Biblioteca agli Arconi: Barelli vs Italia Nostra

Il vicesindaco si scaglia contro l’associazione di cui un tempo era presidente e che ha presentato un esposto contro il cantiere

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Urbano Barelli

di Urbano Barelli
Vicesindaco Comune Perugia

Il primo progetto di biblioteca degli Arconi è stato approvato dalla giunta Boccali il 20 novembre 2013. Tale progetto è stato poi modificato con determina dirigenziale del 22 dicembre 2014 per farne una biblioteca aperta ad attività laboratoriali e di servizio ispirata al modello inglese degli ‘Idea Store’, il che ha comportato una diversa distribuzione degli spazi interni, anche per la sopraggiunta disponibilità dell’adiacente sala Gotica in virtù di un autonomo finanziamento vincolato al suo recupero ed al consolidamento.

Questo progetto definitivo confermava la scelta di chiudere gli Arconi con pareti vetrate ed è stato sottoposto alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria. Prima all’architetto Di Bene, che, con nota del 12 febbraio 2015 ha chiesto lo sviluppo del progetto di consolidamento della sala Gotica e degli aspetti strutturali/impiantistici complementari.

Successivamente, nel giugno 2015, al nuovo Soprintendente, l’architetto Gizzi il quale nel corso di una specifica riunione con il sindaco e gli assessori Severini e Fioroni, per il comune di Perugia e Cecchini, per la Regione Umbria, lo ha bocciato in quanto – a suo giudizio – le caratteristiche percettive degli Arconi erano alterate dalla presenza della vetrata di chiusura troppo vicina al filo della muratura esterna. In tale circostanza lo stesso architetto Gizzi ha suggerito un forte arretramento della vetrata, compensato, anche in termini di ottenimento di superficie utile, da un aggetto del solaio dei soppalchi rispetto alla muratura.

Sulla scorta di tale indicazione, gli uffici comunali hanno sviluppato il progetto esecutivo che è stato autorizzato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria con nota n.11476 del 2 settembre 2015.

La giunta Romizi lo ha poi approvato il 28 ottobre 2015 ed è andato successivamente in gara nel rispetto del termine del 31 dicembre 2015 giuridicamente vincolante per l’impegno delle risorse (€ 3.485.000 risorse Regione Umbria Fondo sviluppo e coesione europea, € 700.000 risorse fondazione Cassa di risparmio).

Nel luglio di quest’anno, dopo quasi diciannove mesi e con i lavori in corso di ultimazione, Italia Nostra di Perugia ed altri hanno manifestato diverse critiche al progetto. Considerato che gli uffici comunali avevano in corso una variante al progetto per ragioni tecniche e per adeguarlo al progetto di biblioteca ambientale (che il Comune di Perugia gestisce insieme ad Arpa Umbria) e a quello di GreenLab per coordinare il progetto Futuro nel Verde (che aggrega le 98 associazioni che gestiscono altrettante aree verdi della città), si è colta l’occasione per concordare con la Soprintendenza una mitigazione del corpo estroflesso e per raccogliere ulteriori suggerimenti dai soggetti interessati.

Per tale ragione il 27 luglio scorso è stato organizzato un incontro al quale sono stati invitati il dirigente del servizio musei, archivi e biblioteche della Regione Umbria, i rappresentanti della Soprintendenza, i rappresentanti degli uffici bibliotecari dell’Università degli Studi di Perugia e dell’Università per Stranieri, il responsabile della biblioteca ambientale di ARPA Umbria nonchè le principali associazioni interessate alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e quelle del centro storico quali Italia Nostra, il FAI, la Società Generale di Mutuo Soccorso, l’associazione Vivi il Borgo, l’Associazione di Via dei Pirori, l’associazione Radici di Pietra, l’associazione Borgo Sant’Antonio, l’associazione Borgo Bello, l’associazione Porta Eburnea, il Tavolo delle associazioni del centro storico.

Al suddetto incontro, nell’ambito del quale è stato ricostruito con ben quattro relazioni l’intero iter sopra descritto, hanno preso parte, tra gli altri, oltre ai titolari di tutti gli uffici competenti del comune di Perugia (tecnici e bibliotecari), il delegato per i servizi bibliotecari dell’Università di Perugia, la Direttrice del centro servizi bibliotecari dell’Università di Perugia, il rappresentante dell’Ufficio servizi bibliotecari dell’Università per Stranieri, i rappresentanti di Italia Nostra, il Presidente dell’associazione italiana biblioteche sezione Umbria, il bibliotecario dell’Università di Perugia, il responsabile della biblioteca ambientale di ARPA Umbria, il referente dell’associazione Fare libri e lettori in Umbria.

Era doveroso da parte mia fare chiarezza sulla questione, perché leggo oggi con sorpresa sui giornali che Italia Nostra di Perugia (della quale sono stato a lungo presidente) ha presentato un esposto alla procura della Repubblica (e ad un lungo elenco di altri enti pubblici) contro il Comune di Perugia, tirando in ballo anche il sottoscritto.

Tralascio la scorrettezza di non aver nemmeno avvertito l’opportunità di informarmi e vengo al punto. Italia Nostra di Perugia ha partecipato attivamente all’incontro alla Sala della Vaccara del 27 luglio e sono intervenuti sia il presidente, architetto Fressoia, che la professoressa Canosci, membro del consiglio direttivo e in quella sede hanno esposto le loro perplessità ed hanno ricevuto tutte le risposte del caso. Di più, -prosegue Barelli- l’incontro si è chiuso con l’invito da parte del sottoscritto a recarsi negli uffici comunali per le ulteriori eventuali informazioni e, soprattutto, per proporre modifiche al progetto per mitigarne l’impatto.

Oggi scopro che, a distanza di un solo mese da quell’incontro, è stato presentato un esposto sulla regolarità degli atti amministrativi e, addirittura, per bloccare immediatamente i lavori. Date le premesse che ho descritto, mi chiedo cosa sia successo, cosa ci sia di non chiaro e perché si chieda un provvedimento così drastico e grave quale è quello di sospendere i lavori.  Grave per chi rischia di subirlo perché potrebbe rispondere dei danni all’impresa che ha vinto l’appalto, ma grave anche per chi lo chiede con tanta leggerezza e che per questo potrebbe essere chiamato a risponderne.

La spiegazione potrebbe essere nel fatto che l’esposto è stato sottoscritto dall’avvocato Valeria Passeri, in qualità di socia e difensore di Italia Nostra Onlus – Sezione di Perugia, non dal legale rappresentante dell’associazione, architetto Luigi Fressoia, il quale era presente alla citata riunione del 27 luglio scorso. Ma se così è, l’esposto non è dell’associazione Italia Nostra di Perugia, ma della signora Valeria Passeri.

In conclusione, l’amministrazione comunale ha fornito ad Italia Nostra di Perugia e agli altri soggetti interessati tutti i chiarimenti sulla vicenda degli Arconi nell’incontro del 27 luglio scorso e ha dichiarato nella stessa sede di mettere a disposizione gli uffici comunali per ulteriori informazioni e per recepire proposte, senza alcun riscontro. Si attendono ora i chiarimenti da parte di Italia Nostra di Perugia e della signora Valeria Passeri su chi sia il responsabile dell’esposto e sulle ragioni per le quali è stato presentato.

 

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