ThyssenKrupp Ast, titanio in dismissione

Terni, taglio drastico dei turni: i sindacati preoccupati, temono la chiusura completa delle lavorazioni. Accordo sui tempi di ‘carriera’ in Ast

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La produzione di titanio, da parte di Vdm, è interrotta. Di conseguenza, ha fatto sapere la ThyssenKrupp Ast ai delegati Fim, Fiom, Fismic eUgl (la Uilm non c’era), stante la diminuzione dei volumi produttivi, l’azienda ha stabilito di ‘tagliare’ le turnazioni al treno lamiere di Ast. Da lunedì prossimo, si passerà da 10 a 5 turni settimanali fino al mese di settembre e, quel che è peggio, fanno sapere i sindacati «non garantendo la continuità produttiva per il futuro. Il personale in esubero verrà ricollocato all’interno dello stabilimento di Ast».

«Inaccettabile» Le Rsu dei quattro sindacati «ritengono quanto comunicato dall’azienda non accentabile nei modi e nei tempi, in quanto questa Rsu da tempo chiede chiarezza rispetto a tale lavorazione e denunciano il continuo atteggiamento aziendale irrispettoso nei confronti dei lavoratori che da molto tempo subiscono il continuo spostamento su altri reparti per coprire le gravi carenze di organici presenti nello stabilimento, aggravato dal fatto che anche in questa occasione unilateralmente l’azienda ha provveduto alla ricollocazione del personale in esubero, senza un criterio trasparente e condiviso». E, insomma «temono che il persistere di tale situazione, potrà portare alla definitiva dismissione della lavorazione del titanio in Ast».

Le ‘carriere’ Dieci anni. Tanto dovrà lavorare un operaio della ThyssenKrupp Ast inquadrato al secondo livello, prima di poter sperare di arrivare al quinto. L’accordo, raggiunto mercoledì mattina tra la direzione aziendale e i sindacati, viene valutato positivamente dalle Rsu di Fim, Fiom, Fismic e Ugl: «Dopo mesi difficili, segnati da una pesante ristrutturazione che ha indebolito il potere di acquisto dei lavoratori – fanno sapere – valutiamo positivo quanto ottenuto fino ad ora. Dopo lunghi e faticosi sacrifici, riteniamo un passo importante riconoscere ai lavoratori quanto spetta, augurandoci che sia l’inizio di un percorso che possa portare benessere a tutti i lavoratori».

I dettagli Per quanto riguarda le crescite professionali, l’accordo prevede anche il riconoscimento di alcune professionalità acquisite – «con conseguente mantenimento e nomina delle posizioni ad oggi vacanti» – l’azienda e le quattro sigle sindacali hanno concordato che un operaio dovrà aspettare 24 mesi per passare dal secondo al terzo livello; poi 42 mesi per salire al quarto e altri 54 mesi per raggiungere il quinto. Per ogni ‘scatto’ ci potrà essere uno sconto di sei mesi di permanenza «per valutazioni particolarmente positive». Le parti hanno anche stabilito, «dopo anni che è stato sempre negato, di calendarizzare in tempi rapidissimi un incontro per discutere le professionalità di impiegati e quadri di Ast».

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