavillature, distacco intonaci. Nella scheda messa a disposizione da Bucari sui sopralluoghi effettuati nelle scuole, si nota qualche ‘novità’ negativa che, tuttavia, non vanno a incidere sugli elementi strutturali. In definitiva non c’è nessuna inagibilità: «Abbiamo avuto alcune criticità e ci sono circa 350 richieste da parte di strutture private, tra le quali alcune chiese. In sinergia con i vigili del fuoco controlleremo tutto, mentre a livello di edifici pubblici le verifiche hanno interessato circa 150 siti: in tal senso sono stati dati, tramite una delibera di giunta, poteri ‘speciali’ al dirigente responsabile della protezione civile – con lui anche il ‘vice’, Walter Giammari, ndr – Renato Pierdonati per gestire al meglio l’emergenza tramite il reperimento del personale necessario, da ogni direzione dell’ente. Intanto, in questi giorni, sono stati impiegati oltre 40 tecnici comunali tra architetti, ingegneri, geometrie e via scorrendo: non c’è stato alcun controllo superficiale, tutt’altro. E li ringrazio per la rapidità nel rispondere alle necessità d’intervento».

Renato Pierdonati

Renato Pierdonati

Scuole e piani Bene, dunque. Ma come aggiunge Bucari c’è molto da fare: «Giovedì, insieme ai dirigenti scolastici, abbiamo – le parole dell’assessore – deciso di attivare alcune procedure di attenzione verso la scuola. Vale a dire la riprogrammazione dei piani di evacuazione, già presenti in tutte le scuole, per far sì che si sviluppi una procedura uniformata e omogenea per tutti. Sia la parte politica che tecnica è impegnata a far fronte a questa situazione». Anche l’assessore alla scuola, Tiziana De Angelis, sottolinea che «per i piani di evacuazione la funzione del Comune è di supporto, in quanto i piani fanno capo ai responsabile della sicurezza di ogni edificio, noi su questo fronte siamo comunque disposti a prendere tutti i provvedimenti necessari per la segnaletica specifica, per agevolare le esercitazioni, per debellare quei fenomeni di sosta selvaggia che potrebbero ad andare ad inficiare la piena fruibilità delle uscite di sicurezza».

La relazione sulla scuola di Gabelletta

La relazione sulla scuola di Gabelletta

‘Caso’ Gabelletta Bucari si sofferma poi su un caso specifico, quello della scuola elementare – lunedì mattina, salvo dietrofront, è previsto un flash mob dei genitori – di Gabelletta: «In seguito ai terremoti del 1979 e del 1997 sono stati effettuati due interventi di consolidamento statico su quella struttura, gli elementi portanti sono stati ‘legati’ e l’edificio ha una tenuta importante. Dagli ultimi sopralluoghi effettuati non risultano danni». Sulla questione interviene anche il consigliere comunale del Pd, Filipponi: «In merito alla intenzione dei genitori dei bambini della scuola primaria di Gabelletta di richiedere un confronto con l’amministrazione comunale, dopo la consegna di una petizione popolare, sottolineo la necessità di aprire quanto prima una fase di ascolto e riscontro. Ciò anche considerando le politiche dell’amministrazione comunale di Terni volte a tutelare la sicurezza degli edifici scolastici. Occorre dar seguito, sulla questione, agli impegni chiesti dal consiglio comunale con l’approvazione della delibera di consiglio comunale 232 del 7 giugno 2016. E’ opportuno infine considerare la priorità di quanto chiesto dai genitori e dal consiglio, in merito alla programmazione dei fondi, ed anche alla predisposizione degli atti necessari alla partecipazione ad eventuali bandi di settore post sisma».

Progetti di adeguamento sismico Completate le opere all’infanzia ‘Brecciaiolo’ di borgo Rivo, ora sotto con altri quattro interventi: «I prossimi riguarderanno le materne Cardeto, ‘Carducci’ e ‘Donatelli’, mentre l’intervento più rilevante in tal senso coinvolgerà il Matteotti, nel 2017, da 2 milioni e 800 mila euro». Pierdonati ha poi specificato le tipologie d’intervento, con relative differenze, che si possono attuare in queste circostanze: una semplice riparazione (niente calcoli analitici), il miglioramento sismico («tutto legato alla statistica e alle osservazioni») in base alla proporzione tra l’accelerazione del sisma e quella di gravità terrestre (il valore ternano è di 0.125 metri al secondo) e, infine, l’adeguamento, che coinvolge l’intero edificio.

Palazzo Spada

Palazzo Spada

Palazzo Spada e microlesioni Breve passaggio anche sulla sede del Comune di Terni: «Una situazione – la spiegazione di Pierdonati in merito – a sé stante. Non è né in acciaio né in cemento armato, ciò comporta che nei punti di giuntura si creino delle microlesioni a causa del mancato ‘legamento’ strutturale. In passato richiedemmo, dopo il sisma del 1997, interventi per l’adeguamento (500 mila euro) della copertura. Sotto l’effetto del sisma si muove per assorbire, ma sono spostamenti che non destano preoccupazioni»

Le inagibilità ‘Out’ – temporaneamente – la chiesa di San Martino e quella di Santa Maria degli Spiazzi. Problemi di lieve entità inoltre per San Pietro e Santa Maria Maggiore e San Nicola, a Collescipoli: «La questione chiese – ha puntualizzato Pierdonati sulla questione – è nelle mani della Soprintendenza, c’è la loro supervisione in tal caso. Chiaro che noi, tuttavia, abbiamo fatto la nostra parte nel contempo. Ci saranno maggiori approfondimenti nei prossimi giorni».

La chiesa di San Martino

La chiesa di San Martino

L’arrivo degli sfollati Saranno circa un centinaio – quantomeno in questa fase – le persone che accolte a Terni dopo il sisma del 30 ottobre, dislocate in tre hotel cittadini: tra venerdì e sabato in 66 coloro che entreranno nelle strutture ternane. «L’attenzione – ha sottolineato Bucari – è inoltre rivolta al sostegno alle popolazioni colpite. La nostra protezione civile sta coordinando questa fase di supporto: in questi giorni stiamo accogliendo circa 100 persone, provenienti soprattutto dalla zona di Norcia». Non solo arrivi nursini: «Al centro geriatrico abbiamo accolto 12 anziani – saliranno poi a 14 – non autosufficienti e, in generale, dovremo dare anche assistenza sanitaria perché queste persone non hanno più nulla. C’è sinergia con la Asl in questa direzione. Le popolazioni colpite dal sisma hanno bisogno di beni di prima necessità e per questo motivo abbiamo deciso di mantenere aperto il centro di raccolta a Maratta – via Casale – utilizzato dopo il terremoto di agosto. Le associazioni ci stanno aiutando nel raccogliere materiale»

Il tentativo Una scuola da ‘adottare‘. Il Comune, dopo l’esperimento – non così positivo in linea di massima – con il verde e le rotonde, ci riprova con le scuole. Pronta infatti una delibera di giunta per istituire un bando di sponsorizzazione legato all’edilizia scolastica: «L’obiettivo è, in cambio di pannelli pubblicitari, di ‘affidare’ la manutenzione ordinaria – palazzo Spada aveva stanziato 200 mila euro in precendeza, ndr – delle imprese private».

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