Arte, cultura e storia con Grand tour in Terni

Spettacolo multimediale degli studenti della Giovanni XXXIII°: viaggio nel tempo con arte, cultura e storia su cascata delle Marmore, Piediluco e anfiteatro Fausto. In inglese

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Uno spettacolo multimediale – con tanto di rappresentazione teatrale e mini documentario andando a filmare direttamente sui luoghi prescelti – in gran parte realizzato in lingua inglese per un arricchimento culturale degli studenti e, per chi ha assistito, un approfondimento di alcune delle bellezze territoriali. Si chiama ‘Grand tour in Terni’, si basa sul giro che facevano i ricchi giovani del nord Europa tra XVII° – XVIII° secolo e venerdì pomeriggio è stato messo in scena al Gazzoli dai ragazzi dell’istituto comprensivo ‘Giovanni XXIII°’ nell’ambito di ‘Una scuola per tutti’ del Pon, il Programma operativo nazionale del Miur.

Byron e Corot

Il progetto è stato portato avanti dalla referente/tutor Mariarosaria Celi e ha coinvolto – per trenta ore – venticinque studenti. Partendo dalla storia del Grand tour e dai motivi che spingevano i giovani europei – in maggior misura inglesi – ad arrivare per studiare la nostra cultura e arte, gli studenti hanno simulato con una recita dal vivo ciò che accadeva a quei tempi quando si ammirava la cascata delle Marmore e Piediluco, per di più in inglese: citati e rappresentanti anche il poeta George Gordon Byron e il pittore paesaggista Jean-Baptiste Corot, in quegli anni protagonisti alla cascata. Creata inoltre una mini brochure con l’inserimento anche dell’anfiteatro Fausto.

Cittadinanza europea e arte

Per lo spettacolo al ‘Gazzoli’ presente anche la dirigente dell’istituto, Patrizia Vece: «Encomiabile – ha elogiato gli studenti – la partecipazione e l’impegno che ci hanno messo nella costruzione di questo evento. La particolarità importante del progetto è che è in lingua inglese: il Grand tour un tempo lo facevano studenti dei paesi nordici per riappropriarsi di una cittadinanza europea attraverso la lingua latina e le bellezze artistiche. Il messaggio di questo modulo è molto simile, solo che è al contrario: l’inglese è una lingua di una cittadinanza europea che però si fonda sui valori della cultura. Un percorso anche di appartenenza al fascino di questo territorio. Gli uomini e le donne che si recavano qui in vista esternavano incanto per i siti presenti». All’evento ha contribuito anche l’esperta esterna, lettrice di madrelingua inglese, Imane Khalife.

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