Bilancio, Leonelli (PD): «Non mi schiacciano»

Il segretario regionale: «È stato un anno complicato segnato da tensioni interne. Ma il momento del segretario come ‘la mortadella in mezzo al panino’ finirà»

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«L’esperienza del segretario che diventa un po’ come ‘la mortadella in mezzo al panino’, inteso come segretario in mezzo alle diatribe e alle tensioni prodotte dalle correnti del partito è finita. A febbraio 2018 il mio mandato scadrà e sarò a disposizione laddove potrò contribuire a creare qualcosa di nuovo superando i vecchi schieramenti e lavorando all’affermazione di una nuova classe dirigente che in questi anni è emersa in tutta l’Umbria».

«Anno complicato» Giacomo Leonelli, il segretario regionale del Partito Democratico, nel tracciare il bilancio dell’anno appena terminato – «Il 2016 è stato un anno complicato, segnato da forti tensioni interne e dalla crisi degli assetti di giunta che si è riverberata pesantemente sul partito, dove abbiamo avuto difficoltà a confrontarci nel merito e anche quando ci siamo riusciti questo non è venuto fuori» – ha parlato anche degli aspetti positivi. Ne è un esempio calzante l’approvazione del reddito di inclusione, per cui l’Umbria è arrivata prima tra le regioni italiane. «E’ stato possibile chiudere la crisi aperta a livello istituzionale grazie all’impegno del Pd e della segreteria regionale, che si è fatta carico di redarre, partecipare e condividere un documento politico centrato sulle priorità per l’Umbria e che ha messo fine a una discussione interna autoreferenziale e logorante»

Risultati importanti Il 2016 è stato però anche un anno di ‘risultati importanti’ per il Pd a livello amministrativo per «la vittoria, non scontata, nei comuni sopra i 15 mila residenti al voto in primavera». Il segretario ha sottolineato che sono state «vittorie frutto di una strategia ben precisa e di una pianificazione a livello regionale che ha aperto le porte ai contenitori civici e selezionato candidature in grado di allargare il bacino dei consensi a livello politico con l’avvio di due progetti importanti e che costituiranno il cuore dell’attività del Partito Democratico umbro per i prossimi mesi: quello su bellezza e qualità come modello di sviluppo e quello sulla lotta alla povertà e per l’inclusione sociale». Questi sono argomenti fondamentali nella visione del Pd per il futuro dell’Umbria e sui quali Leonelli ha voluto istituire incarichi tematici in segreteria, affidati a Stefania Moccoli e a Valerio Marinelli.

Bellezza e qualità Sulla bellezza e la qualità il Pd è partito a luglio, con un’iniziativa alla Villa del Colle del Cardinale di Perugia, dove si sono poste le basi di un percorso per fare dell’Umbria la prima regione a scommettere su bellezza e qualità come perni di un nuovo modello di sviluppo economico, sociale e culturale; percorso che si è sviluppato e si svilupperà, entro l’inizio dell’estate, nel corso di cinque grandi iniziative monotematiche su paesaggio, cultura e promozione (di cui si parlerà a febbraio a Trevi e a Narni), riqualificazione (di cui si parlerà a Gubbio), periferie (di cui si parlerà a Perugia) e che porterà alla definizione di una proposta di legge regionale sul tema. «Un partito è riconoscibile e utile quando svolge a pieno il suo ruolo e il Pd in Umbria, con questo ambizioso e stimolante percorso, lo fa in maniera molto seria», sottolinea Moccoli, responsabile del progetto ‘Bellezza e qualità’. «Viviamo in uno dei posti più belli al mondo, abbiamo la responsabilità di custodire e valorizzare i luoghi che viviamo e che possono produrre ricchezza e benessere».

La povertà Il secondo progetto sul quale il Pd nel 2016 ha organizzato una grande mobilitazione di confronto e di elaborazione partecipata è quello sulla lotta alla povertà e per l’inclusione sociale che ha portato all’introduzione, in Umbria, del reddito di inclusione. A febbraio il partito valuterà i risultati e gli effetti delle strategie finora adottate. «E’ giusto mettere insieme la discussione sulle eccellenze e quella sulle situazioni di difficoltà – ha spiegato Marinelli, responsabile povertà della segreteria regionale – perché accanto all’Umbria delle eccellenze che fanno da locomotiva dello sviluppo, c’è un’ Umbria che soffre, che patisce una crisi che ha reso anche il nostro territorio più povero e più disuguale. Dunque allo sviluppo si accompagni l’equità. In Umbria si è garantito il mantenimento dei livelli assistenziali, ma dobbiamo investire di più ed è importante avviare un percorso che faccia una geografia delle nuove povertà, che faciliti il confronto sul tema e che metta sul tavolo politiche innovative. Anche perché sono le politiche che stratificano l’identità, che significa appartenenza al partito».

Festa nazionale della cultura «Non siamo riusciti, purtroppo, a fare la scuola di formazione – dice Leonelli – ma l’appuntamento è solo rimandato a questo anno; abbiamo, invece, organizzato la Festa nazionale della cultura, recuperando un tema caro al nostro dna e facendola a Perugia, dove da anni mancava un appuntamento del genere nell’area urbana». Il 2017 si caratterizzerà anche per un approfondimento della discussione sulla forma partito, sulla scia di quanto si sta facendo anche a livello nazionale. «Daremo vita a un gruppo di lavoro che si occuperà di lavorare sul territorio a una discussione sui nostri strumenti e sulla nostra organizzazione. Abbiamo bisogno di un nuovo approccio su come si fa politica, pensando che non si può applicare oggi un modello buono 20 anni fa e soprattutto che non si può pensare di essere credibili e attrattivi con uno schema che vede la prevalenza dell’appartenenza alle correnti sull’appartenenza al partito: non funziona, produce tensioni che si scaricano anche sulle segreterie e sulle amministrazioni locali; non è un caso che nei comuni più grandi della regione (Perugia, Terni, Spoleto, Gubbio, Bastia Umbra, Todi, Castiglione del Lago) il segretario è stato dimissionato o ha rassegnato le dimissioni prima della scadenza del mandato o si sono prodotte fratture e fibrillazioni importanti: non credo che tutti questi segretari fossero inadeguati. È un sistema che porta a un braccio di ferro perenne, logorante, da scardinare recuperando orgoglio e passione della politica».

Elezioni provinciali La conferenza stampa ha anche rappresentato l’occasione per dare uno sguardo alle elezioni provinciali appena concluse. «Abbiamo centrato un ottimo obiettivo – dice il segretario regionale – con una netta affermazione delle liste del centrosinistra che eleggono nove consiglieri su 12 a Perugia e 8 su 10 a Terni. Questo dimostra, tra l’altro, che ho avuto ragione a oppormi all’ipotesi di un listone unico».

 

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