Treofan: resta l’incertezza. Fioroni: «Ok ammortizzatori sociali per il 2023»

Terni – Lungo confronto giovedì mattina in commissione congiunta alla presenza del liquidatore Varazi. Out l’assessore regionale. Nel pomeriggio visita del gruppo ligure

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Il timore – eufemismo – dei lavoratori per l’imminente scadenza della cassa integrazione, la richiesta di proroga – la deadline è fissata al 25 febbraio -, la proposta di Hgm che al momento viene definita «l’unica percorribile», il tavolo ministeriale convocato per il 23 dicembre, il player turco, la novità araba e la snervante attesa di chi vede il proprio destino appeso ad un filo. Lungo confronto in commissione congiunta giovedì mattina sulla vertenza Treofan con protagonista in particolar modo il liquidatore Filippo Varazi. ‘Fuoco’ e non poco sull’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni: il suo forfait ha fatto innervosire più di qualcuno, anche nella maggioranza.

IL VERBALE MISE DEL 5 SETTEMBRE 2022

Maxi commissione. La serenità persa

Presenti per l’occasione una delegazione di lavoratori, le organizzazioni sindacali, il sindaco Leonardo Latini, il funzionario di Confindustria Umbria Cristiano Di Berardino, la delegata di Fioroni Veronica Contili (problemi con l’audio per chi si è collegato da remoto) e l’assessore allo sviluppo economico del Comune Stefano Fatale (rimasto in silenzio fin quando c’è stato). Bene, cosa è emerso? Nulla di clamoroso, come da attesa. Varazi ha annunciato la visita odierna – ore 14 – di rappresentanti Hgm per la messa in sicurezza e la valutazione degli spazi dello stabilimento (alcuni da ristrutturare). Resta lo scetticismo generale dei lavoratori: «Sono due anni – ha ricordato Vittorio Bellaccini – che abbiamo perso serenità e dignita, non sappiamo a chi rivolgerci. Sentiamo di Hgm ma non sappiamo nulla su cosa faranno. Vogliamo riavere la nostra dignità da padri di famiglia». Di reindustrializzazione nemmeno l’ombra. Concetto che sarà ribadito più volte.

TRUFFA SULLA RICERCA: SEQUESTRO E INDAGATI

«Ricollocazione difficile». La cassa in scadenza

Varazi – per lui schermaglia dialettica con il consigliere comunale di Senso Civico Alessandro Gentiletti – ha fatto un riepilogo generale della sua attività da liquidatore, per poi passare all’attualità: «L’obiettivo è la reindustrializzazione, ma è un’operazione difficilissima. Non ho trascurato nessuna opzione, quando sono arrivato c’era 136-138 persone e ora sono 102, 12 delle quali in distacco. E non parliamo di giovani, la ricollocazione è molto complicata. Non ho permesso a nessuno di toccare i macchinari e in questa fase ho ascoltato tutti, anche soggetti non italiani. Molte offerte erano strampalate e altri non avevano denaro. Ad oggi l’unico con cui si sta trattando da mesi e con dettagli da definire è Hgm». Storia che va avanti da mesi ma del piano industriale non c’è traccia: «Propongono un’attività industriale diversa da ciò che veniva esercitato in passato, non so se sia conveniente  meno. Ma, ripeto, nessuna opzione è esclusa. Al momento l’unica percorribile è Hgm e oggi sono qui per la verifica degli spazi utilizzabili. Sono contento che si parla di Treofan per la prima volta negli ultimi dieci anni». E la cassa integrazione in scadenza? Ne ha parlato Di Berardino: «Il 25 febbraio si ‘completa’ ed è uno strumento che si finanzia di anno in anno. Stiamo attendendo di capire se sarà rifinanziato. Ce lo dovrà dire il governo a guida Meloni». Dell’intervento della Contili – con tanto di applausi ironici dei lavoratori in aula – non si capirà granché. Di certo non sposta molto.

7 NOVEMBRE, LA ‘SVEGLIA’ DEI LAVORATORI IN COMUNE

Preoccupazione sindacati 

A farsi avanti per primo tra i sindacati è stato Fabrizio Framarini della Femca Cisl: «Il vero problema è l’assenza di notizie. Una multinazionale che compra per poi chiudere non consente nulla ai lavoratori. Varazi – le sue parole – sta cercando qualcuno che reindustrializzi e non liquidarla. Hgm pare non voglia la ripartenza degli impianti ed oltretutto è difficile che ripartano considerando che sono vecchi. Servono tanti milioni di euro. Jindal deve vendere senza condizioni e questa cosa al momento non c’è. Ricordo che senza reindustrializzazione torna in campo la cessazione con apertura della procedura di mobilità per i licenziamenti. La proroga della cassa? Verrebbe concessa se si trovano fondi e se per febbraio c’è chi prende l’azienda». Più conciso Stefano Ribelli (Filctem Cgil): «I lavoratori attendono da due anni e di chiacchiere se ne sono fatte molte. Il tema vera è l’ammortizzatore sociale e capire come dargli copertura dopo il 25 febbraio. Senza la Treofan è a rischio la salvaguardia del polo chimico stesso. Tanti spot e parole, ma niente numeri e piano industriale. Rischia di finire tutto». A seguire Doriana Gramaccioni (Uiltec): «Il 4 agosto la Regione, nella figura di Fioroni, ci disse che l’unico investitore era la Hgm. Il tavolo al Mise c’è stato il 5 settembre, alle organizzazioni sindacali fu detto che in settimana avremmo avuto risposte per capire se c’era anche altro. Non ho visto nulla. Del polo chimico ci dobbiamo fare carico, l’industria chimica è a Terni ed è ora di prendersi le responsabilità. I lavoratori prendono la cassa minima e subiscono gli aumenti del periodo. Non ci possiamo permettere di mettere nessuno sul lastrico e sono stufa di essere presa in giro. Scopriamo le carte». A chiudere il giro Diego Mattioli della Ugl Chimici: «C’è stata la volontà di creare una crisi aziendale. Hgm si è presentata a febbraio, poi due mesi di due-diligence e il 5 settembre ci è stato detto che non potevano presentare il piano perché la riunione era stata anticipata di un’ora. Dieci giorni fa Luca Annibaletti (Mimit) mi ha detto che Hgm ha presentato un piano e sono state fatte delle osservazioni. E non è vero che ci vogliono milioni di euro per la ripartenza degli impianti. La possibilità c’è ed il mercato non è in crisi. Hgm fa digitalizzazione? Ok, ma facciamo lavorare tutto il personale».

I SANGIOVANNI E IL MONDO HGM

«Considerate tutto»

Prima del dibattito politico è la lavoratrice Silvia Jarrens a lanciare una sorta di appello: «Chiedo alle istituzioni di prendere in considerazione tutte le proposte. Jindal sta dismettendo parte della produzione ed una delle condizioni era di non dare la fabbrica a chi fa film in polipropilene. Ora questa cosa è caduta, la cosa migliore sarebbe lavorare su questo fronte». A scatenarsi è poi l’opposizione, a partire da Federico Pasculli (M5S): «Fioroni continua a non essere disponibile e a non dimostrare attenzione verso l’Umbria del sud. Si va avanti da nove mesi con Hgm e non c’è alcun piano industriale. E le promesse della Regione sulla Sustainable Valley? Chi deve rispondere si dà alla fuga». Stesso discorso per Francesco Filipponi (Pd): «Se c’è una speranza aperta è grazie allo strumento di area di crisi complessa. A distanza di un anno non è ancora stato rifinanziato: chiediamo la possibilità di prorogare l’accordo di programma». La presidente della II commissione Rita Pepegna (FdI) è andata in scia: «Chiedo alla Regione che ci sia attenzione per una proroga della cassa integrazione». La Contili interviene di nuovo ma non si sente nulla. Poi sono Luca Simonetti (M5S) e Patrizia Braghiroli (FdI) ad attaccare: «Fioroni fisicamente non qui, perché?». «Un’assenza ingiustificata, andremo noi da lui a questo punto». Alla fine la Contili farà presente che l’assenza è dovuta al fatto che il tavolo che conta è quello del 23 dicembre. Critiche in aula. Gentiletti ha messo nel mirino il sindaco Latini: «Serve una sua presa di posizione, non resti indifferente. Il gesto di Fioroni è una mortificazione per la città».

«Perché non l’avete fatta prima questa discussione?» La replica di Varazi

Il confronto politico non sposta pressoché nulla. C’è però chi entra in tackle: «Pensavo che oggi ci fosse qualcosa di nuovo, invece c’è solo una promessa di reindustrializzazione. Perché questa discussione e queste belle parole non le avete fatte prima?», il pensiero esposto dal lavoratore Giuliano Fogliani. «Dove eravate in questi due anni», ha ricordato un suo collega. «Sapete che significa aspettare il 23 dicembre nella speranza che si risolva la situazione? Varazi ci spieghi cosa dirà al tavolo ministeriale». Ora nel mirino finisce anche lui: «Ho visto Fioroni – la replica del liquidatore – tre volte e quando ho chiesto aiuto me lo ha dato. La loro assenza oggi non credo sia grave. Ripeto, non ho mai ostacolato nessuno. I turchi? Li ho visti qua e altrove, mi hanno sollevato le questioni del costo del lavoro dipendente e di quello per l’energia. Gli devo dare dei dati, per ora hanno accantonato l’idea. Sustainable Valley? Nei primi mesi l’interlocutore è stata la Novamont, ci siamo scambiato informazioni. Si è arenata per due-tre eventi. Nessuno è mandrake. La chiusura con Hgm è complessa, non si conclude perché ci sono aspetti che vanno determinati. Ed i soggetti concorrenti sono stati contattati. Trovare qualcuno che operi la reindustrializzazione è difficile. L’unico che allo stato attuale ha messo le cose per iscritto è Hgm. Il fatto che oggi vedano i locali è un piccolo passo in avanti. E il 9 dicembre non ho alcuna intenzione di convocare tavoli per il licenziamento collettivo. Breve cenno al player arabo: «Verrà presa in considerazione, nulla è escluso».

Atto di indirizzo e incertezza

Gli ultimi minuti sono i più polemici di giornata. A dare il là alla mini bagarre è Gentiletti: «Ha mandato dalla proprietà Jindal di liquidare o preservare il polo? Ricordo che quest’ultimo svolge una funzione di pubblica utilità e l’azienda ha fatto attività ‘predatoria’». Si scaldano sia Varazi che il sindaco Latini. In gamba tesa anche la Pincardini: «Scandaloso ciò che è avvenuto oggi. Con chi avete parlato in questo periodo? Ho la sensazione – si rivolge al liquidatore – che abbia buttato le mani avanti. Come la dà la tranquillità ai lavoratori? Non possono essere abbandonati così». Varazi non ha lasciato cadere: «Molti di voi non li ho mai visti e ci sono da un anno e mezzo. Le mani avanti? Lei quanto ci ha messo a comprare casa? La presentazione Hgm c’è stata il 5 settembre, parliamo di tre mesi. La proposta è stata in parte accettata, ora si discute di messa in sicurezza e sistemazione degli spazi. Forse siamo vicini». A chiudere la mattinata il sindaco Latini: «Ascolto i lavoratori fin dal 2018 e mi ricordo del passaggio drammatico – in riferimento alla vecchia proprietà – che ci fu per mera speculazione finanziaria ed industriale. L’opzione Hgm va coltivata per la tutela dei lavoratori, pur senza escludere altro. La situazione è critica anche per un’economia ternana già provata, ora ci avviciniamo a date critiche. Prendere un verso è indispensabile, ad oggi il risultato non lo abbiamo». La Pepegna ha annunciato un atto di indirizzo per richiedere la proroga della cassa. Per ora di veri passi concreti non ce ne sono.

Fioroni: «Per il 2023 assicurati ammortizzatori sociali»

All’indomani del confronto in Comune si espone l’assessore regionale Fioroni: «Anche per il 2023 saranno disponibili le risorse per gli ammortizzatori sociali finalizzati al recupero dei piani occupazionali nelle aree di crisi industriale complessa, tra cui quella umbra di Terni-Narni. Si tratta di un provvedimento su cui come Regione Umbria abbiamo chiesto al ministro del Lavoro Marina Calderone una particolare sensibilità e che con soddisfazione abbiamo visto riscontrata, con l’inserimento di una specifica previsione al comma 2 dell’articolo 61 della legge di bilancio per il 2023 presentata dal Governo al Parlamento. L’attivazione di ammortizzatori sociali specifici per le aree di crisi industriale complessa, come nel caso di Terni-Narni, risponde alla necessità di corrispondere ai progetti di reindustrializzazione, come nel caso di Treofan, una strumentazione dedicata in grado di poter accompagnare vertenze e situazioni di crisi rispetto all’impatto sociale. Il volume delle risorse disponibili per la Regione Umbria, sia con riferimento alle assegnazioni degli scorsi anni, sia con riferimento alle assegnazioni che interverranno con riferimento alla legge di bilancio, ci consentiranno di dispiegare al meglio le politiche di supporto regionale in tema di sostegno al reddito dei lavoratori e di offerta di politiche – chiude – attive e formazione oltre che di contribuzione agli investimenti  essenziali per la soluzione della vertenza Treofan».

PAROLA AI LAVORATORI TREOFAN – TERNI

PAROLA AL LIQUIDATORE VARAZI – VIDEO

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