Bandecchi a La7: «Il consiglio comunale di Terni? L’unico sano io. Gli altri, disoccupati in cerca di stipendi»

‘Stuzzicato’ da Parenzo sulla vicenda Lollobrigida, il sindaco è andato all’attacco dell’assemblea di palazzo Spada. Dure reazioni in serie e richiesta di scuse

Condividi questo articolo su

Stefano Bandecchi di nuovo all’attacco giovedì mattina a ‘L’aria che tira’ di La7 condotta da David Parenzo. Alla domanda se avesse mai fermato un treno – il riferimento è alla vicenda del Frecciarossa accaduta mercoledì a Ciampino, con il ministro Lollobrigida protagonista – il sindaco di Terni ha detto «ne ho combinate altre ma non ho mai fermato un treno». Al che Parenzo lo ha ‘stuzzicato’: «Lei però un giorno sì e l’altro pure litiga con qualcuno in quel tormentato consiglio comunale (di Terni, ndR) che sembra Saigon alle volte». E Bandecchi: «Quel consiglio comunale comunale, come il parlamento, è molto mal frequentato. L’unico sano è il sindaco, gli altri sono inopportuni, disoccupati in cerca di stipendio». Parenzo gli ha chiesto: «Bandecchi, ma perché si mette nei guai da solo». Domanda rispedita al mittente: «Non si dispiaccia per me».

Maria Grazia Proietti

Prime repliche

La prima a replicare è Maria Grazia Proietti (PD): «Caro signor Sindaco, non so a quali componenti del consiglio comunale si riferisca. Nel mio caso il mio curriculum consegnato, come prevede la legge, al momento della mia elezione al consiglio comunale, forse non lo ha letto. Non sono mai stata disoccupata, ho svolto la professione più bella del mondo per 40 anni all’ospedale di Terni, dove ho avuto anche il privilegio di diventare direttore della geriatria. Successivamente ho svolto e svolgo con grande soddisfazione la professione di geriatra. Mi sono laureata con 110 e lode ed ho conseguito due specializzazioni, una in geriatria alla prestigiosa università Gemelli di Roma con 70 e lode ed un’altra in medicina interna all’università dell’Aquila sempre con 70/70 e lode. Non per elogiarmi ma perché è la verità. Tralascio tutto il resto del curriculum. Se poi qualcuno è disoccupata sia responsabile delle sue parole e non offenda i disoccupati, lo si può essere per tanti motivi e non è certo lei a ridicolizzarli in tal modo. Aspetto sue scuse – conclude – e soprattutto scuse a chi disoccupato lo è suo malgrado. Riguardo al fatto di essere inopportuno, è sicuro che inopportuni siano i consiglieri comunali?».

Devid Maggiora

La Lega: «Solidarietà ai consiglieri AP e minoranze»

Sulla questione interviene anche il segretario comunale della Lega Terni, Devid Maggiora: «Esprimo solidarietà a tutti i consiglieri comunali di Terni, di maggioranza e di opposizione, attaccati dal sindaco Bandecchi nel corso della trasmissione ‘L’aria che tira’ di La7 e offesi nella loro dignità. Affermare di essere ‘l’unico sano’ in consiglio comunale e di avere a che fare con ‘disoccupati in cerca di stipendio’ è qualcosa di vergognoso, una mancanza di rispetto nei confronti dei tanti professionisti, lavoratori e dipendenti che svolgono la politica come passione e non certo come professione, considerando che lo stipendio medio di un consigliere comunale non arriva alle 400-500 euro al mese. Sorprende che questa volta Bandecchi non si sia limitato a offendere chi siede tra i banchi dell’opposizione, ma abbia generalizzato il suo pensiero, comprendendo anche gli assessori della sua giunta e i consiglieri comunali di Alternativa Popolare. Sinceramente non comprendiamo i motivi di tanto astio, ma ci preme sottolineare che mai prima d’ora le istituzioni hanno toccato un livello così basso nei modi di porsi alla città e ai suoi rappresentanti. Per colpa del sindaco, Terni è stata ancora una volta messa in ridicolo agli occhi del Paese. Ora basta».

Nichinonni

Nichinonni: «Mi vergogno di aver fatto parte di un esecutivo di questo schieramento»

Dura anche la presa di posizione dell’ex assessore al personale della giunta Bandecchi, dimessosi di recente: «Buonasera dottoressa, ha la mia più piena solidarietà. Mi vergogno – il commento pubblico al post della Proietti – di aver fatto parte di un esecutivo di questo schieramento politico (tutti in assoluta buona fede) che comunque voleva e credeva per il bene della città. Come lei ben sa sono uscito (anche troppo tardi!). Non ho mai fatto politica in vita mia (semmai l’ho subita) ma mi creda ero armato dei migliori propositi ed avevo avviato delle progettazioni interessanti. Sono desolato. Spero che tutto questo passi il più presto possibile. La saluto cordialmente». La sensazione è che – in generale – potrebbero esserci degli strascichi.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli