Terni: «Governo vuole nuovo inceneritore»

L’allarme viene ribadito dal Comitato che si oppone agli impianti: «Lo conferma il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale»

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Il decreto del presidente del consiglio risale al 10 agosto, ma è stato pubblicato giovedì sulla Gazzetta Ufficiale. Leggendolo, gli attivisti del Comitato ‘No Inceneritori’ di Terni, hanno maturato una convinzione: «Confermato un nuovo inceneritore da 130 mila tonnellate per l’Umbria dal decreto Sblocca Italia» e chiedono: «La presidente Marini sempre ai “posti di combattimento”?».

Il documento Il decreto del presidente del consiglio del 10 agosto e pubblicato giovedì sulla Gazzetta Ufficiale,  spiegano dal comitato ‘ No inceneritori’, «dice che ‘ai sensi dell’art. 35, comma 1, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, il presente decreto ha ad oggetto: a) l’individuazione della capacita’ attuale di trattamento nazionale degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e assimilati in esercizio al mese di novembre 2015; b) l’individuazione della capacita’ potenziale di trattamento nazionale, riferita agli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e assimilati autorizzati e non in esercizio al mese di novembre 2015; c) l’individuazione, per macroaree e per regioni, degli impianti di incenerimento con recupero energetico di rifiuti urbani e assimilati da realizzare o da potenziare per coprire il fabbisogno residuo nazionale di trattamento dei medesimi rifiuti’. Addirittura, malgrado le note inviate dalla Commissione europea e da vari enti come regioni e Arpa comprese quelle Umbre, il piano nazionale di bnuovi inceneritori non dovrà nemmeno passare la fase di Valutazione ambientale strategica (Vas)».

IL DECRETO IN GAZZETTA UFFICIALE

«Segnale d’allarme» Ovviamente, dice il comitato, «per Terni questo è un segnale di allarme e dovrà ora la Regione mettere nero su bianco quale prevedono sarà la soluzione. La versione degli accordi interregionali di cui ha tanto parlato la presidente Marini dove sono? Cosa prevedono? Non ci risulta infatti nulla. Ma soprattutto che logica è quella di produrre rifiuti da mandare a incenerimento magari in un’altra regione e non lavorare alla rimodulazione degli impianti di trattamento meccanico oggi esistenti con tecnologie che recuperano materia da riciclare dall’indifferenziato? Solo così non si useranno inceneritori e non si riempiranno discariche fino al collasso». E annunciano un’assemblea, organizzata per mercoledì prossimo alle 21, al Centro Sociale ‘Il Rivo’.

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