Umbria, vino ‘alterato’: sequestri a Ficulle

Terni: riguarda anche l’Umbria l’indagine contro la ‘frode del Sauvignon’ partita dal Friuli e condotta dal Nas di Udine

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Vino sofisticato, ma non nel senso ‘per palati fini’: l’inchiesta sul Sauvignon ‘alterato’ ad arte, partita dal Friuli, si sta allargando in tutta Italia e ora anche in Umbria. Proprio in quest giorni i carabinieri del Nas e i tecnici dell’Ispettorato centrale repressione frodi del ministero delle politiche agricole, stanno effettuando sequestri presso un’azienda agricola di Ficulle, in provincia di Terni. Sarebbero già tre le denunce emesse nei confronti di altrettanti soggetti riconducibili all’azienda, per ‘frode nell’esercizio del commercio’.

Perquisizioni L’indagine, condotta dal sostituto procuratore Marco Panzeri e dal comando carabinieri per la tutela della salute di Udine – con al vertice il capitano Antonio Pisapia – è emersa lo scorso settembre con ispezioni e sequestri in 17 cantine, per la maggior parte friulane. Nel mirino degli inquirenti c’è finito il processo di vinificazione del Sauvignon che, in diversi casi, sarebbe stato ‘alterato’ attraverso l’utilizzo di sostanze in grado di modificarne le componenti gustative.

Sequestri Presso l’azienda di Ficulle sarebbero stati sequestrati tutta una serie di alimenti e sostanze – mosto, sale rosa, acidi e amminoacidi – utilizzati per alterare la sapidità, l’acidità e altri caratteri del vino. Sul posto le attività sono state condotte con il supporto dei militari della Compagnia di Orvieto e del Nas dell’Umbria.

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