Vertenza Perugina, assemblee a oltranza

Tre riunioni, una per ogni turno di lavoro, per decidere come proseguire la mobilitazione. Ipotesi sciopero e manifestazione in difesa del lavoro e dello stabilimento

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Sei mesi di tempo. E’ questa la strada tracciata mercoledì, al ministero dello Sviluppo economico, dal viceministro Teresa Bellanova. Sei mesi per provare a uscire dallo stallo nelle trattative azienda-sindacati in cui la vertenza Perugina si è impantanata dopo l’accordo firmato due anni fa.

Il presidio di mercoledì

Le posizioni Sono finiti i tempi di pace, quelli che, per l’appunto, portarono a siglare un documento che parlava di 60 milioni di investimenti e di trasformare Perugia in un hub del cioccolato in tutto il mondo. Dopo l’incontro tra azienda e rappresentanti dei sindacati al Mise, nonostante la mediazione del governo, ognuno sembra proseguire dritto per la propria strada: la multinazionale, infatti, non sembra fare passi indietro sui 360 esuberi nello stabilimento produttivo di San Sisto, pur confermando l’interesse e gli investimenti per lo stabilimento produttivo. Mentre, dall’altro lato, i sindacati proseguono le assemblee con i lavoratori per capire come continuare la mobilitazione.

Assemblee E proprio giovedì, infatti, i lavoratori di ogni turno saranno impegnati in tre assemblee, al termine delle quali emergerà la strategia unitaria che deciderà come continuare la mobilitazione, dopo aver già coinvolto l’intera cittadinanza. Durante lo sciopero di mercoledì, infatti, messaggi di sostegno sono arrivati da tutta l’Umbria, mentre tutte le forze politiche si sono unite alla manifestazione indetta davanti ai cancelli dello stabilimento di San Sisto che è culminata con un’occupazione simbolica della strada alle 11, mentre a Roma iniziava l’incontro con la Nestlé.

Striscioni di protesta

Due opzioni Le strade, per il momento, sembrano due, non necessariamente alternative. Dato il sostegno delle istituzioni comunali e regionali e della politica, per i sindacati ci sono le condizioni per organizzare una grande manifestazione regionale a tutela del lavoro, un corteo per le strade del capoluogo per mantenere alta l’attenzione, anche nazionale, sulla vertenza Perugina. Dall’altro lato, invece, i lavoratori potrebbero continuare a mostrare i muscoli all’azienda organizzando un calendario di scioperi generali fino a che Nestlé non ritirerà i 360 esuberi dal tavolo della contrattazione.

Al Mise In tutto questo, sul tavolo, ci sono le proposte fatte dal viceministro Bellanova. Sei mesi di tempo ‘per tornare a dialogare’, conferma del piano di investimenti da 60 milioni e una revisione del piano di monitoraggio, ogni due mesi, al ministero, dove le parti torneranno a incontrarsi di nuovo il prossimo nove novembre.

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