Bloccato ad Algeri, è rientrato a Perugia: «Finalmente a casa»

Era sul volo che ha riportato in Italia un centinaio di nostri connazionali che erano rimasti bloccati nella capitale nordafricana dopo il lockdown: «Aspettavo da un mese»

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«Ringrazio l’ambasciata italiana che si è prodigata per farci rientrare; da più di un mese stavo aspettando questo momento», così il perugino rientrato nella giornata di domenica da Algeri con un volo speciale. Era rimasto bloccato insieme a tanti altri connazionali – per lo più operai di ditte italiane che lavorano in nordafrica – dopo il lockdown e il blocco dei collegamenti aerei.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Il primo volo a marzo

L’Ambasciata d’Italia ad Algeri, in collaborazione con l’unità di crisi della Farnesina e con Alitalia, aveva già consentito il 21 marzo un primo rientro, attraverso due voli speciali. Ma molti erano rimasti fuori, fra cui l’uomo originario di Perugia. Così, alla luce delle richieste pervenute dopo il 21 marzo, è stato organizzato un ulteriore volo di rimpatrio per l’appunto per la giornata di domenica, con partenza da Algeri alle ore 12.

Autocertificazione e isolamento

Il rientro in Italia è consentito solo se dettato da ‘urgenza assoluta’; per rientro da brevi viaggi di lavoro o per la fine del periodo di lavoro all’estero. I passeggeri del volo da Algeri hanno dovuto compilare una autocertificazione nella quale dichiarano di non essere sottoposti a quarantena e di non essere risultati positivi al Covid-19. E all’arrivo in Italia si sottoporranno volontariamente ad un periodo di isolamento di 14 giorni in un luogo che dovrà essere comunicato alle autorità, da raggiungere con mezzo privato. L’imbarco non è stato consentito a chi manifestasse uno stato febbrile.

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