Terni: ladri scatenati, commercianti furiosi

La protesta è unanime: «Serve una sorveglianza maggiore e l’installazione di più telecamere»

Condividi questo articolo su

di Fra.Tor. e S.F.

Spaventati, preoccupati e, diciamolo, anche un tantino incazzati. Dopo la ‘notte dei ladri’, tra mercoledì e giovedì, i commercianti del centro-del-centro di Terni – quello, peraltro, che dovrebbe essere il cuore del ‘centro commerciale naturale’ – si scoprono insicuri e si interrogano su cosa fare.

Il furto «Giovedì sono venuta al lavoro come tutte le mattine – racconta Barbara, titolare di ‘Punto pizza’ in via Mazzini – la serranda era abbassata normalmente, ma quando sono entrata ho trovato la ‘sorpresa’, il cassetto del registratore di cassa era stato aperto e messo soqquadro. Fortunatamente non ci lascio mai tanti soldi e quindi il furto è stato di poco conto. Ma la paura che ho ora addosso, quella no, non è di poco conto». Il locale di Barbara è controllato da telecamere di sorveglianza e ora le immagini sono al vaglio delle forze dell’ordine.

L’INTERVISTA A BARBARA DI ‘PUNTO PIZZA’

L’accoglienza «Siamo stanchi di vivere in queste condizioni», lamenta Barbara. «Terni, di fronte a tutto questo, tace. Per amore della mia città e dei suoi abitanti, soprattutto le nuove generazioni, mi sento in dovere di rendere pubblica questa situazione. Aiutiamo tutti, siamo la città dell’accoglienza, ma così siamo invasi e nessuno ci aiuta. Le mense scolastiche vengono chiuse perché non ci sono i soldi per pagare i dipendenti, però facciamo accoglienza».

Lo Stato «Il mio lavoro mi permettere di essere a contatto, ogni giorno, con molta gente. Siamo tutti stanchi ed esasperati, ma non c’è nessuno che si rimbocchi le maniche o che denunci la realtà quotidiana». Le forze dell’ordine «non sono tutelate, anzi hanno le mani legate dalle leggi, e di conseguenza non tutelano noi cittadini. Persone sorprese a rubare nelle case o nelle attività commerciali, vengono rinchiuse in galera per tre o quattro giorni e poi vengono rimesse in libertà». L’appello di Barbara è forte: «Stato dove sei? Perché aiuti gli altri e lasci soli gli italiani. Chiedo aiuto a tutti per lottare per un’Italia migliore. Per un futuro migliore per i nostri figli».

Uno degli esercizi commerciali colpiti

Uno degli esercizi commerciali colpiti

L’amara sorpresa Giovedì mattina, all’apertura dell’esercizio commerciale, l’amara sorpresa anche per Cinzia, dell’omonima gelateria in corso Tacito: «Ho visto la cassa aperta e ho capito che qualcosa non andava. Hanno approfittato del fatto che la serranda non fosse chiusa bene, per alzarla di 30-40 centimetri ed entrare: non hanno portato via nulla in quanto non c’erano soldi all’interno, c’è stato solo qualche lieve danno alla serranda».

In balia Cinzia poi indica le possibili soluzioni da adottare: «Sarebbe bene prendere in considerazione una sorveglianza maggiore e installare più telecamere lungo corso Tacito, noi purtroppo da privati possiamo metterne solo puntate verso l’interno e non sul corso. Le pattuglie girano, d’accordo, ma non sono abbastanza. La notte questa zona resta in balìa di certe persone, anche se per quanto ci riguarda è la prima volta che ci capita un fatto del genere. Non sempre circola gente per bene e ciò lo notiamo».

La boutique del caffé: qui i ladri sono entrati in azione

La boutique del caffé: qui i ladri sono entrati in azione

La paura I ladri sono entrati in azione anche in viale della Stazione, riuscendo ad entrare ne ‘La boutique del caffè’. Anche in questo caso il danno è relativo alla serranda, circa 200 euro: «Da questo lato – racconta una dei soci che gestisce l’esercizio – non ci sono telecamere e per quanto ci riguarda non solo abbiamo paura quando scende il buio, ma anche la mattina: noi apriamo molto presto e non c’è nessuno nei paraggi, e la vigilanza attuale non basta. Hanno avuto il tempo di aprire, entrare e chiudere ‘bene’ la serranda. Già successe – conclude – due anni fa con il vecchio proprietario, ma in quella circostanza passarono dal retro».

Corso Tacito

Corso Tacito, a destra l’ex foresteria

La sensazione La tabaccheria di piazza Tacito, a non più di dieci metri da ‘La boutique del caffè’, l’ha scampata. Ma anche per loro il centro cittadino è tutt’altro che ben controllato: «Inutile nasconderlo – spiegano le ragazze della tabaccheria – c’è una continua sensazione di insicurezza da queste parti. Ci sono appena ‘semplici’ passaggi della polizia e non bastano: d’altronde i ladri hanno avuto tempo e modo di entrare in diversi esercizi commerciali non nascosti, anzi, sulla strada principale, riuscendo inoltre a riabbassare le serrande indisturbati. Non crediamo che abbiano impiegato pochi minuti, ecco, questo fa riflettere».

Vicinanza pericolosa Ad essere risparmiato dal raid è stato anche il negozio di articoli da regalo, Swarovski, confinante con la gelateria Cinzia. La proprietaria indica un’altra fonte di rischio per gli esercenti della zona: «È evidente che in giro si vedano dei visi non raccomandabili in alcuni momenti della giornata. Credo che possa dipendere in parte anche dal fattore ex foresteria, che noi abbiamo di fronte: la situazione è quella che è e di certo non aiuta a risolvere questa situazione. Nel mio caso posso dire che, chi è tenuto a sorvegliare, viene a chiedere con continuità come procedono le cose». Non benissimo in linea di massima.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli