‘Terni in centro’: «Futuro a rischio»

Appello della Camera di commercio. Il presidente Flamini: «Importante essere uniti, mettere da parte personalismi e scetticismi anche per essere più competitivi»

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Dopo che a lanciare l’allarme era stato il presidente del consorzio ‘Terni in centro’, Francesco Shu, adesso arriva anche l’appello della Camera di commercio: «Il Centro commerciale naturale cerca nuovi soci. C’è tempo fino al 25 novembre per entrare nel consorzio di imprese che dovrà dare attuazione al progetto. Il cosiddetto ‘Centro commerciale naturale’ infatti altro non è che un rete d’imprese che si trovano nella stessa area della città che si uniscono per essere più forti e competere sul mercato facendo nuovi investimenti».

I pericoli In ballo, dice la Camera di commercio, «non c’è solo il progetto ‘Centro commerciale naturale’, ma potrebbe esserci quello dello stesso futuro del commercio al dettaglio cittadino. I soldi ci sono. Ingenti risorse a fondo perduto messe a disposizione dalla Regione dell’Umbria (anche Assisi ha lanciato un bando; ndr) per creare azioni di marketing e sviluppo del centro cittadino con lo scopo di rivitalizzare il centro e far riprendere gli affari per le piccole imprese del commercio e dell’artigianato troppo spesso schiacciate dalla competizione con le grandi catene distributive».

Il progetto A disposizione ci sono 990 mila euro a fondo perduto, per azioni di rilancio del centro con ampio utilizzo di tecnologie digitali. I contributi sono destinati a cofinanziare al 50% investimenti nella singola impresa (anche per opere murarie) e al 60% sono destinati ai servizi comuni del centro commerciale. «Si va dalla creazione del brand, organizzazione di eventi precisi durante l’anno per richiamare clienti in centro, fidelity card, segnaletica di ingresso proprio come un vero Centro commerciale, mobilità con navetta dalla Cascata delle Marmore e tanto altro. Un’attenzione particolare il progetto lo riserva anche al tema delle sicurezza, molto sentito dai commercianti e dai cittadini. Per ogni impresa aderente al progetto ci sarà a disposizione una videocamera interna al negozio, una esterna, un pulsante allarme, un sensore in vetrina, e un collegamento con la centrale operativa della polizia». Ma servono almeno 30 imprese aderenti per partire. E oggi non ci sono.

Il presidente «Il richiamo forte che voglio fare alle nostre imprese è quello a fare squadra – dice il presidente della Camera di commercio di Terni, Giuseppe Flamini – perché non dobbiamo fare l’errore, nella fase di crisi che stiamo attraversando, di chiuderci in noi stessi e pensare di andare da soli in mare aperto, oggi più che mai è importante essere uniti, è necessario mettere da parte personalismi e scetticismi anche per essere più competitivi. Messaggio tanto più vero per questo importante progetto di rilancio del commercio del centro urbano. Il Centro commerciale naturale per sua natura ha bisogno di imprese che si uniscono per dare vita ad una sorta di grande catena distributiva in centro, in grado di essere attrattiva e competitiva».

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