Norcia: casette pronte, ma la consegna slitta

Le 153 le Sae già montate nella zona industriale potrebbero restare ancora vuote. Lunedì possibile una nuova manifestazione di protesta degli agricoltori

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Il 2 marzo scorso, partecipando ad un forum organizzato dall’agenzia Ansa, la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, si era sbilanciata: «Abbiamo iniziato a fornire a febbraio il primo gruppo di case – aveva detto – a marzo concluderemo tutto il fabbisogno delle casette richieste dopo il sisma del 24 agosto. Io credo che più velocemente di così, per l’emergenza abitativa per esempio, non è tecnicamente possibile. Sulle casette credo non ci siano ritardi», anche se «si possono fare alcune regole che accorciano i tempi di affidamento».

IL TERREMOTO E LE SUE STORIE

La zona industriale

La consegna slitta Marzo rischia di finire, però, senza che alle 38 Sae (le Soluzioni abitative di emergenza) già consegnate in Umbria – 20 a Norcia e 18 a San Pellegrino – si possano aggiungere le altre 153 che sono già state montate nella zona industriale di Norcia, ma che scontano i ritardi già denunciati più volte nella realizzazione delle opere di urbanizzazione e che avevano già provocato il rinvio delle consegne sia a San Pellegrino che in via XXsettembre.

IL PREMIER GENTILONI A SAN PELLEGRINO – IL VIDEO

Le casette in attesa

Le altre La presidente, quel 2 marzo, aveva anche assicurato che il totale del fabbisogno iniziale, le 850 stabilite fino ad oggi, dovrà comunque essere pronto entro l’estate. Comprese le 150 ‘casette’ che dovranno essere realizzate a Cascia e le 50 destinate a Preci. «Tra giugno e luglio – aveva assicurato Catiuscia Marini – completeremo gran parte degli interventi previsti». Ma, un rinvio dopo l’altro, anche quella scadenza sembra sempre meno facile da rispettare.

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La protesta degli agricoltori

Gli agricoltori Altra grana mica da ridere è quella relativa gli agricoltori, per i quali – dopo dopo la manifestazione che aveva portato all’apertura della galleria di Forca Canapine – sabato mattina è arrivata la doccia fredda: la Provincia di Perugia aveva ribadito che la strada è ancora chiusa e lo sarà fino al «ripristino della sicurezza per la circolazione stradale, con transito consentito esclusivamente ai mezzi di soccorso e di pubblica sicurezza».

LA PROTESTA – LE FOTO

La strada chiusa

La rabbia Ma per gli agricoltori che l’hanno percorsa, la strada potrebbe essere utilizzata, almeno dalle auto civili, non dai mezzi pesanti.  Era stata proprio questa la richiesta avanzata al sindaco di Norcia Alemanno durante uno degli ultimi incontri per salvare la Fiorita. Cioè l’ipotesi lasciare aperta la circolazione sulla Sp477, la più veloce, con le macchine, dopo aver portato i mezzi pesanti a Castelluccio attraverso la strada che passa per la galleria di Forca Canapine.  «Avevamo chiesto questa possibilità – spiega Stefano Pasqua – per poter andare al mattino e rientrare la sera, anche seguendo una tabella oraria condivisa con l’amministrazione, ma abbiamo sempre trovato una porta chiusa».

LE VOCI DEGLI AGRICOLTORI – IL VIDEO

Nuova protesta in vista

La protesta E loro si sentono presi in giro: «Noi a queste condizioni non seminiamo, non ci andiamo a farci rinchiudere a Castelluccio dove non c’è un bar, un ristorante, non c’è assistenza sanitaria, non c’è niente e poi, per poter riscendere, siamo costretti, di nuovo, ad attraversare tre regioni e fare più di 90 chilometri».  

LE PROMESSE DELL’ASSESSORE CECCHINI – IL VIDEO

Fioritura a rischio «Non si è mosso nessuno per la semina e, sicuramente, se non si farà la semina né ci sarà la fioritura. Bisogna smentire le notizie false che arrivano», continuano gli agricoltori intenzionati a portare avanti la propria protesta, che lunedì mattina, invece di prendere come previsto la via di Castelluccio, promettono che « dopo esserci ritrovati con i trattori in viale della Stazione, ci sposteremo solo di poco, per bloccarci e dar vita ad una nuova manifestazione, che stavolta andrà avanti ad oltranza». 

Antonio Tajani e Catiuscia Marini

L’Europarlamento Sembra già lontana anni luce, insomma, la giornata dedicata alla visita dei rappresentanti del Parlamento Europeo a Norcia: quel giorno – era solo venerdì – tutto veniva descritto come possibile e, anzi, praticamente a portata di mano.

LA GIORNATA DI VENERDI’ – LE FOTO

La realtà Non è così, ma la gente di Norcia e dintorni questo lo sa bene. Perché lo sta imparando sulla propria pelle. Le casette pronte, ma chiuse; le notizie contraddittorie sulle strade da usare per andare nei campi a seminare; gli annunci troppo spesso disattesi: cose normali in una terra nella quale, dal 24 agosto del 2016, non c’è più niente di normale.

 

 

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