Caro carburanti: sos Confartigianato Umbria per i rincari

Gasolio per autotrazione su di oltre il 25% nell’ultimo anno: «Rischio di tensioni incontrollate»

Condividi questo articolo su

La necessità di un «intervento urgente del Governo per affrontare la situazione che potrebbe far diventare conveniente, per le imprese di autotrasporto, spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita, con gravi conseguenze sulle prospettive di ripresa economica, in quanto tali costi non sono più sostenibili e si sommano alle criticità che affliggono il comparto per le quali già da tempo sono state chieste al governo risposte immediate per dare ossigeno agli autotrasportatori». A lanciare l’appello per evitare il «rischio di tensioni incontrollate» è Stefano Boco, presidente di Confartigianato trasporti Umbria e vice presidente Confartigianato trasporti nazionale.

Boco

L’incremento

Nell’arco dell’ultimo anno – viene sottolineato – il prezzo del gasolio per autotrazione è rincarato di oltre il 25%, «con un impatto di maggiori costi pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci, tenuto conto che in Italia oltre l’ 80% delle merci viaggia su gomma e che proprio durante le peggiori fasi della pandemia ha dimostrato di essere esssenziale per l’approvvigionamento di beni di prima necessità». Un incremento – il disagio – «che si scarica interamente sui già risicati margini di profitto delle imprese del trasporto, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono addirittura in calo dell’1,2% rispetto ad un anno prima». Boco sollecita dunque provvedimenti «concreti per attenuare l’urto degli aumenti dei costi, utilizzando parte di quelle risorse, quantificate in 1 miliardo di euro, incassate dallo Stato a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti».

Ferroni

Crediti d’imposta e responsabilità

Fabrizio Ferroni è il segretario di Confartigianato trasporti Umbria: evidenzia «la necessità di misure, già invano sollecitate dalla Confederazione nazionale al Governo, riguardanti l’erogazione di crediti d’imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni, sia per il gas naturale liquefatto Lng, al fine di controbilanciare gli aumenti del gasolio sui trasportatori, per i quali la voce carburante grava per il 30% dei costi aziendali. Non si può sottacere il fatto che ormai il malcontento è diffuso nei territori fra le imprese e sta iniziando a generare fenomeni di rabbia che potrebbero anche determinare tensioni sociali». Come associazione di rappresentanza – riprende Boco – «con grande senso di responsabilità, che ha sempre contraddistinto la nostra azione sindacale, abbiamo sempre perseguito la via del dialogo per arrivare alla soluzione dei problemi delle imprese di trasporto ma ad oggi, visto il disinteresse verso la categoria da parte del Governo ed ascoltando il grido di allarme dei nostri iscritti, vogliamo ribadire con forza la necessità di un intervento urgente che stemperi la tensione e scongiuri iniziative di autotutela drastiche, che potrebbero sfociare alla fine inevitabilmente, in un fermo dei trasporti». Pertanto – chiude Boco – «saremo vigili, anche sul territorio regionale, al fine di monitorare l’evolversi della situazione per le nostre imprese, tenendo alta l’attenzione sulle alle azioni che, auspichiamo, vengano poste in essere nell’immediato dal Governo».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli