Sisma, Valnerina: Cgil e Spi alzano la voce

Servizio socio-sanitari e spopolamento , presidio a Norcia: «Costruzione parta da bisogni e diritti dei cittadini. Ritardi enorme per la ricostruzione»

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«Serve un progetto condiviso per uscire dall’emergenza». Questa la richiesta a gran voce avanzata venerdì mattina, a due anni dalla prima forte scossa di terremoto che ha colpito l’Umbria, al presidio indetto dalla Spi di Norcia e dalla Cgil di Foligno-Spoleto-Valnerina: massima attenzione sui servizi socio-sanitari dell’area.

TUTTO SUL TERREMOTO IN UMBRIA

Oltre 200 i partecipanti di fronte all’ospedale di Norcia. «A 2 anni dal sisma del 2016, abbiamo – spiegano – messo in evidenza l’esigenza della costruzione di un progetto che parta dai bisogni e dai diritti dei cittadini. Non uno dei tanti convegni, pur utili ed importanti, ma la forza e la spinta di un progetto che parte dal basso. Un progetto che, deve essere basato sul coinvolgimento e sulla partecipazione democratica. Per questo Spi e Cgil chiedono l ‘apertura di un confronto serrato ed urgente ai Comuni della Valnerina, al commissario e alla Regione sulle seguenti priorità: garantire servizi socio-sanitari di qualità a partire dall’ospedale di Norcia e dai servizi distrettuali. In questo senso l’impegno sottolineato dall’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, di un investimento di 4 milioni di euro , deve essere concretizzato e calendarizzato in tempi brevi e non storici; il ritorno immediato della casa di riposo Lombrici-Renzi a Norcia, da 2 anni questa importante struttura è stata trasferita a Foligno, che dista circa 65 chilometri da Norcia. I disagi sono notevoli per gli ospiti e per i dipendenti della struttura. È tempo che in Valnerina ritorni ad esserci una struttura per anziani; lo spopolamento della Valnerina si contrasta con la ricostruzione, su cui si registrano ritardi enormi, ma anhe realizzando una fondamentale rete di servizi alla persona».

DUE ANNI DAL PRIMO, FORTE TERREMOTO, 24 AGOSTO 2016

«Aprire confronto» In conclusione Spi e Cgil sottolineano che «non è un caso che la Valnerina sia una delle 3 zone interne dell’Umbria, zone interne soggette a fenomeni strutturali di spopolamento. Lo spopolamento però si può e si deve contrastare, solo incentivando e migliorando i servizi e non facendo esattamente il contrario. Su queste priorità lo Spi e la Cgil, dopo la riuscita della manifestazione di oggi, chiedono l’apertura di tavoli di confronto , che coinvolgano tutte le forze sociali e sindacali con un obiettivo fondamentale: serve un progetto condiviso per contrastare lo spopolamento e costruire le basi per la rinascita economica e sociale della Valnerina».

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