Arconi di Perugia: «Romizi deve chiarire»

Progetto del 2013 stravolto, costi dimezzati. L’opposizione attiva la quinta commissione: «Salvaguardare cultura della bellezza»

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Le polemiche, già da tempo, serpeggiavano in città. Ora sull’intervento agli Arconi, dove dovrebbe sorgere una nuova libreria multimediale in uno degli scorci più belli della città, interviene anche la politica. Con l’attivazione della commissione di controllo e garanzia.

I lavori nel cantiere

La vicenda Un intervento di una ‘bruttezza’ rara, è il commento più ‘soft’ nel dibattito sulla riqualificazione degli Arconi di via della Rupe che, a quanto pare, sembra piacere a pochi perugini. Il progetto, a cui sta lavorando da tempo l’attuale giunta, è stato in realtà pensato e ideato nel 2013 dall’amministrazione Boccali, prevede la realizzazione di una biblioteca multimediale in un luogo suggestivo come i tre Arconi accanto al Mercato coperto che, attraverso un profondo intervento di restyling, sarebbe stato recuperato e rigenerato. Una porta di accesso all’acropoli per incrementare il valore culturale, storico e artistico dell’area, una terrazza naturale con vista su Assisi e il Subasio.

Il progetto originale «Nel giugno del 2013 – affermano i consiglieri del Pd Bori e Bistocchi, assieme a Nilo Arcudi dei Riformisti – Comune e Regione presentarono alla città, durante un’iniziativa pubblica, il progetto architettonico della nuova biblioteca multimediale, opera quasi interamente finanziata dalla Regione e realizzata dal Comune». In corso d’opera, però, qualcosa è stato modificato: rispetto al progetto originario si è scelto di sostituire il vetro, il legno e l’acciaio con il cemento armato, le vetrate, da rendering, sembrano rientrare verso la piazza mentre l’ingresso, che doveva essere rialzato, ora è stato abbassato al piano terra con delle terrazze che sporgono da alcune sporgenze di cemento.

Il progetto iniziale nel 2013

Le modifiche «Si tratta senza dubbio di un appesantimento ingiustificato ai danni degli Arconi medievali e della costituenda piazza della Rupe – affermano i consiglieri di opposizione – sia da un punto di vista estetico che architettonico, data la presenza ai piani sottostanti dei locali in cui sorgono le scale mobili di collegamento con il capolinea del Minimetrò, nonché di una falda freatica». Altra grave criticità, secondo l’opposizione, è data dal fatto che i solai dei nuovi manufatti, nel progetto iniziale non era previsto fuoriuscissero dal filo della facciata come, invece, appare ora. «Anzi, piuttosto, si ipotizzò con la Soprintendenza di far arretrare la struttura in modo tale da lasciare leggibile la struttura portante dei tre archi.  Al contrario di quanto era stato presentato originariamente alla cittadinanza, ci troviamo oggi di fronte a delle estroflessioni che superano il limite degli Arconi medioevali, invadendo così piazza della Rupe e stravolgendone il paesaggio in maniera significativa».

Il progetto ‘modificato’

Nessuna partecipazione Le modifiche, intanto, sono state fatte e, sembrerebbe, proprio perché la Soprintendenza abbia infine bollato il vecchio progetto come troppo impattante. Ma di tutto questo, la città, è rimasta all’oscuro salvo poi, in corso d’opera, scoprire che la biblioteca sarà non come se l’erano immaginata e i nuovi Arconi ‘sono brutti’. Intanto, a salvaguardia della bellezza e del prestigio dell’area, sarà la commissione controllo e garanzia attivata dai consiglieri Bori Bistocchi e Arcudi a verificare la corrispondenza tra il progetto preliminare e quello esecutivo «al fine di scongiurare – affermano –  l’introduzione di modifiche sostanziali rispetto a quanto previsto nel primo, eventualità che, se del caso, renderebbe obbligatorio ripercorrere l’iter autorizzatorio dall’inizio». «Il sindaco Romizi e la giunta di centro-destra – concludono – devono chiarire tutte le criticità emerse in seno alla realizzazione della nuova biblioteca viste le numerose modifiche strutturali intervenute e le scelte differenti intraprese da questa amministrazione che destano dubbi ed interrogativi senza risposta. Il tutto si somma alla mancata partecipazione con la cittadinanza delle modifiche del progetto precedentemente presentato». Sul tema, infatti, sono intervenute anche alcune associazioni per esprimere tutta la preoccupazione e sottolineando il rischio che un progetto di rigenerazione urbana deturpi una struttura architettonica pensata in armonia con il paesaggio.

Questione di soldi Intanto, però, non sembrano ci siano margini di manovra per tornare indietro. Da palazzo dei Priori, infatti, sembrerebbero confermare che il progetto iniziale era essenzialmente troppo costoso, sui 5-6 milioni di euro, mentre la nuova giunta, una volta insediata, ha fatto redigere una ‘versione economica’ del progetto di ‘Boccaliana’ memoria. E il costo sembra essersi praticamente dimezzato, scendendo fino a 3,5 milioni. Dopo alcune modifiche fatte fare dalla Soprintendenza, per tutelare gli Arconi, è stata scelta la soluzione dei ‘terrazzi’ per far godere del panorama e ‘alleggerire’ quanto più possibile. Che piaccia o meno alla città, in fondo, è solo un dettaglio quando si devono fare i conti con le casse pubbliche.

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