Terni, Lupi via dal Coni: parla Ignozza – Video

Il presidente regionale del Comitato Olimpico: «Finita la fiducia, il delegato sarà uno sportivo ternano. Terni in ombra? No, traina lo sport umbro»

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Domenico Ignozza

Era rimasto in silenzio dopo la decisione di revocare dall’incarico di delegato del Coni a Terni Stefano Lupi, che invece la sua l’aveva detta e anche piuttosto polemicamente. Il presidente del Coni Umbria, Domenico Ignozza, è giunto venerdì in città per ‘tastare il polso’ alle varie federazioni sportive del territorio, ai loro presidenti e delegati, spiegando le ragioni dell’allontanamento di Lupi e indicando i criteri adottati per individuare una soluzione – la nomina del nuovo rappresentante del Comitato Olimpico in città – che giungerà in tempi brevi. Non solo: il numero uno regionale ha fatto il punto della situazione sul disegno di legge che coinvolge proprio il Coni, la nascita di ‘Sport e Salute’ e ciò che cambia per il sistema territoriale. Ad ascoltarlo circa trenta rappresentanti del mondo sportivo ternano.

L’incontro

Gli sviluppi a Terni e il nuovo assetto

«Ciò che è successo – ha sottolineato il dirigente – è sotto gli occhi di tutti. Dopo un periodo di condivisione delle attività, solo ed esclusivamente per una caduta di fiducia verso il delegato di Terni è stato sostituito. Questa è la pura verità. E lui non l’aveva in me. Le prime tre righe della sua lettera spiegano benissimo le motivazioni: non ho voglia di commentare, per me il discorso è chiuso. Cosa succede? Le vicende del Coni umbro si intersecano con quelle nazionali, è cambiata la mission e c’è necessità di dare un nuovo assetto al territorio: sono implicate anche le delegazioni di Perugia e Terni. C’è da rivedere tutto, a partire dall’organizzazione territoriale».

Il post Lupi: «Tante disponibilità»

C’è ancora da attendere per sapere chi sarà il successore di Lupi: «Questo percorso lo voglio fare con uno sportivo ternano, innamorato dello sport e che soprattutto si metta a disposizione di tutto il movimento locale. Minor impegno su Terni? Fantasie. Il Coni point sarà presidiato non solo dal delegato che quanto prima presenterò. Ho bisogno di tempo per valutare tutte le disponibilità che ho avuto e sono parecchie. Voglio dare ciò che di migliore il territorio possa offrire: Terni è la parte trainante dello sport umbro. Poca attenzione verso Terni? Fantascienza». Tra i nomi più in auge – salvo sorprese non sarà Tonino Viali – c’è quello del 58enne ex martellista pluricampione italiano nonché olimpionico Lucio Serrani.  Per quel che concerne il logo esterno alla struttura coperto da un telo nero, serve attendere – questo almeno si evince – l’autorizzazione dal Coni nazionale.

La Sport e Salute S.p.A.

Lungo il discorso di Ignozza sul contesto nazionale che, di certo, non è favorevole: «Ho chiesto di incontrarvi perché ero già a conoscenza che e mercoledì e giovedì a Roma sarebbe accaduto qualcosa che ci avrebbe interessato. La legge del 30 gennaio ha modificato del tutto l’assetto e il modo di vivere dell’ente: il mondo è cambiato all’improvviso, c’è stata la chiusura di Coni Servizi che era la ‘cassaforte’ e la nascita della Sport e Salute. Cosa è cambiato? Questa nuova società gestisce 370 milioni dei 410 dell’assegnazione minima assicurata che il governo stanzia per lo sport. Di questi 40 sono per il Coni: la legge dice che servono per la preparazione olimpica ed il funzionamento, di fatto ciò che abbiamo sempre fatto. È previsto che i contributi siano dati a partire dal 2020 direttamente dalla Sport e Salute. Mercoledì è cambiato un po’ il mondo».

Le strutture territoriali, il cambiamento epocale e la fantasia

Si arriva poi a questioni più locali: «Fino all’altro ieri le strutture territoriali del Coni si interessavano soprattutto di promozione dello sport. Ora ci è stato presentato un nuovo piano che tiene conto delle competenze assegnate al Coni per la preparazione olimpica e il territorio deve contribuire: capite bene che cambia il mondo. Non facciamo più attività promozionale. Una nuova visione completamente diversa a ciò che eravamo abituati: non solo è stata formalizzata, ma messa ‘nera su bianco’ tracciando le linee a cui attenersi. Mi sono permesso di chiedere in che modo possa essere attuato tutto ciò sul territorio. Nel frattempo fioriscono i disegni di legge e ce sono due in discussione alla Camera, uno dei quali presentato dal senatore Claudio Barbaro: sono molto diversi tra di loro, quest’ultimo riconosce nelle associazioni sportive la parte rilevante dello sport e dice che le strutture territoriali devono essere potenziate per essere una sorta di front-office. Poi c’è l’altro a firma di tanti onorevole e fatto suo dal presidente del Consiglio, il quale in una riga dice che le strutture territoriali del Coni faranno solo attività di rappresentanza. Che significa? Le chiudiamo? Perché questa visione cozza con quello del Coni e con ciò che ha detto Giovanni Malagò giovedì in audizione alla Camera. In questo modo viene ‘tagliata’ la voglia dei dirigenti locali di inventarsi delle azioni promozionali perché tutto viene dall’alto. E dove andiamo a prendere i soldi? Il Comune più virtuoso, Terni, è in dissesto finanziario. Per non parlare di Regioni e Province».

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