Perugia: «Gesenu paghi gli extracosti»

Battaglia in Comune sulle nuove tariffe rifiuti, rischio stangata per il 2018. Barelli: «Al lavoro su osservatorio e differenziata»

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Passaggio obbligato, lunedì, per la nuova tariffa sui rifiuti, già approvata in commissione, per l’anno 2017 sulla base del piano economico finanziario del servizio di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani che tante polemiche ha suscitato nelle scorse settimane.

Impianti Gesenu

Incertezze Sul punto il Movimento 5 stelle aveva anche diffidato il Comune all’approvazione del piano stesso, lacunoso e con documenti mancanti, come avevano certificato i dirigenti del comune. E di incertezze si è continuato a parlare anche lunedì sera, fino all’approvazione da parte della maggioranza con 22 voti a favore. «Sono troppe le cose che non convincono – ha detto il capogruppo Pd Mencaroni – per esempio, sull’aspetto societario di Gesenu, per cui ci aspettiamo nuovi investimenti da parte del nuovo socio privato, sulla posizione del comune rispetto alle prospettive dell’azienda. Il piano finanziario che andiamo a votare -ha aggiunto- mi pare non veritiero perchè  non tiene conto di situazioni molto gravi, come i costi aggiuntivi che possono derivare dallo smaltimento dei rifiuti fuori regione e che pesano sulla bolletta».

Gli appunti di Rosetti, M5S, sul Pef

Incognite «Oggi si dice che la tariffa non aumenta, ma nessuno sa cosa accadra nel 2018 ha spiegato Cristina Rosetti – ma ciò che è più grave, tuttavia -ha aggiunto- è che nella preconsiliare di fatto si rinuncia a far valere adesso la validità del contratto con il gestore del servizio, senza attendere il giudizio finale della magistratura che arriverà tra anni. Questo Pef -ha concluso- non sta in piedi, imponendo ai cittadini di pagare per un servizio su cui non abbiamo nessuna certezza».

Le tariffe, dunque, per il 2017 rimarranno le stesse. Ma cosa accadrà l’anno prossimo dopo che, quest’anno, è stato registrato un aumento dei rifiuti indifferenziati, di quelli smaltiti in discarica e una riduzione della differenziata? Allo stato attuale, scrivevano i tecnici di palazzo dei Priori, con gli impianti bloccati e i rifiuti che finiscono fuori regioni, non si possono fare stime su eventuali costi aggiuntivi. E allora, intanto, per quest’anno la giunta ha deciso di portare a casa il risultato. Poi, per l’anno prossimo, si vedrà.

Differenziata a Perugia

Il vicesindaco Dei successi ha invece parlato il vicesindaco Barelli, intervenuto per placare gli animi e per ricordare che la riduzione delle tariffe apportata lo scorso anno è stata una delle più importanti in Italia e che si è riusciti a confermarla per il secondo anno consecutivo. «Abbiamo chiesto discontinuità all’interno dell’azienda -ha sostenuto- con l’obiettivo fermo di bonificare e rilanciare Gesenu. Stiamo lavorando perché  possano essere superate tutte le incertezze relative all’asserita illegittimità dell’autorizzazione su Pietramelina, nella consapevolezza che la chiusura della discarica comporti degli extra costi, che -per quanto riguarda il Comune- dovrebbero essere sopportati dall’azienda stessa e non dai cittadini. E’ chiaro, tuttavia, che su questo non possiamo anticipare il lavoro della magistratura, perché non ne abbiamo né le competenze né gli strumenti, senza dimenticare che il comune è parte lesa in questa vicenda per cui si costituirà parte civile».

Urbano Barelli

Rifiuti zero Barelli ha anche sottolineato come il servizio di gestione rifiuti nel suo complesso in tutta la regione necessiti di un miglioramento generale nell’ottica della strategia rifiuti zero. «Abbiamo detto a chiare lettere No all’inceneritore, abbiamo chiesto alla Regione di toglierlo dal piano regionale dei rifiuti. Diciamo no all’inceneritore a Perugia e si a una gestione dei rifiuti che va verso la differenziata. Proprio per questo, stiamo lavorando anche al recupero dell’immagine del servizio e a stimolare i cittadini a ricominciare a fare la differenziata correttamente». I prossimi mesi, dunque, saranno importanti per recuperare la dimensione corretta della gestione dei rifiuti in città attraverso una serie di azioni approvate dalla giunta la settimana scorsa, tra cui l’istituzione di un il centro studi e ricerca sui rifiuti e l’osservatorio di igiene urbana.

Riscossione diretta L’assemblea ha anche approvato, con 22 voti a favore e 8 astensioni, le modifiche al regolamento comunale sulla Tari che permetteranno al comune di procedere direttamente alla riscossione della tassa, a partire dal 1 gennaio 2017, mentre resteranno in carico al gestore tutti gli adempimenti propedeutici e successivi all’attività di riscossione, ossia l’elaborazione e invio degli avvisi di pagamento della Tari, il controllo dei pagamenti in base ai dati messi a disposizione dal Comune, l’emissione di solleciti ed avvisi di pagamento per il recupero delle somme non riscosse, l’attività accertativa per il recupero dell’evasione.

Procedure Il nuovo articolo 8 stabilisce dunque che il tributo è versato al Comune con la forma di riscossione prescelta, con provvedimento dirigenziale annuale, ossia di solito il modello F24. Il Comune, dunque, riscuoterà direttamente il tributo in base ad apposito avviso di pagamento inviato dal gestore contenente importi, superfici e, in caso di mancato o insufficiente versamento, il gestore provvederà a notificare l’avviso di liquidazione. Se anche questo non dovesse essere onorato, il gestore notificherà l’avviso di accertamento. Nel caso di ulteriore omissione partirà la procedura coattiva.

Pagamenti Nella delibera, infine, solo per l’anno 2017 è stato stabilito di differire al 15 maggio 2017 il termine per il pagamento della prima rata della Tari. «Di anno in anno -ha precisato l’assessore Bertinelli- saranno valutate le varie forme di riscossione più opportune, per quest’anno siamo orientati a privilegiare l’F24 che è più rapido e online, salvo che una successiva determina disponga anche altri metodi di pagamento», mentre dal Pd è arrivato l’invito a considerare anche altre forme di pagamento, per favorire le famiglie più in difficoltà e per non rimanere ancorati a metodologie antiquate. «Era anomalo che l’imposta, in passato, venisse pagata sul conto corrente dell’ente gestore -ha sottolineato invece la Rosetti, del M5S – lasciando che fosse la società di gestione a godere di questa liquidità, mentre il comune alimentava l’anticipazione di tesoreria»,  nell’ottica di un rafforzamento della lotta all’evasione.

 

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