Umbria, multinazionali ‘strigliano’ la Regione

Perugia, incontro tra Catiuscia Marini e il Comitato che coordina le 34 realtà presenti sul territorio: «Oltre 7 mila addetti e fatturato superiore ai 5 miliardi di euro»

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«Le multinazionali sono un fattore imprescindibile nell’attivazione di processi di sviluppo e la Regione conferma la propria diponibilità ad una interlocuzione costante per definire ed individuare azioni e misure che possano consolidare ed accrescere la vostra presenza sul territorio regionale», a dirlo è stata la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, incontrando il Comitato per le multinazionali di Confindustria Umbria.

Burelli Le parole della presidente Marini sono arrivate in risposta a quelle del presidente del Comitato, l’amministratore delegato della ThyssenKrupp Ast, Massimiliano Burelli, che ha ricordato «il ruolo economico delle multinazionali nella regione» evidenziando come le «imprese manifatturiere a controllo estero occupino oltre 7 mila addetti e sviluppino un fatturato superiore ai 5 miliardi di euro. I loro progetti di sviluppo prevedono nel prossimo triennio investimenti per oltre 200 milioni di euro, di cui 100 in tecnologia e i rimanenti in nuovi prodotti. È fondamentale – ha chiarito Burelli – predisporre le condizioni di contesto più favorevoli alla competitività delle imprese».

Il Comitato Nato ad ottobre del 2016, il Comitato «si propone di rafforzare in Umbria il ruolo delle multinazionali a controllo estero favorendo nel contempo l’attrazione di nuovi player internazionali. Il Comitato, che riunisce le 34 multinazionali di 14 Paesi diversi presenti nella regione, rappresenta un luogo di confronto e di discussione, con l’obiettivo di rafforzarne il radicamento e di creare le condizioni di contesto più utili al loro sviluppo».

Il questionario Nel corso dell’incontro sono state rappresentate le criticità ed i punti di forza delle multinazionali in Umbria che, sulla base di un apposito questionario, evidenziano che ci sono stati sviluppi, ma il miglioramento è stato parziale. Per la grande impresa bisogna ancora lavorare su infrastrutture, agevolazioni pubbliche, formazione e energia e rendere più appetibili i bandi legati alle politiche industriali e alle opportunità offerte dall’industria 4.0, verso la quale le multinazionali dimostrano particolare interesse.

Marini La presidente della Regione ha evidenziato «l’importanza di una interlocuzione strutturata tra multinazionali ed istituzioni per mettere a sistema, accogliendo anche stimoli e proposte che arrivano da queste grandi aziende, gli strumenti a disposizione della programmazione regionale, dai fondi comunitari Fesr e Fse e dal Governo».  Nel corso della riunione la presidente si è poi soffermata sull’importanza che avrà per l’intero sistema economico umbro il completamento delle infrastrutture viarie trasversali, interamente finanziate, progettate e cantierate, dalla Quadrilatero, verso i porti di Civitavecchia e Ancona, alla Orte-Mestre, e l’aggancio all’Alta velocità. 

Gli strumenti «Con la nuova programmazione comunitaria – ha spiegato Catiuscia Marini – si aprono nuove opportunità, soprattutto nell’ambito dell’innovazione e della ricerca, sui progetti complessi e nel rafforzamento delle competenze professionali, anche attraverso le misure finalizzate alla industria 4.0, di cui insieme a Confindustria Umbria ci faremo promotori di un hub digitale, soprattutto per i giovani che entrano in azienda. Bisogna inoltre impegnarsi per un migliore utilizzo delle misure dirette messe a disposizione dalla Commissione europea, come ad esempio quelle previste da Horizon 2020. In merito all’area di crisi complessa stiamo lavorando per la messa a punto di strumenti dedicati sia alle piccole e medie imprese che alla grande impresa. In questo ambito l’area di crisi complessa Terni Narni, ma anche l’area del cratere terremoto, saranno eleggibili alle risorse della legge 181/89. L’intero programma è stato immaginato per attrarre investimenti sul territorio, selezionando le iniziative in corso e stimolandone di nuove per andare entro marzo alla stipula dell’Accordo di programma».

 

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