Ast, gli ‘archiviati’: «Certi di uscire puliti»

Terni, i quattro dipendenti della ThyssenKrupp che escono dall’inchiesta-Misp ora potranno tornare al lavoro

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Per quattro persone – e per le loro famiglie – quella del 2016 sarà di sicuro una gran bella Pasqua. A più di un anno dall’inizio della vicenda, infatti; sono definitivamente usciti dall’indagine ‘Do ut des’ per la quale la Forestale di Terni ha svolto indagini e sequestrato documenti – alla ThyssenKrupp Ast – in seguito alle denunce presentate da Cristian Spina, titolare della Misp, che avevano sollevato pesanti dubbi su alcune attività della multinazionale.

Cristian Spina

Cristian Spina

L’azienda La ThyssenKrupp Ast, appena scattate le indagini sulle dichiarazioni di Spina, si era affrettata a specificare che «oggetto dell’indagine non è l’azienda, ma singoli individui». Tanto per chiarire che di responsabilità personali si doveva parlare, specificando poi che la multinazionale avrebbe «collaborando pienamente alle indagini».

Sulla graticola A dover rispondere delle accuse mosse, invece, potrebbero essere in sette.

«Noi innocenti» Tutti gli indagati – anche quelli per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio – si sono sempre proclamati assolutamente estranei alle accuse mosse dalla procura e, proprio nei giorni scorsi, due di loro – che fanno parte del quartetto che ora esce completamente pulito dalla vicenda – avevano parlato con umbriaOn, chiedendo di non pubblicizzare la cosa, ma per ribadire la loro certezza di aver «solo fatto il lavoro che abbiamo sempre svolto per l’azienda e di non aver mai commesso irregolarità di sorta». E si erano detti «certi di uscire puliti da questa storia che, di sicuro, riserverà ancora molte sorprese». Cosa che, ora, viene riconosciuta anche dal pm Elisabetta Massini che ha chiesto l’archiviazione delle carte che li riguardano.

Le conseguenze Al di là dell’aspetto legale – pur decisamente e ovviamente importante – adesso sarà interessante verificare queli saranno le conseguenze della determinazione della Procura della Repubblica: perché le quattro persone che sono state considerate estranee alla vicenda, ora, potranno chiedere di essere reintegrate nei rispettivi ruoli aziendali, con conseguente risarcimento di quanto non percepito in questi mesi nel corso dei quali sono stati sospesi dal lavoro e non è da escludere che possano anche avviare delle azioni legali di rivalsa.

 

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