Umbria, ecco i rifiuti: 18 mila tonnellate

Dopo l’incendio di sabato notte alla discarica di Casale Bussi, gli impianti di Le Crete di Orvieto riceveranno rifiuti da Tuscia, Rieti e Civitavecchia. La Regione spiega

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L.P.

Se fino a qualche ora fa poteva sembrare solo una semplice ipotesi da scongiurare, ora la strada tracciata sembra proprio quella. L’Umbria accoglierà i rifiuti da fuori regione.

Impianti umbri Nonostante, solo nell’Ati2, da mesi vada avanti una guerra tra il gestore e l’amministrazione per cercare di capire su chi graveranno i costi ‘extra’ per lo smaltimento in Emilia Romagna dopo lo stop imposto a Pietramelina e, da ultimo, a Borgo Giglione, l’incendio divampato nella notte tra sabato e domenica alla discarica di Casale Bussi, a 7 chilometri da Viterbo, tornerà a far valere quegli accordi regionali di mutua assistenza per evitare l’emergenza rifiuti nel vicino Lazio.

Il Prefetto E a certificarlo, nero su bianco, è proprio la nota del prefetto Nicolò D’Angelo, già questore di Perugia, al termine del comitato ordine e sicurezza pubblica che si è svolto il 6 giugno. «Il rappresentante della Regione Lazio ha fornito ampie garanzie in merito alla continuità del servizio di conferimento dei rifiuti interessando anche le regioni limitrofe della Toscana e dell’Umbria che contribuiranno alla gestione dell’emergenza laziale. Pertanto si potrebbero verificare solo dei leggeri rallentamenti nella consegna dei rifiuti al sito», si legge nella nota.

L’incendio Le fiamme, divampate nella notte tra sabato e domenica, hanno messo fuori uso la struttura adibita al trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati che arrivavano non solo dal viterbese, ma anche da Rieti e Civitavecchia. E se ieri i rifiuti sono finiti negli impianti di Massarosa, a Lucca, Aprilia e Frosinone, da domani potrebbero già arrivare in Umbria. Le Crete in primis, proprio nella stessa discarica già oggetto, qualche settimana fa, di un altro incendio divampato nel cuore della notte e su cui ancora non si hanno spiegazioni circa le cause. Per motivi di vicinanza, in primis, ma anche di opportunità dal momento che è l’unica discarica non ancora piena e in funzione.

I comitati Se sulla carta sembra un paradosso, vista anche la situazione critica che riguarda gli impianti umbri, il trasporto dei rifiuti dal viterbese comporterà un extracosto in favore della nostra Regione, anche se, per il momento, potrebbe trattarsi solo di stoccaggio temporaneo. E dai comitati cittadini le reazioni non si sono fatte attendere. «Siamo stanchi – commenta Ciro Zeno del Pci Umbria – che ogni qualvolta c’è una situazione di criticità sui rifiuti in Italia, Orvieto sia sempre la soluzione. Sono anni che chiediamo la chiusura della discarica e la bonifica dell’area, sono anni che i cittadini sono stanchi di tutto ciò, sono anni che Orvieto ed il suo territorio chiedono alle istituzioni locali e regionali di smetterla con Orvieto pattumiera. A gran voce tutte le istituzioni hanno detto no ai rifiuti romani, ora il sindaco Germani e la presidente Marini facciano altrettanto con i rifiuti viterbesi. Gli orvietani ed Orvieto non possono essere al centro di dinamiche politiche che per opportunità di alcuni partiti li rendono terreno di gioco sulla questione rifiuti».

La Regione A metà giornata arriva il chiarimento dell’assessorato all’ambiente della Regione Umbria: «A seguito dell’incendio che ha interessato l’impianto di trattamento meccanico biologico di Casale Bussi, nel Viterbese – chiarisce a metà giornata l’assessorato all’ambiente della Regione Umbria – il prefetto di Viterbo e la Regione Lazio hanno chiesto alle due regioni confinanti, Umbria e Toscana, di collaborare per scongiurare possibili conseguenze dannose sull’ambiente e per la salute dei cittadini dovute al blocco dell’impianto». Per evitare l’emergenza, precisa l’assessore Fernanda Cecchini, sarà consentito «il conferimento di un quantitativo massimo di 18mila tonnellate di rifiuti urbani non differenziati nell’impianto Le Crete di Orvieto dove saranno sottoposti soltanto a operazioni di selezione meccanica, per poi venire immediatamente riportati nel Lazio».

Solo stoccaggio e selezione Una soluzione che viene definita obbligata e obbligatoria che, in via transitoria, «riguarda l’impianto più vicino a quello viterbese danneggiato, l’impianto di selezione – e non la discarica – Le Crete di Orvieto, di proprietà di Acea. Qui si prevede il conferimento di una quantità giornaliera massima di rifiuti laziali di 250 tonnellate al giorno, per un periodo non superiore agli 80 giorni, e comunque fino a un quantitativo massimo di 18mila tonnellate complessive, che verranno sottoposti alla selezione meccanica finalizzata alla separazione della frazione secca dalla frazione umida».

Cecchini Il conferimento, prosegue l’assessore Cecchini, «avverrà solo dopo la caratterizzazione, cioè l’effettuazione di analisi chimico-fisiche, di un carico di prova che si è in attesa di ricevere nei prossimi giorni. Il trasporto dei rifiuti sarà a cura della società Ecologia Viterbo, sia in ingresso all’impianto di Orvieto sia verso gli impianti laziali dove verranno immediatamente riportati alla fine del processo di selezione. 18 fra la Regione Umbria e Lazio, come previsto dalla normativa nazionale – sottolinea – in cui si stabilirà anche che in ogni caso è fatto divieto di conferimento degli scarti del processo di selezione nella discarica ubicata nello stesso polo impiantistico di Orvieto. L’Umbria – conclude l’assessore – nello spirito di solidarietà, garantirà così il suo doveroso e opportuno aiuto al Lazio per superare questa fase di crisi temporanea nella gestione dei rifiuti».

Il sindaco Germani Una decisione avallata anche dall’Auri, come ricorda il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani, che poggia sugli accordi che legano quella parte dell’Umbria al territorio laziale. E, comunque, «con la certezza che tale operazione non comporterà per alcun motivo l’utilizzo delle volumetrie esistenti della nostra discarica. A tal fine – conclude Germani – ho incaricato la struttura tecnica del nostro ufficio Ambiente di mettere in piedi tutte le necessarie azioni per far sì che venga rispettato da tutti quanto contenuto nell’accordo; inoltre, chiederò al presidente dell’Auri di rendere costantemente pubblico sul sito Auri i dati relativi al flussi di entrata e uscita dall’impianto Le Crete».

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