Turismo, la Regione ridisegna la normativa

Il vice presidente Paparelli: «Ridisegnata la ‘governance’, rafforzando il ruolo di programmazione, coordinamento e controllo»

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Sei titoli e 53 articoli sono i numeri in cui si articola la ‘legislazione turistica regionale’, il cui disegno è stato adottato dalla giunta regionale dell’Umbria su proposta del vice presidente e assessore al turismo, Fabio Paparelli. «Il provvedimento – ha spiegato Paparelli – che tiene conto dei mutati assetti organizzativi endoregionali, ridisegna totalmente la ‘governance’ del sistema turistico umbro, rafforzando il ruolo di programmazione, coordinamento e controllo della Regione. Si tratta di norme che innovano il sistema per renderlo competitivo sui mercati italiani ed esteri, avendo come obiettivo il raggiungimento di standard elevati di qualità».

Fabio Paparelli

Fabio Paparelli

I titoli Il provvedimento, secondo Paparelli, «pur riconoscendo la validità complessiva del Testo unico sul turismo dell’Umbria, ridefinisce l’intera materia riconoscendo al turismo un ruolo strategico per la crescita economica, occupazionale, culturale e sociale». In particolare il primo titolo contiene i «principi generali»., il secondo «le strutture ricettive turistiche», il terzo «le locazioni turistiche», il quarto «l’organizzazione e intermediazione di viaggi», il quinto «le professioni turistiche» e l’ultimo «le disposizioni finanziarie, finali e transitorie».

I dettagli Tra gli aspetti normativi da segnalare, spiega il vice presidente della Regione, ci sono «l’eliminazione di alcuni organismi e strumenti di pianificazione al fine di rendere più snelle procedure e attività turistiche, tra questi la Commissione per la promozione della qualità, il Piano annuale delle attività di promozione turistica integrata, l’Osservatorio regionale sul turismo ed il Comitato di coordinamento per la promozione turistica integrata. Lo strumento di programmazione sarà un masterplan. Le funzioni relative alla classificazione delle strutture ricettive e alla raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati statistici sul turismo vengono ricondotte alla Regione e assegnate alla struttura competente in materia turistica. Allo stesso modo la vigilanza e il controllo sull’abusivismo sono ricondotte in Regione, che potrà esercitarle attraverso convenzioni con enti locali in forma singola o associata o con altri soggetti pubblici deputati».

Regione su tutto Anche la promozione turistica torna direttamente in capo alla Regione «che diviene punto di raccordo delle attività del territorio, mentre ai Comuni competono le politiche di accoglienza e la costruzione dei ‘prodotti’ turistici insieme alle imprese. Il provvedimento mira ad un sistema di accoglienza e di informazione turistica basato su standard di qualità, definiti dalla Regione, la cui gestione è affidata prioritariamente ai Comuni in forma associata, anche prevedendo la creazione di sportelli informativi a cura delle imprese turistiche, consorzi, pro loco. Al fine di adeguare la normativa al nuovo assetto turistico regionale e nazionale sono state ridefinite tutte le tipologie apportando, dove necessario, anche modifiche sostanziali». Il disegno di legge è stato inviato all’assemblea legislativa dell’Umbria per l’ulteriore fase di partecipazione e la definitiva approvazione.

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