Amelia, su il sipario con Michele Placido

Sei appuntamenti in programma, dal 23 novembre al 9 aprile 2016, per la nuova stagione di prosa del teatro sociale

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Amelia stagione prosa

La locandina

di Fra.Tor.

Michele Placido, Federico Buffa e poi lei, la ternana Emanuela Aureli. Questi alcuni nomi della nuova stagione di prosa del teatro sociale di Amelia. Sei appuntamenti in programma dal 23 novembre al 9 aprile 2016. Il cartellone completo è stato presentato martedì mattina in Provincia, dall’assessore comunale alla cultura Laura Dimiziani, dalla responsabile del circuito regionale del Teatro stabile dell’Umbria Bianca Maria Ragni e dal presidente della società teatrale Riccardo Romagnoli.

Il pubblico «È il quinto anno – ha spiegato l’assessore Dimiziani – che il comune di Amelia torna ad organizzare la stagione in collaborazione con il Teatro stabile dell’Umbria e, insieme al connubio con la società teatrale, questo è garanzia di qualità e di livello artistico». La nuova stagione di prosa «nasce sulla scia e l’esperienza molto positiva dell’edizione appena conclusa di ‘Ameria festival’ che ha portato un gran numero di spettatori e grandi nomi a teatro».

Michele Placido

Michele Placido

‘Serata d’onore’ Sarà Michele Placido a dare il via alla stagione, lunedì 23 novembre alle 20.30, con la sua unica data in Umbria di ‘Serata d’onore’. Un recital che vuole essere un racconto, un dialogo tra l’artista e gli spettatori. Placido interpreterà poesie e monologhi di grandi personaggi come Dante, Neruda, Montale, D’Annunzio e non mancheranno i versi dei più importanti poeti e scrittori napoletani come Eduardo De Filippo. Ad accompagnarlo in questo ‘viaggio’ poetico musicale, Gianluigi Esposito e il suo musicista Antonio Saturno che interpreteranno le più belle canzoni napoletane di sempre.

 

Le Olimpiadi del 1936

Le Olimpiadi del 1936

‘Le olimpiadi del 1936’ Lo spettacolo, in scena martedì 15 dicembre alle 20.30, partendo dalla narrazione di una delle edizioni più controverse dei Giochi olimpici, quella del 1936, racconta una storia di sport e di guerra. Era, appunto, il 1936 quando Hitler e Goebbels volevano trasformare quelle che credevano le ‘loro’ Olimpiadi nell’apoteosi della razza ariana e del ‘nuovo corso’. Attraverso le parole di chi c’era in quei giorni esaltanti e tremendi, con lo stile narrativo incalzante di Federico Buffa, lo spettacolo miscela differenti linguaggi teatrali per una narrazione civile emozionante che non trascura gli accenti tragicomici.

‘L’importanza di essere earnest’ La compagnia dei giovani del Teatro stabile dell’Umbria, domenica 17 gennaio alle 17, si cimenterà con la messinscena del celebre testo di Oscar Wilde, ‘The importance of being earnest’. «Più leggo le parole di Wilde – ha detto il regista Antonio Latella – e più sento la necessità di ‘stare in ascolto’. Ascolto la sferzante banalità, ascolto i tanti doppi sensi, ascolto la leggerezza, ascolto l’ironia, ascolto la cattiveria. Con Wilde imparo ad ascoltare ciò che viene omesso, il non detto e comprendo che il vero dialogo non è nelle parole dette, ma in quelle nascoste abilmente dietro i suoi personaggi».

‘Otello’ In un’ambientazione ibrida tra il Medio Oriente antico e la prima Guerra del Golfo, sullo sfondo del tema della differenza razziale e culturale, martedì 16 febbraio alle 20.30, si consumerà lo scontro tra il ‘parto mostruoso’ dell’intelligenza di Iago e la natura romantica e primitiva di Otello. Protagonisti di questo allestimento saranno Filippo Dini e Antonio Zavatteri.

L'uomo perfetto

L’uomo perfetto

 

‘L’uomo perfetto’ Una commedia esilarante che, domenica 13 marzo alle 17, vedrà tra i protagonisti la nota attrice ternana Emanuela Aureli. Domandarsi se l’uomo ideale esiste è una delle cose che una donna fa almeno una volta nella vita. A un certo punto, però, trovare l’anima gemella sembra essere un lontano miraggio. L’attrice ternana in scena sarà affiancata da Milena Miconi e Thomas Santu.

 

‘Bignè’ Sabato 9 aprile alle 20.30, la giovane compagnia nata a Terni, ‘I Malabranca teatro’, chiuderà la stagione teatrale. Bignè è un sogno buffo, una favola assurda in cui non è possibile piangere, non si può essere tristi, in cui anche l’amore sembra essere una condanna. Dove persino il dolore e il lutto vengono celati grottescamente dietro l’amarezza di grandi sorrisi.

L’INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA SOCIETA’ TEATRALE, RICCARDO ROMAGNOLI

Il teatro sociale di Amelia In conclusione Romagnoli, però, ha voluto tranquillizzare l’opinione pubblica per quanto riguarda la situazione del teatro sociale di Amelia. «Il teatro non corre nessun rischio. Esiste una vertenza civile con una banca, che avrà una conclusione imminente secondo modalità che saranno pubbliche nei prossimi giorni».

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