Umbria, legge editoria: un anno gettato via

A ottobre 2016 la politica prometteva di approvarla «entro la fine dell’anno». Il problema, forse, nasce dal fatto che non abbiamo chiesto di quale anno si parlasse

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di Marco Torricelli

«Abbiamo voluto dare – a dirlo, la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini – una risposta alla grande preoccupazione che esiste non solo per l’irrinunciabile ruolo dell’informazione quale presidio di pluralismo e democrazia, ma anche per i livelli occupazionali messi a rischio, soprattutto per i giovani che vi lavorano, in molti casi già in condizioni di precarietà».

Impegno e tempi «Voglio ringraziare – a dirlo, il vice presidente, Fabio Paparelli – quanti hanno lavorato alla stesura di questa prima bozza del ddl. Si tratta di una prima stesura del provvedimento che sarà sottoposta alla partecipazione di tutti i soggetti a vario titolo interessarti, così da accogliere osservazioni e suggerimenti ed arrivare ad un testo il più possibile condiviso».

La promessa  La proposta di legge – a dirlo il consigliere regionale e presidente di commissione Andrea Smacchi (PD) – si apre ora una fase di partecipazione, aperta alle istanze di tutti gli operatori del settore. Poi arriverà l’adozione definitiva e il cammino in assemblea legislativa. Un iter che porterà l’Umbria, entro la fine dell’anno, ad avere una legge di sostegno all’editoria e all’informazione condivisa e innovativa, che si rivolge all’emittenza televisiva e radiofonica, alla carta stampata, all’online, alle agenzie di stampa e agli uffici stampa. Una legge che spinge all’innovazione, al miglioramento dell’informazione e alla qualità del lavoro grazie all’obbligo del rispetto dei contratti di settore e del relativo versamento dei contributi».

La legge Peccato che queste frasi – relative al disegno di legge regionale sull’editoria – siano state pronunciate più di un anno fa, il 18 ottobre del 2016. Il ddl sull’editoria aveva ed ha come obiettivo di sostenere le imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale per favorire in Umbria il pluralismo dei mezzi di informazione e di comunicazione e salvaguardare e promuovere l’occupazione.

Contenuti Il disegno di legge prevede diverse tipologie di misure a sostegno del settore e si rivolge all’emittenza televisiva e radiofonica, alla carta stampata, quotidiana e periodica, anche nella forma online, alle agenzia di stampa quotidiana e uffici stampa. Attraverso il ddl si intende inoltre stimolare iniziative di autoproduzione, progetti editoriali e iniziative di autoimpiego dei giovani professionisti, anche prevedendo iniziative di formazione e qualificazione professionale. Il ddl dettaglia inoltre i requisiti che la singole imprese editoriali devono possedere per accedere ai benefici finanziari previsti dalla legge, inclusa la quantificazione numerica dei giornalisti presenti nelle diverse tipologie di redazioni. Uno specifico articolo riguarda gli uffici stampa del sistema degli enti pubblici in ambito regionale al fine di garantire una comunicazione istituzionale meno parcellizzata, più qualificata e funzionale. E’ prevista l’istituzione di un Comitato permanente presso l’Assessorato regionale competente in materia di imprese e lavoro, composto da rappresentanti delle categorie professionali dell’informazione, unitamente a quelli dell’Associazione dei Comuni d’Italia del Corecom, con il compito di monitorare l’attuazione della legge e concertare politiche e gli interventi. Sono infine previste modalità di controllo nell’erogazione di benefici.

Tempo perso Di quel disegno di legge, però, si sono pese le tracce. Certo, anche noialtri – come categoria – ci abbiamo messo del nostro, permettendo che il tempo passasse invano. Ma noi non facciamo le leggi. 

 

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