Legambiente: «Città malate di smog»

«Lo sono in forma cronica anche quelle umbre. Pesanti le ricadute sulla salute dei cittadini e l’economia». Lo dice il dossier ‘Mal’aria di città 2016’

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«Anche le città umbre sono malate croniche di smog. Pesanti le ricadute sulla salute dei cittadini e l’economia». Lo dice il dossier ‘Mal’aria di città 2016’, di Legambiente sull’inquinamento atmosferico e acustico nei centri urbani

IL DOSSIER COMPLETO, DISPONIBILE ANCHE NELLA SEZIONE ‘DOCUMENTI’ DEL GIORNALE

I dati Delle 90 città monitorate da Legambiente, nel 2015 ben 48 (il 53%), hanno superato il limite dei 35 giorni di sforamento consentiti di Pm10. Situazione critica in Pianura Padana, ma anche nelle grandi e piccole città dell’intera Penisola. Maglia nera a Frosinone Scalo con 115 sforamenti

L’ Umbria Anche in Umbria, dice Legambiente, «un anno da ‘codice rosso’, segnato da un’emergenza smog sempre più cronica, non solo Perugia e Terni, i due capoluoghi di Provincia, che hanno superato il limite di sforamento consentiti di Pm10 con 69 sforamenti di Terni Le Grazie e i 36 di Perugia Ponte San Giovanni, ma anche 37 di Foligno Porta Romana, 62 di Terni Borgo Rivo, 52 di Terni Carrara e i 38 di Narni Scalo. Una situazione critica confermata anche dai dati della qualità dell’aria di questo primo mese del 2016. Infatti Perugia Ponte San Giovanni al 29 gennaio 2016 è già arrivata a 10 superamenti del limite, così come Foligno Porta Romana e Narni Scalo, Terni Borgo Rivo a 13, Terni Carrara a 11 e Terni le Grazie a 15».

Le proposte I dati, dice Maurizio Zara, vice presidente di Legambiente Umbria «dimostrano che le timide misure adottate dai comuni umbri non sono efficaci. E’ indispensabile un cambio di di passo nelle politiche della mobilità sostenibile, potenziando il trasporto sul ferro, l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità nuova, e rendere così le auto l’ultima delle soluzioni possibili per gli spostamenti dei cittadini. Oggi in Umbria si continua ad avere il record per numero di auto per abitante, 70 ogni 100 contro una media nazionale già alta di 65 e europea di 48 circa, con un tasso di motorizzazione addirittura in crescita negli ultimi anni. Il trasporto privato continua ad essere in Umbria la modalità più diffusa per muoversi verso le città e al loro interno. Solo invertendo questa tendenza e garantendo un trasporto pubblico efficace e competitivo si possono restituire ai cittadini una migliore qualità dell’aria e della vita».

 

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